Comunicato sindacale unitario : richiesta autorevole intervento volto a preservare il ruolo degli ex Policlinici Universitari (c.d.Aziende di tipo A)

 

Ai Rettori delle università statali

Magnifici Rettori,

le scriventi Segreterie Nazionali di FLC CGIL, FSUR CISL-Università, UIL Scuola RUA, Fgu GILDA e SNALS sono state chiamate nel corso degli ultimi anni a rispondere più volte a numerose richieste di intervento a tutela del personale universitario operante presso Aziende Ospedaliere Universitarie e in modo particolare di quello in servizio presso le AOU costituite in seguito della trasformazione degli ex Policlinici Universitari a gestione diretta, di cui all’art.2, comma 2, lettera a) del DLgs n.517/99.

Nel tempo sono emerse sempre più preoccupanti criticità che palesano a nostro avviso una costante violazione del dettato normativo e contrattuale vigente che, oltre a costituire grave pregiudizio sia dal punto di vista giuridico che economico per il personale docente e per quello tecnico amministrativo che operano in convenzione per il Servizio Sanitario Nazionale, mettono in discussione l’esistenza stessa del sistema della c.d. Sanità Universitaria, con ripercussioni sulla funzione didattica e sulla ricerca delle Scuole di Medicina.Nell’attuale contesto in cui, a causa dell’emergenza COVID 19, il nostro Paese ha avvertito dolorosamente la carenza di personale medico e sanitario, il processo in atto da più di un decennio, che tende a marginalizzare il ruolo dei Policlinici Universitari, appare con ancora più evidenza una scelta sbagliata e miope. che va non solo fermata ma invertita, valorizzando e rimettendo al centro degli interventi sulla sanità gli aspetti formativi e della ricerca in campo medico e sanitario, come per altro previsto dal protocollo d’intesa sulla sanità universitaria sottoscritto il 23 aprile 2020 dal ministro del MUR, della Salute e le confederazioni di CGIL CISL e UIL:

Ciò posto, le scriventi OO.SS. ritengono che nell’immediato sia necessario un autorevole intervento delle SS.LL. volto a preservare il ruolo degli ex Policlinici Universitari (le c.d. Aziende di tipo a) dalla “voracità” delle Regioni, che tendono ad assoggettarli, assimilandoli alle Aziende Sanitarie Locali o alle Aziende Ospedaliere del SSR, riducendo e marginalizzando il ruolo delle attività di formazione e ricerca a vantaggio delle attività assistenziali, comprimendo così anche la possibilità di valorizzazione e le prospettive di carriera del personale universitario.

Nel quadro descritto, in alcune realtà, abbiamo registrato e apprezzato e supportato la volontà e la forte determinazione dei Rettori e delle istituzioni accademiche a difendere gli spazi e le prerogative dell’università nei protocolli d’intesa con le Regioni, ma nello stesso tempo non possiamo non evidenziare come, talvolta, si sia verificato un atteggiamento più accondiscendente se non opposto, caratterizzato da singolari interpretazioni della norna e da atteggiamenti ambigui, incomprensibili rispetto alla difesa dei legittimi interessi e del ruolo del sistema universitario, forse spiegabili solo in una logica legata al prevalere di punti di vista personali in luogo di valutazioni istituzionali.

Siamo fortemente preoccupati, ad esempio, per quanto sta accadendo all’università di Messina dove, nel 2021, su iniziativa del solo Rettore (alle scriventi non risultano atti del CdA o del Senato Accademico), è stato dato avvio alla pratica di trasformazione in IRCSS di due importanti linee di attività dell’annessa AOU (ex Policlinico Universitario a gestione diretta), costituita dallo stesso Ateneo come Azienda di tipo a). Su questo progetto le scriventi si sono fermamente opposte, in quanto, al di là del metodo palesemente scorretto adottato, si sarebbe determinato un declassamento funzionale e istituzionale del Policlinico, con significative conseguenze anche sul personale, a partire dallo stato giuridico. Dopo il fallimento del tentativo di trasformazione in IRCSS, il Rettore dell’Università degli Studi di Messina ha teso pervicacemente ad escludere in ogni modo dalla vita del policlinico le rappresentanze sindacali dell’universit, arrivando, per raggiungere lo scopo, a mettere in discussione la collocazione giuridica della AOU come Azienda di tipo a). Ultimo atto di questo disegno è stata la delibera 1655 del 8 settembre 2022 del Commissario Straordinario della AOU che, incredibilmente, prevede nella delegazione trattante di parte pubblica la presenza del Rettore mentre esclude tra le rappresentanze sindacali le OO.SS. del comparto università, prevedendo solo quelle del comparto sanità.

È indubbio come tutto ciò determini disorientamento tra il personale e l’istaurarsi di una conflittualità, anche di carattere legale, conseguenza della necessità delle strutture sindacali di tutelare chi viene penalizzato professionalmente dall’assenza di riferimenti contrattuali in grado di tener conto e valorizzare non solo le attività assistenziali, ma anche quelle relative alla formazione e alla ricerca. Anche al di là di ciò, rimane forte la preoccupazione rispetto all’operato di quei Rettori che non si ergono a difesa del proprio personale e del proprio Policlinico, assecondando processi che nel tempo avranno come conseguenza inevitabile l’indebolimento del Sistema Universitario nel suo complesso, consegnando ad altri settori parte della formazione e la ricerca e delle risorse ad essa collegate, attualmente prerogativa delle Scuole di Medicina.

Riteniamo che innanzi a queste criticità, che spesso celano scenari ben più inquietanti, i Rettori debbano costituire insieme al Sindacato di categoria la prima linea di difesa della natura giuridica dei Policlinici Universitari e del Sistema Universitario e quindi dei diritti e delle prerogative del personale docente e tecnico amministrativo operante presso le AOU.

Non andrebbe perso di vista ed anzi andrebbe fatto sempre presente a chi ha incarichi di governo nelle Regioni e non comprende pienamente il ruolo strategico del Sistema Universitario nell’ambito del Paese, che i professionisti medici e sanitari sono formati dagli Atenei attraverso le Scuole di area medica e che queste necessitano di attività assistenziali calibrate rispetto all’offerta formativa e di ricerca, aspetto che rende peculiare il modello organizzativo delle AOU. Va comunque tenuto presente che queste potranno pervenire ad un modello organizzativo unico, oggi da alcuni richiamato in modo improprio, superando la dicotomia tra Aziende di tipo a) e di tipo b), solo a seguito dell’attuazione delle previsioni di cui all’art.6, comma 13, della Legge n.240/2010 e non certo per autonoma scelta delle singole Regioni.

Le scriventi Segreterie Nazionali di FLC CGIL, FSUR CISL-Università, UIL Scuola RUA, Fgu GILDA e SNALS sono dell’avviso che debba trovarsi una nuova via per disciplinare i rapporti tra le Università e il Sistema Sanitario Nazionale prevedendo da un lato che siano gli Atenei a definire centralmente con il Ministero dell’Economia e della Finanza, il Ministero dell’Università e il Ministero della Salute i rapporti di provvista finanziaria per le proprie AOU, in analogia a quanto avviene per altre Istituzioni pubbliche, riaffermando il carattere formativo e speciale dei Nosocomi Universitari di formazione sanitaria e, dall’altro, la stipula di apposite intese tra le singole Università e le rispettive Regioni limitatamente ai soli aspetti che attengono all’organizzazione delle attività assistenziali ai fini della migliore integrazione dell’Università nella rete ospedaliera regionale.

In attesa di un auspicabile intervento legislativo nell’indirizzo di cui sopra, si ritiene necessario richiamare l’attenzione delle SS.LL. affinché possa essere avviata una interlocuzione, anche in ambito CRUI, per ipotizzare soluzioni condivise e formulando un indirizzo comune a cui potrebbero far riferimento tutte le Istituzioni universitarie per la disciplina degli attuali rapporti convenzionali con le Regioni.

Cordialmente.

 

FLC CGIL  - Pino Di Lullo

FSUR-CISL Università - Francesco De Simone Sorrentino

UIL SCUOLA RUA - Attilio Bombardieri

SNALS - Teresa Angiuli

FGU-GILDA dip. Università - Arturo Maullu