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Comunicato unitario CSA Università - USB.PI ''Riorganizzazione facoltà''
Pubblicato da Redazione  
Mercoledì 15 Febbraio 2017 17:13

USB P.I.               CSA Università

 

Al Direttore Generale

e p.c.

Al Magnifico Rettore

Al Direttore della Ripartizione Risorse Umane

Al Prorettore con Delega al Personale

Alle OO.SS.

Al personale t.a.

 

Oggetto: riorganizzazione delle Facoltà.

1. "In principio sono le funzioni": con questa efficace locuzione Massimo Severo Giannini titolava un celebre saggio del 1959.

In questo saggio il padre del diritto amministrativo italiano sosteneva un concetto difficilmente smentibile: le "funzioni", ossia banalizzando, le "cose da fare", le esigenze concrete di una amministrazione, gli obiettivi strategici precedono l'organizzazione amministrativa dei servizi.

E' quest'ultima che si conforma ai primi e non viceversa.

Viceversa assistiamo spesso (a livello centrale così come a livello periferico) ad operazioni contrarie: a tentativi di riorganizzazione (spesso mere operazioni di facciata attuate per buttare fumo negli occhi di una comunità sempre più intollerante nei confronti dei dipendenti pubblici) che partono già dall'esito (come riorganizziamo) prescindendo dalle doverose premesse.

Si pensi al caso delle Province soppresse dalla  recente riforma Delrio (che ha, peraltro, introdotto gli enti di area vasta) in attesa della modifica costituzionale. Per effetto dell’esito negativo del referendum costituzionale del 4/5 dicembre abbiamo attualmente delle entità costituzionalmente previste ma sparite dalla legislazione ordinaria, svuotate di personale, pesantemente delegittimate, e senza il necessario legame fiduciario con il corpo elettorale giacché non ne votiamo più gli organi.

Salvo poi indignarci e piangere per le tragedie di Rigopiano in cui non si capisce bene chi avrebbe dovuto provvedere!

2. Ogni buona organizzazione della macchina organizzativa deve, pertanto, procedere dalla identificazione dei bisogni reali e concreti e non v'è dubbio alcuno che nel caso che ci riguarda le esigenze di organizzazione delle strutture decentrate (Facoltà e Dipartimenti) siano reali e non ulteriormente rinviabili.

Le scriventi OO.SS., negli ultimi 12 mesi, hanno ripetutamente segnalato tali esigenze nei propri comunicati di cui si ricordano alcuni punti essenziali:

a) non si può procedere ad una riorganizzazione per comparti stagna separando la riorganizzazione dell'amministrazione centrale da quella delle strutture periferiche, quella delle facoltà da quella dei dipartimenti (e relative strutture amministrative di supporto);

b) non si fanno le nozze con i fichi secchi. Non si può prescindere, cioè, in occasione di una riorganizzazione, dalla individuazione delle risorse economiche con cui incentivare il personale: le riorganizzazioni non si fanno a costo zero! Ciascuna responsabilità conferita richiede una giusta remunerazione ed è la ragione per la quale abbiamo chiesto al Rettore ed al Cda con un recente comunicato di integrare il fondo del personale (su cui sta peraltro lavorando un gruppo di lavoro), cosa peraltro prevista dalla normativa proprio in occasione delle riorganizzazioni interne (si consideri l'esempio dell'Università di Bari dove di recente si è provveduto a conferire incarichi di responsabilità indicando già a monte (nel bando) le risorse che sarebbero state utilizzate e che ammontano in diversi casi ad alcune migliaia di euro l'anno). Nel nostro Ateneo, invece, data la penuria di risorse per remunerare le responsabilità (cosa che sarebbe dovuta!) occorre elemosinare qualche decina di euro sottraendola all'IMA.

c) le riorganizzazioni devono essere fondate su dati reali (ossia sulle unità di personale effettivamente in servizio e non su dati fittizi ed aleatori come hanno avuto modo di verificare molti responsabili di uffici dell'amministrazione centrale che hanno recentemente ricevuto il conferimento dell'incarico).

3. Negli ultimi mesi, come ricorderete, le scriventi oo.ss. hanno più volte sostenuto la necessità di potenziare le Facoltà e i servizi agli studenti, proponendo (ed ottenendo grazie alla sensibilità dell'amministrazione) anche in occasione dell'accordo 2015, un incentivo per tutti gli operatori che prestavano servizio presso tali strutture.

Analogamente abbiamo segnalato la necessità di potenziare le segreterie studenti e le facoltà chiedendo di utilizzare i punti organico ancora disponibili (assegnati al pta e residuati dalle precedenti annualità) per il reperimento di tali unità di personale (amministrativi e ttsed) con l'obiettivo di offrire servizi sempre più adeguati e favorire un giusto ricambio nelle segreterie studenti nelle quali prestano servizio tanti colleghi oramai soggetti all'usura del tempo!


Per tutte le ragioni suindicate siamo certamente favorevoli ad una riorganizzazione delle Facoltà, dei Dipartimenti e delle Scuole Superiori e disponibili ad un confronto, partendo dai presupposti di cui ai punti precedenti (giusta ed effettiva valorizzazione delle risorse che non si tramuti esclusivamente in qualche 0,2 in più in occasione delle peo!).

Chiediamo, pertanto, di voler meglio definire il disegno strategico che guida questa giusta riorganizzazione ed attendiamo di comprendere:
- in che rapporto si pone, a Statuto invariato, la riorganizzazione della facoltà con quella dei dipartimenti e perché non si proceda di pari passo (ivi compresa quella delle scuole superiori e delle scuole di specializzazione);

- in che rapporto le Presidenze di Facoltà si porranno con le figure dei manager didattici, aspetto che occorre definire con chiarezza.

Non si comprendono, invece, le ragioni per le quali prevedere funzioni specialistiche per attività istituzionalmente previste e non procedere piuttosto ad individuare dei servizi/uffici (coordinati da unità di cat. C) o D) in relazione alle funzioni che si intendono potenziare.

Necessario appare, inoltre, ad un anno di distanza dalla riorganizzazione dell'amministrazione centrale, un momento di ripensamento sulla efficace organizzazione di talune aree dell'amministrazione giacché si assiste in taluni casi ad Aree (non organizzate in uffici) che pure prevedono al proprio interno funzioni assai complesse che andrebbero probabilmente meglio ripartite.

 

(USB P.I.)                            (CSA Università)

 

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