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Resoconto Riunione ARAN del 18/09/2023
Pubblicato da Redazione  
Lunedì 18 Settembre 2023 18:38



Resoconto Riunione ARAN del 18/09/2023

 

Nella giornata di oggi 18 settembre 2023, si è svolto a Roma l’incontro con l’ARAN, in cui la DG Dott.ssa Marongiu, ha chiesto l’opinione delle sigle sindacali, su quanto previsto dal CCNL nell’art. 178 comma 1:

• lettera e) la disciplina del rapporto di lavoro del tecnologo a tempo indeterminato di cui all’art. 24-ter della legge 30 dicembre 2010, n. 240;

• lettera g) l’attuazione delle previsioni di cui all’art. 22 della legge 30 dicembre 2010, n. 240 come sostituito dall’art. 14, comma 6-septies del D.L. 30/04/2022 n. 36, convertito in legge dall'art. 1, comma 1, L. 29 giugno 2022, n. 79.

• Come riportato nel primo punto, si è discusso della figura professionale del Tecnologo a tempo indeterminato introdotto dal comma 6 vicies dell’art. 24 ter alla legge 240/2010.

Si ricorda che il tecnologo, oltre ad essere laureato, deve possedere una “particolare” qualificazione professionale in relazione alla tipologia di attività prevista per svolgere attività di supporto tecnico e amministrativo alle attività di ricerca; inoltre, secondo la normativa richiamata il loro trattamento economico complessivo deve essere non inferiore a quello dell’area EP.

La FGU Dipartimento Università, nel suo intervento ha ricordato all’Aran, di considerare il Tecnologo avendo già come riferimento l’omologa figura professionale del settore Ricerca. Pertanto, la FGU ha ribadito di mantenere autonoma e separata questa specifica categoria professionale da quella del personale tecnico amministrativo e bibliotecario.

La richiesta nasce dalla necessità di comprendere come si intende, all’interno del CCNL, procede per l’applicazione delle PEO, per le disposizioni in materia di rapporto di lavoro, per il lavoro a distanza, per la formazione, per i principi e i diritti e per la valutazione del tecnologo nei punti organico.

Infine, la FGU ha evidenziato la necessità di istituire un nuovo Fondo accessorio per la figura del Tecnologo, al fine di non fare aggravare la spesa sul Fondo degli EP, in quanto tutt’oggi sussiste l’annosa problematica del superamento del tetto del Fondo;

• La FGU GILDA Dipartimento Università, ha chiesto all’Aran, prima di discutere delle problematiche del secondo punto, se oggi è giusto parlare di nuovi “contratti di ricerca”, considerato che la Ministra del MUR, vuole bloccare quanto previsto dalla norma e prorogare forse per altri due anni, la figura dell’assegnista di ricerca.

La FGU ha ricordato inoltre che le norme di legge non possono essere bloccate dal Ministro di turno; pertanto, il tavolo deve continuare a lavorare nell’applicazione della norma e non prestare il fianco a chi vuole invece disattenderla, fermare il tutto.

I “contratti di ricerca” dovrebbero sostituire gli “assegni di ricerca”, con una retribuzione presumibilmente non inferiore a quella iniziale del ricercatore confermato a tempo definito.

La FGU GILDA Dipartimento Università, valuta ciò con soddisfazione in quanto garantisce a quasi 15 mila precari, operanti nell’ambito della ricerca, maggiori tutele.

A tal proposito, nel ricordare che i nuovi contratti dovranno essere vincolati alla spesa per gli assegni negli ultimi tre anni, la nostra preoccupazione è che ciò potrebbe ridurre, di molto, il numero degli assegnisti.

La FGU GILDA Dipartimento Università ha chiesto anche, di non considerare il dottorato di ricerca quale criterio indispensabile di partenza per poter partecipare al bando dei contratti di ricerca, al fine di dare una possibilità a partecipare al bando, a chi ha studiato all’estero e vuole fare ricerca in Italia; prevedendo per ciò una fase transitoria.

In conclusione, dopo aver ascoltato quanto esposto dalla Dott.ssa Marongiu, DG Aran, la FGU si chiede: “ma è veramente figo, come dice lo spot pubblicitario della Funzione Pubblica, il posto nel pubblico impiego?....a voi l’ardua risposta, anche se a noi pare scontato che sia per niente figo lavorare per un datore di lavoro che ti rinnova il contratto dopo quasi tre anni dalla scadenza e te lo rinnova in base al tasso di inflazione programmata, stavolta il 3,48% quando l’inflazione reale dalla vigenza contrattuale (2018) ad oggi è almeno del 25%, non ti offre reali prospettive di carriera e ti blocca pure il salario accessorio al 2016….figo eh …???...

Roma 18.09.2023

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