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CORSI E RICORSI…. Bocciato il numero chiuso alla statale di Milano

Con Ordinanza N. 04478/2017 REG.PROV.CAU., il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (Sezione Terza), visto il ricorso n.7499 del 2017 proposto dall’Unione degli Universitari Milano, Carlo Eugenio Dovigo, Elisa Marchetti, Francesco Melis, Federica Bellina e Domenico Surace (Segretario di Ateneo del nostro sindacato e componente del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Milano) contro Ministero dell'Istruzione dell'Universita' e della Ricerca in persona del Ministro p.t., Università degli Studi Milano in persona del Rettore p.t, per veder riconoscere come libero ed a numero aperto l'accesso al primo anno dei corsi di laurea in Filosofia, Lettere, Scienze dei beni Culturali, Scienze umane, dell'ambiente, del territorio e del paesaggio e Storia, Lingue e letterature straniere e comunque di tutte le facoltà umanistiche dell'Università degli Studi di Milano, accoglie l’istanza cautelare in epigrafe, e per l’effetto sospende l’efficacia dei provvedimenti impugnati.

 

Ricordiamo che questa, pretesa, nuova regolamentazione degli accessi alle Facoltà Umanistiche deriva da una contrastata delibera del Senato Accademico del 23 maggio u.s., ove si è verificata una netta spaccatura tra componenti dell’organo: 18 a favore, 11 dichiaratamente contrari e 6 astenuti, che valgono ovviamente come contrari.

Tra i favorevoli, oltre al rettore, che di solito non vota, si è avuto poi un anomalo voto "telematico" da parte di un componente del Senato fisicamente non presente  e collegato solo per questo punto all’ordine del giorno, relativo al numero chiuso a lettere.

Altro fatto, verificatosi quel giorno, è la proposta di delibera presentata direttamente dal Direttore Generale il quale è presente all’interno del Senato Accademico - così come previsto per legge –  per svolgere il ruolo di segretario delle sedute, con il solo compito di redigerne il verbale.

Una delibera, questa preparata dall’Amministrazione, molto debole da un punto di vista legale, come d'altronde le considerazioni del T.A.R. sottolineano; comunque tale  da non poter reggere un'impugnazione davanti la Giustizia Amministrativa, come i fatti hanno poi dimostrato.

Risibili appaiono obbiettivamente le motivazioni addotte dall'Amministrazione circa la carenza del corpo docente rispetto al numero degli studenti, visto che la Statale ha attualmente 2.500 docenti e 66.000 studenti, con un rapporto globale ben superiore, rispetto al momento della filiazione della seconda Università – Milano Bicocca, ove, all'epoca, si trovava in servizio lo stesso numero di docenti, ma con ben 98.000 studenti.

Sul carro dei vincitori di questo ricorso si sono subito affrettati a salire in tanti, anche rappresentanti di sigle sindacali che pur esprimendo propri dirigenti sia in CDA che in Senato Accademico si sono ben guardati dal supportare questo ricorso.

Il rappresentante della FGU Dipartimento Università è stato l’unico dei componenti del Senato Accademico ad apporre la sua firma, dando necessaria forza al ricorso ed esponendosi in prima persona.

Napoli 05.09.2017

Il Coordinamento Nazionale CSA Università

Dipartimento Università della FGU Gilda Unams

 
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