UdA, ultimatum dei sindacati nazionali ai vertici di ateneo «Ripristinare l’Ima da febbraio e stipendio completo per i Cel»
CHIETI. 13/01/2015 -
«Far tornare in busta paga - fin da febbraio - l’Ima (indennità mensile di ateneo) per tutti i dipendenti della d’Annunzio e altrettanto subito ripristinare per i Cel (i collaboratori esperti linguistici) lo stipendio da ricercatore confermato a tempo definito».
Lo hanno chiesto ieri - quasi in forma di ultimatum - i sindacati nazionali dell’università con una lettera ai vertici della d’Annunzio che da agosto scorso hanno tagliato l’Ima a tutti i dipendenti e che hanno ridotto del 40% lo stipendio dei Cel.
La richiesta molto ferma conclude un vero e proprio “uno-due” di lettere ufficiali spedite in questi giorni ai vertici UdA: infatti già il 9 gennaio i sindacati di ateneo (che per conoscenza hanno informato i vertici nazionali sindacali dell’università) hanno chiesto al rettore Carmine Di Ilio ed al dg Filippo Del Vecchio di rendere conto di una comunicazione ufficiale del 22 dicembre nella quale il direttore della D’Annunzio – in forma di raccomandata a mano - comunicava come regalo di Natale che lo stipendio annuale lordo passava dai 23.370 euro precedenti ai 15.700 euro attuali (tredicesima compresa).
Di qui la sorpresa e la lettera di protesta dei rappresentanti sindacati locali, visto che «un comunicato congiunto dell’incontro sindacale dell’8 ottobre scorso diceva che le parti concordano di incontrarsi nel mese di novembre per affrontare le problematiche relative ai Cel».
Successivamente – continua la lettera – «il tavolo congiunto del 19 novembre chiarì che sul contratto di lavoro della categoria (lettori di madrelingua e Cel) le parti convengono che, in sede locale, si darà avvio alla trattativa entro la prima settimana di dicembre 2014. Ma questo impegno non è stato rispettato – concludono i sindacalisti – significa che avete cambiato idea?»
L’allarme è stato raccolto dai sindacati nazionali, anche loro sorpresi e forse anche un pò seccati di aver fatto la figura dei principianti, avendo assicurato agli iscritti che la questione Ima e Cel era in via di soluzione, con un comunicato congiunto pubblicato da Roma. In realtà i sindacati nazionali avevano già fatto una proposta per anticipare il ripristino dell’indennità: «visto che i conteggi comuni per ricostruire il fondo Ima sono arrivati alle stesse conclusioni – avevano detto – si potrebbe erogare di nuovo questa indennità in attesa dell’ok del Miur e dei Revisori».
Ma la proposta non era stata accolta. Di qui oggi la richiesta secca a Di Ilio, a Del Vecchio e stavolta anche al prof. Luigi Capasso, delegato ai problemi sindacali: «avendo condiviso con voi i passaggi che hanno portato alla puntuale verifica delle risorse e del rispetto sostanziale delle norme nella loro attribuzione – si legge nella richiesta ultimatum - vi chiediamo formalmente di adottare un provvedimento che preveda con la busta paga del mese di febbraio il ripristino dell’Indennità mensile di Ateneo, come prevista dal vigente Ccnl e dall’accordo integrativo sottoscritto dalle parti nel febbraio 2014. Stesso discorso per la retribuzione dei Cel a cui, per le stesse motivazioni del restante personale, deve essere provvisoriamente riconosciuta un’integrazione stipendiale aggiuntiva al trattamento fisso previsto dal Ccnl, tale da raggiungere il parametro del ricercatore confermato a tempo definito».
La lettera si conclude senza saluti: un segno dell’irritazione ormai evidente dei vertici nazionali per un atteggiamento dei vertici UdA che al momento della trattativa si mostrano aperti e disponibili ad una soluzione concordata, ma che dopo rimandano all’infinito l’attuazione di quanto concordato sullo stipendio del personale tecnico amministrativo.
di Sebastiano Calella Fonte quotidiano online primadanoi.it
13/01/2015