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Rino Di Meglio CGU-CISAL '' Blocco dei Contratti:non è più possibile accettare la vecchia logica delle “deroghe” per categoria''

Rispetto alla dichiarata volontà del governo di confermare il blocco delle retribuzioni del pubblico impiego anche nel 2015, con possibile derogare per il “comparto sicurezza” (polizia e militari), la CGU CISAL ritiene che si imponga una seria riflessione su due temi fondamentali. Il primo riguarda il fatto che se è vero che nella P.A., come ha dichiarato recentemente il Presidente Renzi, c’è ancora molto “grasso che cola”, quel grasso non è certo rappresentato dalle retribuzioni della stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici, che hanno stipendi netti compresi tra i 1.100 e i 1.500 euro mensili. E’ vero, invece, che persistono ancora sprechi, super retribuzioni, consulenze e appalti che potrebbero essere benissimo tagliati, rispetto ai quali, tuttavia, la politica continua a rimanere inerme.

Negli ultimi mesi il Sindacato, CGU CISAL in primis,e molti organi di informazione hanno ripetutamente denunciato lo scandalo rappresentato da appalti di forniture e servizi mal gestiti, di locazioni per uffici pubblici dai costi scandalosi, dalla necessità di rivedere tutto il sistema retributivo dell’alta burocrazia e di alcuni Enti (in primis Quirinale, Camera e Senato) che rappresentano una autentica offesa per milioni di disoccupati; il nostro sindacato, inoltre, ha ripetutamente rappresentato la necessità di porre fine al perverso sistema attraverso cui la politica continua a sfruttare la P.A. per scaricare i costi dei propri apparati, come dimostrato, ad esempio, dal pieno mantenimento delle costosissime segreterie presso Ministeri, Regioni e Province.

Rispetto a questo quadro, di per sé già grave, assistiamo in questi giorni alle dichiarazioni di alcune forze politiche che mostrano “particolare attenzione” esclusivamente per le esigenze del comparto Sicurezza (forze di polizia e militari), con esplicita svalutazione di tutto il resto del pubblico impiego.

Su tale punto intendiamo proporre una seconda riflessione: riteniamo che simili posizioni siano inaccettabili per milioni di lavoratori pubblici, la cui dignità di lavoratori e cittadini non può certo essere considerata di serie B. Ricordiamo, inoltre, che sono migliaia i lavoratori delle Forze di Polizia e Militari adibiti ordinariamente a mansioni burocratiche, che esercitano lavorando gomito a gomito con impiegati civili.

Non ci interessa, tuttavia,dare vita ad una polemica intercategoriale: il Sindacato deve rappresentare e tutelare tutti i lavoratori, ma proprio per questo riteniamo che la dignità e l’utilità sociale di un docente, di un infermiere, di un impiegato non possano essere svalutate in questo modo.

E’ giusto, semmai, rispetto ad un blocco retributivo che perdura dal 2009, porsi un problema circa la misura degli stipendi: è evidente, infatti, che il blocco pesa diversamente per chi guadagna 1200 euro al mese, rispetto a chi ne guadagna 5000 o 10000; rispetto a tale problema, gli 80 euro di bonus fiscale, pur essendo un palliativo, possono tuttavia rappresentare una indicazione anche per la ricerca di misure che tendano ad alleggerire il blocco dei contratti per le categorie più esposte all'impoverimento.

Per questo motivo, la CGU CISAL intende avanzare a Governo e forze politiche una proposta di completa revisione dell’impostazione con cui la partita del blocco retributivo viene oggi affrontata: non è più possibile, infatti, accettare la vecchia logica delle “deroghe” per categoria, mentre è auspicabile avviare una politica di autentica difesa dei redditi dei lavoratori pubblici, che tenga conto, pertanto, di meccanismi di adeguamento degli stessi che si sgancino dalla mera rivalutazione “proporzionale”.

Il Segretario Generale

Rino Di Meglio

Confederazione Generale Unitaria CGU - CISAL

La Segreteria

 
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