CISAL - RIFORMA PA E SPENDING REVIEW AL PALO - Il caso emblematico del Formez

Il conto più alto della crisi lo stanno pagando le famiglie, i lavoratori pubblici e privati, i pensionati, i ceti medi in via di progressivo impoverimento, mentre i santuari della casta, nonostante i continui proclami, restano inviolati o comunque e ben protetti. Decreto legge e disegno di legge della ‘’riforma Madia" della pubblica amministrazione, purtroppo, non contengono alcun intervento strutturale. Il rischio è quello di tradurre l'auspicabile modernizzazione dell'apparto pubblico in uno smantellamento ideologico delle sue funzioni. Non vorremmo che, nella inevitabile confusione, trovassero spazio affaristi e prestanome attraverso il controllo di società di servizi e cooperative.

Pertanto invitiamo il ministro Marianna Madia a riflettere, solo per fare un esempio, su cosa si sta verificando nell’annosa vicenda della riorganizzazione/privatizzazione della Croce Rossa e su ciò che accade quando cessa l’attività l’ente pubblico, in delicatissimi servizi quali il 118 e i centri di accoglienza temporanea per gli immigrati. Deve essere chiaro al Governo che non è più possibile privatizzare i profitti e socializzare le perdite, così come è stato con le dismissioni di asset strategici, iniziate da Romano Prodi e proseguite per un ventennio. Studi recenti, pubbicati anche su queste pagine, hanno dimostrato che – se si esclude la telefonia – tutte le privatizzazioni hanno prodotto aumenti considerevoli di costi dei servizi per i cittadini, a fronte di un peggioramento della qualità degli stessi..

Dopo un fiume di parole, speso in interviste e conferenze stampa, al momento nella p.a. l'unico dato certo è il crollo del potere d'acquisto dei salari dei pubblici dipendenti, privi di ben due rinnovi contrattuali. Una certezza che si abbatte sull'economia reale, per effetto della inevitabile contrazione dei consumi da parte delle famiglie dei tre milioni di lavoratori pubblici. Intanto, si susseguono le nomine di alti burocrati e "manager" di aziende pubbliche. Franco Bechis, su Libero di domenica, ne ha contati 323 in poco più di sei mesi di governo: un record, che non vorremmo si traducesse in ulteriore aumento della spesa pubblica alle voci stipendi, benefit e liquidazioni d'oro ai. .. defenestrati!

Un caso emblematico di confusione normativa e pressapochismo politico riguarda il Formez, associazione del Ministero della funzione pubblica che si occupa, tra l'altro, di formazione e attivazione dei fondi comunitari per conto di comuni e regioni, e dove sta per insediarsi il commissario di governo Harald Bonura. A lui spetta l'arduo compito di interpretare e applicare il confuso e contraddittorio art. 20 del DI 90, dal titolo "Associazione Formez PA", secondo cui prima se ne dispone "lo scioglimento", per poi dar genericamente mandato al commissario di salvaguardare "i livelli occupazionali e gli equilibri finanziari dell'Associazione" e individuare "nuove forme per il proseguimento delle suddette politiche".

Ci sembra un gran pasticcio. Non vorremmo si peccasse di superficialità o di scarse conoscenze. Una prassi, quella di dire tutto e il suo contrario, buona per tenersi aperta ogni opzione dallo "scioglimento" alla rifondazione?In tal caso, prevarrebbe solamente l'interesse alle consulenze e alle possibili nomine e/o conferme di dirigenti, o anche alla gestione dei 40 milioni di fondi comunitari, ai quali accedono comuni e regioni grazie alle elevate professionalità dei dipendenti del Formez? Il sindacato Fialp Cisal, a tutela del personale del Formez, ha formulato un emendamento al decreto 90, firmato da Ignazio La Russa e Mariastella Gelmini, che, in caso di scioglimento, ne prevede il trasferimento in altre aziende pubbliche. In particolare: < Art. 20 (Associazione Formez PA), al comma 1, quarto periodo, dopo le parole " .... che salvaguardi i livelli occupazionali del personale in servizio ..... " inserire " anche attraverso l'attivazione, in analogia con quanto già avvenuto in casi simili, delle procedure di passaggio del personale nei ruoli di pubbliche amministrazioni o di società o aziende partecipate.">. Questo per il personale di ruolo del Formez, mentre il futuro del personale precario (circa 150 su 400 dipendenti), è a tinte fosche.

La Fialp Cisal ha già annunciato l'intenzione di chiedere, al commissario straordinario Bonura, di rivisitare la spesa relativa agli immobili, alle retribuzioni dei dirigenti, alle collaborazioni a progetto, ai servizi esternalizzati, comprese le consulenze legali e non. Dunque, dallo scioglimento del Formez, il bilancio dello Stato risparmierebbe i 20 milioni destinati alle spese di funzionamento, a fronte di 27 milioni in stipendi che comunque continuerebbero, in varie forme, ad essere erogati. Una soluzione, questa, che farebbe felice solo chi vorrebbe mettere le mani sui 40 milioni che producono i dipendenti del Formez col loro lavoro, mentre i conti pubblici continuerebbero a non quadrare. Matteo Renzi lo sa?

Giuseppe Marro  Fonte www.cisal.org