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COMUNICATO NAZIONALE - SOTTOSCRITTO IL CCNL 2019-2021 ISTRUZIONE E RICERCA CHE COMPRENDE I SETTORI: SCUOLA, UNIVERSITÀ, RICERCA E AFAM
Pubblicato da Redazione  
Sabato 15 Luglio 2023 11:17

 

SOTTOSCRITTO IL CCNL 2019-2021 ISTRUZIONE E RICERCA CHE COMPRENDE I SETTORI: SCUOLA, UNIVERSITÀ, RICERCA E AFAM

 

Oggi, dopo oltre un anno e mezzo dalla sua scadenza è stato sottoscritto il CCNL 2019-2021 Istruzione e Ricerca che comprende i settori; Scuola, Università, Ricerca e Afam.

Una trattativa che si è trascinata per diversi anni, anche sui tavoli tecnici inerenti code contrattuali come le problematiche dei CEL e il personale delle AOU, argomenti ancora non del tutto esauriti in questo CCNL, tant’è che vanno a specifiche sessioni contrattuali sia alcuni aspetti inerenti la nuova figura del tecnologo a tempo indeterminato che la ormai annosa questione del personale delle AOU.

Se per un verso possiamo considerarci soddisfatti perché oltre la metà delle nostre richieste di emendamento alla bozza propostaci dall’Aran sono state accolte, per altro verso non siamo soddisfatti perché, per esempio, sulla vicenda dei 50 milioni aggiuntivi al costo contrattuale noi avevamo proposto che andasse tutto sul trattamento fondamentale in parti uguali per tutti.

Si è deciso diversamente, ma non come aveva proposto l’ARAN in misura variabile e sperequata tra le categorie (oggi aree) nell’indennità di Ateneo, bensì in modo più proporzionato privilegiando le categorie B e C che sono poi le più sofferenti dal punto di vista stipendiale ed alle quali è stata assegnata anche la maggiorazione del 5% in forma solidale dalle altre categorie. I restanti 25 milioni sono comunque oggetto di contrattazione integrativa, possono essere destinati a progetti anche a livello complessivo di Ateneo o specifici di settore.

Sul “nuovo” ordinamento professionale sorvoliamo, perché ci lascia ampiamente insoddisfatti, in quanto altro non è che la riproposizione del vecchio che prevedeva le categorie ora chiamate aree, ma di novità dal punto di vista ordinamentale ce ne sono davvero poche ed a noi, come ben sapete, già non piaceva quello preesistente.

Di positivo c’è che viene semplificata la procedura delle PEO e delle PEV ma molto dipende dalla disponibilità dei fondi nelle singole amministrazioni.

È stata si ritoccata, ma non in modo sostanziale e nella misura che noi avremmo voluto la disciplina dei CEL, soprattutto per quanto concerne le funzioni e retribuzioni nonostante i tanti pronunciamenti dei giudici, sia a livello comunitario che italiano.

Altro nostro cruccio è che per l’ennesima volta le problematiche legate al personale universitario delle AOU o comunque in convenzione con il SSN non si sia neppure potuto affrontare nella sua interezza, perché c’è una evidentissima carenza normativa che noi denunciamo da anni, per cui anche questa problematica andrà affrontata in una apposita sequenza contrattuale che si attiverà, si spera, già dal prossimo settembre, con l’auspicio che i ministeri interessati, quello della Salute, il MUR e la conferenza Stato Regioni si attivino per l’emanazione del decreto interministeriale che definisca in modo chiaro la tipologia di Azienda Unica così come previsto dalla 517/99.

Nei prossimi giorni predisporremo la pubblicazione delle tabelle con gli incrementi contrattuali e relativi arretrati spettanti a ciascuna area.

Questa tornata contrattuale ha visto un alternarsi di fasi di azioni unitarie ed altre di quasi in contrapposizione tra le organizzazioni sindacali noi, come FGU Gilda Università abbiamo sempre cercato, nell’interesse di tutti i lavoratori e lavoratrici, di mantenere una unità di azione tra tutte le sigle perché è evidente che il loro interesse è lo stesso quale che sia la sigla a cui aderiscono.

Auspichiamo che le Confederazioni rivedano l’accordo quadro che definisce le modalità di aumento salariale con aumenti percentuali uguali per tutti i comparti, perché è questo perverso meccanismo che ha prodotto le peggiori storture e porta i dipendenti delle università a trasferirsi in altri Comparti visto che abbiamo gli stipendi tra i più bassi del pubblico impiego, è fondamentale che si stabilisca quanto prima una forma di riequilibrio e perequazione stipendiale tra i comparti, graduale sì, ma non più derogabile.

Noi come FGU Gilda Università continueremo il percorso intrapreso, chiedendo già ora con forza, che si apra subito il confronto per il rinnovo del CCNL 2022-2024 considerato che siamo già ben oltre la metà della vigenza del contratto stesso.

Per scaricare il testo dell’ipotesi di CCNL andare al seguente link:

https://www.aranagenzia.it/attachments/article/14020/IPOTESI%20CCNL%20IR%202019-2021%20-%20frontespizio%20.pdf

IL SEGRETARIO GENERALE

FGU GILDA-Unams Università

Arturo Maullu

 

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