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Incontro tra OO.SS. e Ministro Madia: le risultanze

In relazione alla proposta di riforma della PA avviata dal Governo Renzi, nel corso dell’incontro tenutosi in data odierna con il Ministro Madia, hanno trovato conferma alcune anticipazioni diffuse nei gironi scorsi. In particolare l’ipotesi di riavviare il rinnovo dei Contratti del Pubblico Impiego almeno a partire dal 2015 resta ancora estremamente vaga; sul punto abbiamo ribadito che non verrà avviato alcun negoziato limitato solo agli aspetti giuridici, essendo ormai imprescindibile che si arrivi ad un incremento degli stipendi, fermi dal 2009 e fortemente erosi dall’inflazione. Abbiamo altresì riaffermato che la misura degli “80 euro” non può in alcun modo essere considerata un “risarcimento” al mancato rinnovo, trattandosi di un provvedimento fiscale che non ha riguardato in modo specifico solo il pubblico impiego, senza considerare che, come è noto, di esso hanno beneficiato solo alcune fasce di dipendenti in base al reddito; in sostanza: il diritto al rinnovo del contratto di lavoro non può essere confuso con una misura di natura fiscale come di fatto è stata quella sugli 80 euro!

 

E’ forte, inoltre, la preoccupazione per alcuni interventi, annunciati per la verità a mezzo stampa, che inaspriscono le condizioni di lavoro della categoria: valga per tutti quello relativo alla mobilità obbligatoria, che sarebbe imposta in relazione a circoscrizioni territoriali molto ampie.

Si deve rimarcare, al tempo stesso, che alcune roboanti dichiarazioni governative sull’ammodernamento della nostra PA o sul ricambio generazionale, continuano a non trovare una definizione concreta, per non parlare della questione inerente il precariato, che sembra essere stata completamente adombrata.

Preoccupa, più in generale, il metodo che il Governo sta adottando; non solo vi è una totale esclusione del confronto con il Sindacato: il Ministro ha preannunciato che oltre che con la proposizione di un disegno di legge, già da domani, alcuni dei punti potrebbero essere “imposti coattivamente” anche alla volontà del Parlamento, attraverso la presentazione di uno o più Decreti legge.

Alla luce di quanto accaduto, l’odierno incontro si è rivelato inutile, anche in virtù della scarso rilievo riconosciuto alle proposte formulate dal sindacato; occorre allora rappresentare a tutti i lavoratori del pubblico impiego che escludere le OO.SS. dal confronto su materie di questo tipo, significa, in realtà, legiferare sui destini di milioni di persone con volontà discriminatoria e senza tenere in adeguata considerazione le loro esigenze di vita concreta (e quelle delle rispettive famiglie).

Da tempo chiediamo una moralizzazione della PA e del pubblico impiego, con misure che impediscano gli sprechi e tendano ad un recupero di economie che non gravi solo sulla busta paga dei dipendenti; e tuttavia non vediamo ancora un serio impegno del Governo contro le consulenze e gli appalti di servizio inutili, contro le locazioni sospette, contro le assunzioni di esperti esterni, contro – soprattutto – il sistematico depredamento di risorse che la Politica attua attraverso il controllo della macchina pubblica, non solo a livello centrale, ma anche e soprattutto a livello locale.

Il Governo su questo glissa ancora e, a tratti, sembra più interessato alla ricerca di uno scontro con il movimento sindacale, come dimostra la misura tesa a dimezzare tutte le prerogative sindacali, con un taglio preannunciato al 1° agosto 2014, che di fatto pregiudicherà l’attività sindacale a tutti i livelli (RSU comprese).

E’ necessario che la categoria reagisca a questo stato di cose, che vi sia un profondo risveglio delle coscienze: per quanto ci riguarda avvieremo una mobilitazione del personale, con una serie di assemblee e confronti, per impedire che si approdi, in questo Paese, alla totale emarginazione sociale della categoria dei pubblici dipendenti.

Per la Segreteria Generale (M. Blasi)

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