Contatori visite gratuiti Prima Marchionne, poi Matteo, poi altri e per ultimo Squinzi…tutti a dire che i colpevoli di tutti i mali dell’Italia sono i sindacati..

Photogallery

Contratti
RSU

Quotidiani online

Prima Marchionne, poi Matteo, poi altri e per ultimo Squinzi…tutti a dire che i colpevoli di tutti i mali dell’Italia sono i sindacati..

Uno dei soliti ''pensierini'' della sera del nostro Segretario Generale pubblicato sul gruppo Facebook iscritti e simpatizzanti CISAL: https://www.facebook.com/groups/177498772276723/
Lo prendiamo così com'è e lo pubblichiamo in questa pagina del sito, sperando che come per altri di questi "pensierini" che spesso si tramutano in comunicati sindacali, susciti un minimo di dibattito se non sul sito almeno attraverso i post nel suddetto gruppo al quale chiunque può chiedere di iscriversi, se iscritto alla CISAL o ad altri sindacati o a nessun sindacato, oppure simpatizzante o chiunque altro abbia voglia di discutere di problematiche sindacali in generale e del Comparto Università in particolare.

 

Arturo Maullu - Segretario Generale del CSA della Cisal Università

Prima Marchionne, poi Matteo, poi altri e per ultimo Squinzi…,tutti a dire che i colpevoli di tutti i mali dell’Italia sono i sindacati..

Prima Marchionne, poi Matteo, poi altri e per ultimo Squinzi… tutti a dire che i colpevoli di tutti i mali dell’Italia, e lo credono pure molti cittadini disinformati, sono i lavoratori che si organizzano per difendere i propri interessi in associazioni, sindacali appunto.

E’ l’unico strumento che le regole democratiche attualmente consentono, stessa cosa fanno i datori di lavoro, i quali però sono ancora più divisi dei lavoratori e le loro organizzazioni sono diverse per ogni settore lavorativo, Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Confragricoltura etc…infine ci sono pure quelli, come Marchionne quindi FIAT, che non si riconoscono in nessuna organizzazione ed i contratti li fa per i cavoli suoi e con chi vuole lui, ma pare, sempre secondo quelli detti prima e altri ancora, che questi non abbiano colpa alcuna dei mali in cui versa l’Italia.

Certo, i sindacati maggiori, quelli della triade per intenderci, nel tempo si sono messi a fare altro, da soli o in combutta con gli stessi che oggi ne dicono peste e corna piuttosto che difendere gli interessi dei lavoratori che rappresentano, ma il lavoratore ha uno strumento semplicissimo per risolvere i suoi problemi di rappresentanza della sigla nella quale eventualmente è iscritto, dare la disdetta e iscriversi in un sindacato autonomo.

Questa scelta è stata fatta da milioni di italiani, ma pochi ne parlano, soprattutto i media che nella stragrande maggioranza sono cogestiti proprio dalle organizzazioni datoriali, per cui non potendoli attaccare singolarmente, si fa di tutta l’erba un fascio di modo che il cittadino medio che non approfondisce più di tanto le notizie riportate con ogni mezzo, mette tutti nello stesso calderone.

Le ultime vicende riguardanti stipendi faraonici e pensioni d’oro di noti e meno noti sindacalisti, sempre appartenenti in massima parte alla triade la dicono lunga sulla fessaggine degli italiani, insomma io pago una quota dal mio stipendio al sindacato X-Y-Z per essere tutelato nei miei interessi di lavoratore e invece scopro che il sindacalista Tizio, oppure Caio o anche Sempronio etc…pensa ai propri di interessi ''ad abundantiam'' fregandosene dei miei ed io, fesso, continuo a rimanere iscritto alla stessa organizzazione.

I lavoratori dovrebbero farsi un esame di coscienza, così come lo fanno quando vanno a scegliere chi deve governare a tutti i livelli, se chi ho scelto non va, cambio, in politica questo succede spesso, forse perché tutto accade nel segreto delle urne.

Quale organizzazione sindacale scegliere, pur essendo teoricamente garantita dalla privacy, la scelta è immediatamente risaputa da tutti, in primis dal datore di lavoro e dai responsabili del sindacato da cui si vuole uscire e quando si tratta di quelli anzidetti X-Y-Z sono cavoli… uno pensa… per cui si preferisce ingoiare e subire doppiamente.

Certo, si può anche sbagliare magari finendo dalla padella nella brace cambiando O.S. ma si ha la possibilità di disdire l’iscrizione quando si vuole se non si è soddisfatti del modo in cui sono rappresentate le proprie esigenze nei limiti concessi dal diritto, al contrario di quanto avviene invece nelle scelte politiche, una volta che l’hai votato quello governerà per cinque anni, non puoi disdirlo il mese dopo.

In conclusione, questi tiro al piccione (le OO.SS. in generale) che si è scatenato da qualche anno a questa parte quali risultati pratici ha sortito ?...Dunque: nel settore pubblico non si rinnovano contratti ormai da ben sei anni, in quello privato i padroni la fanno da padrone, più in generale quando i sindacati, soprattutto gli autonomi, rivendicano i diritti di chi rappresentano, dai piani alti del governo si minaccia immediatamente una nuova legge sulla rappresentanza che tradotto in soldoni vuole dire “vi renderò la vita ancora più difficile e piuttosto che darvi la possibilità per contrattare qualcosa a coloro i quali voi rappresentati gli do io gli 80 euro, cosa che non otterreste mai con nessun rinnovo contrattuale”.

Tutto vero e la gente dice…ma se è così perché dovrei stare in un’organizzazione cui stanno togliendo qualunque potere contrattuale ?...E' esattamente ciò che vuole la controparte dico io ! Divide et impera ! Questo motto è sempre stato ampiamente praticato da chi governa, purtroppo con successo aggiungo.

Quindi cosa fare ?...Un serio esame di coscienza dico io e scegliere con chi stare, forse non sarà il migliore, che magari oggi manco c’è, ma almeno che sia il meno peggio e se non vi va bene cambiate di nuovo fino a quando non trovate quello che ritenete il giusto, l’alternativa è quella di avere a che fare personalmente con il proprio datore di lavoro in totale subordinazione su tutti quelli che sono i vostri diritti, ammesso pure che ve ne siano ancora concessi.

Meditate gente, meditate.

Arturo Maullu

 
INPS
Assegno per il nucleo familiare. Nuovi livelli reddituali: 1 luglio 2023 - 30 giugno 2024



Previdenza

Modulo Non adesione al Fondo Perseo Sirio

Meteo

Tutto su IMU e TASI

Convenzioni

Powered by



Modalità Mobile