Opzione Donna, Possibile la svolta per la pensione a 57 anni

Mercoledi 5 agosto. I Vertici dell'Inps hanno convenuto ieri che l'opzione donna deve essere consentita a tutte le lavoratrici che maturano i requisiti entro la fine di quest'anno.

Sull'opzione donna potrebbe essere vicino un cambio di rotta. Nel corso dell'incontro che si è tenuta ieri in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati il Presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha sostanzialmente aperto alla possibilità di una revisione delle due Circolari dell'Inps che, nei fatti, accorciano di un anno la durata del regime sperimentale. Il termine del 31 dicembre 2015 fissato dall'articolo 1, comma 9 della legge 243/04 - quella disposizione che consente alle lavoratrici di accedere alla pensione optando per il calcolo contributivo con 57 anni e 35 di contributi - dovrebbe essere quindi inteso come data ultima entro cui si devono possedere i suddetti requisiti e non (anche) la decorrenza della prestazione pensionistica come ha interpretato l'Inps nelle Circolari 35 e 37 del 14 marzo 2012. A questa apertura si aggiunge anche la tradizionale simpatia che ha il Presidente dell'Inps, Tito Boeri, per il ricalcolo degli assegni con il contributivo come strumento per flessibilizzare le uscite (non a caso il Piano Boeri propone una proroga dell'opzione donna oltre il 2015). Due segnali che dovrebbero quanto meno suggerire una possibile svolta che a questo punto si spera possa arrivare prima del 6 Ottobre quando il Tar inizierà ad esaminare la class action avviata dal Comitato Opzione Donna. Se i vertici dell'Inps si sono convinti della bontà delle argomentazioni resta ora da far cadere l'ultimo baluardo, quello piu' duro, costituito dalla Ragioneria Generale dello Stato che ieri ha di nuovo opposto resistenze paventando problemi di natura finanziaria.

 

Secondo il Presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, e MariaLuisa Gnecchi (Pd), che da anni contestano la restrizione, i fondi messi a disposizione dalla legge 243/04 sono piu' che sufficienti a garantire l'accoglimento delle richieste delle lavoratrici: nel consuntivo sulla spesa al 31 dicembre 2014 dei 1,684 miliardi in dotazione alla misura sono stati spesi solo 707 milioni. La vicenda comunque sembra destinata a risolversi positivamente. Non a caso venerdì ci sarà un nuovo incontro per trovare un punto di incontro.

di Eleonora AccorsiPensionioggi.it