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Finanziaria 2006 P.I.eliminate le retribuzioni festività ricadenti la domenica

Finanziaria 2006 P.I.eliminate le retribuzioni festività ricadenti la domenica

''LA LEGGE FINANZIARIA DI TREMONTI CALA LA MANNAIA SUL PUBBLICO IMPIEGO''  
"Questa finanziaria crea più problemi al paese di quanti non ve ne siano…Per  il Pubblico Impiego vi sono solo macerie di accordi violati, di interventi che strozzano la contrattazione collettiva nazionale ed integrativa, con annosi problemi di precariato"..

''ELIMINATE ANCHE LE GIORNATE DI RETRIBUZIONE AI LAVORATORI DEL PUBBLICO IMPIEGO RELATIVE ALLE FESTIVITA COINCIDENTI CON LA DOMENICA''
Come dire...''Prima avevamo un diritto… e adesso non c'è più''

Come è noto, da anni, questa organizzazione sindacale è impegnata affinché venga riconosciuta, anche ai lavoratori del pubblico impiego e del nostro comparto, una giornata di retribuzione aggiuntiva, qualora una festività nazionale coincida con la domenica, il che comporta la perdita per i lavoratori di una giornata di festa.

Il diritto, in tale ipotesi, a ricevere una retribuzione aggiuntiva, pari ad una giornata di lavoro, è sancito, infatti, da una legge dello Stato che espressamente prevede tale beneficio da oltre cinquant'anni per tutti i lavoratori . Nonostante tutto, molte amministrazioni,- tra cui "ovviamente" la nostra- hanno disatteso tale disposizione normativa, a danno dei lavoratori, adducendo varie giustificazioni al loro rifiuto, che hanno mostrato ben presto di essere destituite di fondamento.

La contrattazione collettiva di comparto e gli altri accordi sottoscritti dai ''soliti sindacati filo-amministrazioni'', che si ricordano dei problemi della spesa pubblica tutte le volte, e purtroppo solo in quelle, in cui si discute di soldi che spettano ai lavoratori, hanno sempre deciso di ignorare il problema, escludendo dalle norme una espressa disposizione confermativa della legge ovvero che attribuisse agli stessi delle giornate di riposo compensativo.

La CISAL Università è andata avanti pensando che se esiste (o meglio se resiste) una legge a tutela dei lavoratori questa debba essere applicata, e se esiste un sindacato questo deve difendere i lavoratori, ignorando tanti colleghi di altri sindacati che si sono mostrati tiepidi sulla questione.

La CISAL Università  ha così avviato in questi anni procedure amministrative e legali per far ottenere quanto previsto e dovuto ai numerosi  dipendenti che si sono rivolti ad essa. Non sono mancati i primi successi giurisprudenziali, nonostante la presenza di alcuni giudici sempre più lenti e svogliati, e non sono tardate, quindi, le prime condanne delle amministrazioni a  corrispondere la retribuzione aggiuntiva anche in  favore dei pubblici dipendenti. Nonostante tali decisioni, che non hanno fatto altro che applicare una legge che non prestava alcun dubbio interpretativo, l'ARAN ha continuato a voler ignorare la legge invitando le singole amministrazioni a fare altrettanto, in attesa degli eventi.

All'apparire delle prime importanti sentenze, rese da Corti di giudicanti in gradi  superiori che hanno confermato il diritto dei lavoratori in materie di festività, (sposando integralmente le tesi della Cisal Università) che vincolavano anche altri giudici più conservatori, non sono mancati i "mal di pancia" di quegli amministratori pubblici di tutti i comparti che hanno iniziato a temere di dover pagare ai dipendenti quanto previsto da quella norma che arbitrariamente ed illegittimamente era da loro sempre stata disattesa.
Hanno, quindi, cercato alleati nel sistema politico, non potendoli trovare stavolta nel sistema giudiziario, ed in quelle forze politiche che ritengono che la retribuzione dei lavoratori che fanno funzionare le pubbliche amministrazioni - per intenderci: istruzione, sanità, giustizia… - sia uno "spreco".

Era chiaro che la finanziaria del 2006 fosse l'occasione per rastrellare denaro pubblico ai danni dei lavoratori di questo settore, per coprire gli ingenti sprechi messi in atto nell'ultimo quinquennio dalla finanza creativa e per finanziare con ulteriori risorse la prossima campagna elettorale di questo esecutivo.

Come avviene ormai da anni, in quella sede ci si affretta a compiere le più terribili "mascalzonate" nascoste in un testo di legge sempre più ostico, con un unico articolo  con oltre 300 commi, che trova la classe politica sempre più impreparata e distratta.

A denunciare il rischio, è stato per primo il Segretario Generale della CISAL Francesco Cavallaro che in data 12.10.2005, dopo l'audizione parlamentare sul testo della finanziaria, pubblicamente ha dichiarato. "questa finanziaria crea più problemi al paese di quanti non ve ne siano…per il pubblico impiego vi sono solo macerie di accordi violati, di interventi che strozzano la contrattazione collettiva nazionale ed integrativa, con annosi problemi di precariato"..

In effetti nel leggere il testo della FINANZIARIA 2006 liquidato dal Senato in data 23.12.2005, ci si rende conto che essa è andata ben oltre le più pessimistiche previsioni in materia di diritti dei lavoratori, retribuzioni dei pubblici dipendenti, stabilità dei posti di lavoro, aumenti contrattuali e lotta al precariato.

In questo contesto di norme, legate da un unico filo conduttore "risparmiare sulla pelle dei pubblici dipendenti", è stato inserito uno strano comma n.224, con cui si dichiara inapplicabile al settore del pubblico impiego la normativa nazionale in materia di festività ricadenti la domenica decretando che  il relativo beneficio ad una giornata di retribuzione in favore di tutti i lavoratori, non si applica per quelli che operano alle dipendenze di pubbliche amministrazioni. 

Si azzera, così, per noi la possibilità di proseguire una battaglia da anni intrapresa per far applicare ai pubblici dipendenti quanto previsto, invece, per tutti i lavoratori, a fronte di una scellerata scelta politica che non manca, infine, di creare anche ingiustificate disparità di trattamento tra i lavoratori pubblici e privati
Un regalo ingiusto, fatto con i soldi nostri, alle pubbliche amministrazioni che dapprima hanno sperperato il loro patrimonio, che poi, e per effetto di ciò, cercano di rifarsi ai danni dei cittadini e dei lavoratori, non pagando i loro dipendenti con la complicità del primo malandrino di servizio.    
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Dalla Legge 23 dicembre 2005, n. 266 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2006 ) ubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2005 - Supplemento ordinario n. 211.

224. Tra le disposizioni riconosciute inapplicabili dall’articolo 69, comma 1, secondo periodo, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, a seguito della stipulazione dei contratti collettivi del quadriennio 1994/1997 è ricompreso l’articolo 5, terzo comma, della legge 27 maggio 1949, n. 260, come sostituito dall’articolo 1 della legge 31 marzo 1954, n. 90, in materia di retribuzione nelle festività civili nazionali ricadenti di domenica. È fatta salva l’esecuzione dei giudicati formatisi alla data di entrata in vigore della presente legge.

 

 
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