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Inflazione in salita:dati Istat non attendibili

SEGRETERIA NAZIONALE

Inflazione in salita:dati Istat non attendibili

Anche questo mese i dati dell'ISTAT sull'andamento dell'inflazione segnano un ulteriore aumento dei prezzi, si passa dal 1,7% di settembre al 2,1% a livello nazionale su base annua ad ottobre.

Un dato che se pur più rispondente alla realtà di quanto non lo fossero quelli dei mesi scorsi, è comunque scientificamente NON attendibile.

Gli aumenti più sensibili, anche se irrisori rispetto alla realtà, riguardano i prodotti alimentari, +0,4 rispetto allo scorso mese di settembre, abitazione-acqua-eletricità e combustibili + 0,85 e trasporti +0,5%.

Fino a pochi mesi fa il termine più abusato, da chi voleva minimizzare l'evidente aumento dei prezzi era "inflazione percepita", piuttosto che inflazione reale.

Ora gli umori sembrerebbero mutati, la stessa magistratura indaga sugli aumenti incontrollati dei prezzi e le piccole e grandi industrie volontariamente aumentano i salari senza neppure attendere i rinnovi dei contratti.

Il Governatore della banca d'Italia, affiancandosi alle richieste dei sindacati, consiglia di aumentare in maniera congrua i salari in modo da rilanciare i consumi interni.

In pratica questo è un avallo alla richiesta di perequazione economica che noi chiediamo da diversi anni ad ogni rinnovo del CCNL del comparto Università, il peggiore nel P.I. anche a detta del'ARAN.

Anche chi governa la politica economica e ci propina un tasso d'inflazione programmata improponibile dovrebbe rendersi conto che la stessa non è credibile e non ha nessun riscontro con la realtà.

Urge un cambio di rotta prima che l'indebitamento delle famiglie giunto ormai a livelli insostenibili porti al tracollo l'intera economia, basti pensare che il debito complessivo delle stesse, tra mutui e credito al consumo sfiora ormai i 400 miliardi di euro !.

Un debito quasi pari al reddito delle famiglie, per cui va profondamente rivisto il meccanismo di rinnovo dei contratti di lavoro che dopo l'eliminazione della scala mobile non consente più ai lavoratori dipendenti di recuperare neppure l'inflazione effettiva.

Bisogna introdurre nuovi meccanismi nei rilevamenti dell'ISTAT che diano un valore più corretto ai beni di consumo ed al costo dei servizi contenuti nel paniere.

I poteri delle Commissioni di controllo dei prezzi in tal senso è molto limitato, hanno una funzione quasi notarile, possono solo prendere atto della correttezza dei rilevamenti, ma non possono introdurre modifiche nella valorizzazione dei beni e servizi per macroaree indicati nel paniere e stabiliti a monte dal governo.

Al contrario, i componenti delle commissioni in qualità di rappresentanti dei consumatori e dei produttori possono e devono farsi carico di sensibilizzare le autorità che governano il sistema.

Roma 04.11.2007           La Segreteria Nazionale

 
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