
NUOVA DISCIPLINA DEL FABBISOGNO FINANZIARIO DEGLI ATENEI PUBBLICI
La Legge di Bilancio 2019 ha introdotto modifiche in materia di fabbisogno finanziario degli Atenei pubblici. In merito, il CUN ha approvato una mozione nella quale richiama l’attenzione sul fatto che interventi voluti dal legislatore nelle ultime leggi di bilancio produrranno maggiori uscite, in gran parte automatiche, negli esercizi 2019 e 2020. A fronte di ciò, la nuova disciplina imporrà a un numero crescente di università una restrizione alla parte restante della spesa corrente o la necessità di incrementare le entrate proprie per evitare il superamento del limite ministeriale. La mozione sottolinea inoltre come i meccanismi di scorporo degli investimenti e della ricerca individuati non garantiscano quei margini di elasticità e flessibilità necessari per far fronte alla parte restante della spesa corrente, destinata a crescere in virtù dei fattori richiamati dal documento.
Secondo la Legge di Bilancio 2019, a decorrere dall’anno 2021 tra i criteri di ripartizione delle risorse ordinarie il MIUR inserirà penalizzazioni economiche per le Università statali che non rispetteranno il fabbisogno finanziario programmato nell’esercizio precedente. Tale previsione si aggiunge alla segnalazione al MEF prevista in caso di sforamenti non autorizzati del fabbisogno assegnato. A giudizio del CUN «tutto ciò appare paradossale alla luce del fatto che una larghissima maggioranza degli Atenei pubblici presenta bilanci in equilibrio economico, finanziario e patrimoniale, con buoni indicatori di sostenibilità economico-finanziaria ai sensi del D.lgs. n.49/2012 e, soprattutto, con una rilevante produzione di liquidità in ogni esercizio negli ultimi anni. Sarebbe irragionevole che dopo anni di decurtazioni di finanziamento pubblico, che hanno reso il sistema universitario italiano fra i meno finanziati nei contesti UE e OCSE, in una fase nella quale il legislatore manifesta l’intenzione di rilanciare la ricerca e la formazione superiore, in presenza di una liquidità crescente e di una situazione economico-finanziaria complessivamente sana degli Atenei pubblici, quest’ultimi dovessero essere costretti ad azioni di riduzione della spesa a causa di sforamenti del fabbisogno finanziario».
Da qui la richiesta − rivolta al Ministero, al Governo e al Parlamento − che, pur nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, si realizzi un intervento legislativo teso ad aumentare in misura adeguata il tasso di crescita annuale del fabbisogno finanziario e ad eliminare le previste penalizzazioni economiche per sforamenti.