PREVIDENZA COMPLEMENTARE, FALLIMENTI & PREBENDE

A cura di Arturo Maullu - Coordinatore Generale FGU Università

PREVIDENZA COMPLEMENTARE, FALLIMENTI & PREBENDE

A vedere la rabbiosa reazione dei padroni del vapore, ma soprattutto dei fondi negoziali Perseo-Sirio e della modalità di silenzio assenso stabilito per l’adesione coattiva   per i lavoratori assunti dopo il gennaio 2019 si capisce quanto si conti sulla grande torta data dal TFR di questi e di altri lavoratori.

L’accordo firmato in ARAN, dice il comunicato pubblicato sul sito dell’agenzia, “definisce modalità e regole che assicurano una puntuale ed esaustiva informazione per i neo-assunti”, …sì sì…difatti i lavoratori brancolano nel buio più totale, altro che “informazione esaustiva”!.

Noi ci siamo permessi di informare, dando notizie note a pochi ma con effetti devastanti per molti, come il fallimento del fondo Sirio, per esempio, che come gli altri è gestito, direttamente o indirettamente, dalla triplice grazie al sistema elettorale in uso, dove la composizione degli Organi del Fondo, nei fatti, sia nel Consiglio di Amministrazione che nel Collegio dei sindaci garantisce sempre la loro presenza grazie alla lista unica di cartello in cui loro sono presenti.

È infatti grazie al sistema elettorale in uso, che si impedisce a chiunque altro di partecipare concretamente e vigilare sulla gestione del Fondo e sulle decisioni da assumere e questo vale anche per questo nuovo fondo unificato Perseo-Sirio che ha ereditato i debiti del fallito fondo Sirio e che difficilmente potrà godere della fiducia dei lavoratori, con o senza il silenzio assenso.

Le recenti elezioni per gli organi di governo e controllo di questo fondo rappresentano e certificano il fallimento politico e direzionale della gestione del Fondo stesso visto che su circa 70.000 iscritti hanno votato solo poco in più di 1000, meno del 2% degli aderenti.

La verità è che attraverso il principio del silenzio assenso si viola uno dei più elementari principi di democrazia che mira solo a privare i lavoratori del loro TFR, in quanto per i contributi fino al 2019 la tassazione tra questo fondo e i fondi privati non era affatto uguale almeno fino a due anni orsono, ma è sensibilmente maggiore per i lavoratori che aderiscono al Perseo-Sirio e restano comunque tutte le sperequazioni esistenti; le performance del fondo sono poco remunerative, anche rispetto alla rivalutazione che le nostre buonuscite conseguono presso l’INPS, dove oltretutto non si devono direttamente sostenere le spese del fondo di previdenza complementare!

Insomma, visto quanto successo e quanto sta accadendo ora, non possiamo che confermare la scelta fatta a suo tempo di non sottoscrivere l’accordo sulla previdenza complementare, perchè chi deve garantire una pensione dignitosa a chi ha lavorato una vita è lo Stato.

Segue una interessante pubblicazione del dott. Damiano Curcio, consulente nazionale FGU per la previdenza e componente dell’Ufficio Studi del Dipartimento Università.

Arturo Maullu

Coordinatore Generale - FGU Dipartimento Università