CISAL - ‘’La Grande Assente?’’: LA CRESCITA

A cura del Centro Studi CISAL

‘’Per uscire dalla palude l'unica strada è la crescita’’ Parole più volte pronunciate dal Presidente del Consiglio! Parole sempre declinale con entusiasmo e determinazione. Parole anche accompagnate dall’'indicazione di ‘’crono programma". Crescere, quindi, era l’imperativo categorico del Governo, il motivo di fondo che ne aveva caratterizzato la nascita, prima e gli altisonanti annunci, poi, attraverso lavoro, occupazione (soprattutto per i giovani e per le donne), investimenti. In una parola, tornare a produrre ricchezza per far muovere il famoso PIL, fermo da troppo tempo intorno allo zero virgola! E tutto questo, non perché ce lo chiede l'Europa, ma perché é un dovere che il Paese deve a se stesso.

 

Parole che ha voluto ricordare, sia pure in estrema sintesi, Francesco Cavallaro, Segretario Generale della CISAL, scorrendo con molta preoccupazione i dati più recenti sull'economia: il debito pubblico si avvicina velocemente al 140%; i consumi sono praticamente fermi con rischio di deflazione; la disoccupazione, specie giovanile e al sud, non migliora, anzi; il rapporto deficit/pil tende pericolosamente ad avvicinarsi al fatidico 3%, rispetto al 2,6% previsto nel DEF; aumenta il ritardo nel pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese, che continuano a rischiare fallimenti e licenziamenti.

E la crescita? Si chiede il Segretario della Cisal. Purtroppo non c'è, continua ad essere la grande assente! Anche la già modesta previsione dello 0,8% indicata nel DEF, viene in questi giorni clamorosamente smentita da tutti gli Organismi internazionali e nazionali (Ocse.Fmi, Istat, Banca d'ltalia, etc,) e addirittura ridimensionala ad un misero 0,2%!

E il Governo? Di fatto glissa il problema nonostante i dati negativi sulla crescita. presente e futura!

Un Governo, ricorda Cavallaro, che era impegnato sin  all'inizio sui due fronti delle riforme, quello istituzionale (legge elettorale, Senato e Titolo V della Costituzione, e quello economico/sociale(lavoro, pubblica amministrazione, fisco, giustizia). Ebbene, prosegue il Segretario, oggi, di fronte all'aggravarsi della crisi economica, lo stesso Governo sceglie di privilegiare il primo. Quello delle riforme istituzionali, certamente importante, ma altrettanto certamente non in grado di dare risposte immediate e concrete, in termini di crescita, di lavoro e di investimenti, ai pressanti bisogni dei milioni di disoccupati, inoccupati, giovani, donne e, non ultimi, pensionati!

Una scena discutibile, commenta amaramente Cavallaro, tanto più che il già tormentato iter della riforma istituzionale, viene rallentato da una quantità incredibile di emendamenti (ben 7.900!!!). Quasi a dimostrare che, per il nostro Parlamento, il tempo è una semplice "variabile indipendente’’ e che quindi, i provvedimenti in materia economico/sociale, possono tranquillamente attendere che si consumino le inutili liturgie di migliaia di votazioni altrettanto inutili!

Sta di fatto che, anche sul fronte dei provvedimenti adottati - quasi tutti in attesa di approvazione definitiva - pende l'antico vizio non solo delle deleghe (che presuppongono di per tempi aggiuntivi), ma soprattutto dei cosiddetti decreti attuativi, senza i quali le disposizioni restano praticamente inefficaci. Basti pensare, ricorda Cavallaro, che ai circa 800 decreti attuativi ereditali dai due Governi precedenti, se ne sono già aggiunti altri 140 circa, prodotti dall'attuale Governo. Restano, quindi, in calendario, ormai per l'autunno, la Riforma della Pubblica Amministrazione (il DdL, mentre il DI dovrebbe essere approvato entro il 23 agosto!), la delega fiscale, la giustizia, la Riforma del Lavoro (il famoso jobs act). Non è questa la sede, conclude il Segretario Generale Cavallaro, per entrare nel merito. La CISAL, non ha mancato di farlo nelle sedi opportune fornendo il proprio contributo.

Un particolare richiamo, tuttavia, va fatto al Disegno di Legge delega sul mercato del lavoro: un provvedimento fondamentale per la ripresa (di qui la più che giustificata critica per il rinvio all’autunno!) e per una effettiva modernizzazione dell'intero mondo del lavoro anche attraverso una drastica semplificazione dello stesso codice del lavoro. Il tutto, ovviamente, ad avviso della Cisal, nel pieno rispetto della centralità della persona lavoratore e nella piena valorizzazione del suo ruolo.

Roma 1 agosto 2014