
Prorogato anche per il biennio 2017-2018 per le neo mamme (che non usufruiscono del congedo parentale - ex astensione facolativa -) il contributo erogato dall’Inps di cui all'articolo 4, comma 24, lett. b), della legge 28 giugno 2012, n. 92, per l'acquisto di servizi di baby-sitting, mediante la modalità del “Libretto Famiglia”. A partire dall’anno 2018 il voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting viene rinominato “Contributo per l’acquisto di servizi di baby-sitting” e viene erogato dall’Inps secondo le modalità previste per il “Libretto Famiglia”. Si precisa, al riguardo, che i voucher già acquisiti telematicamente entro il 31 dicembre 2017 continueranno ad avere validità fino al 31 dicembre 2018.



La Cassazione civile (sentenza 5510/2018) ha deciso che in base alla “De Maria” deve essere concessa la perequazione economica al dipendente che rientra nel personale universitario e che grazie a un concorso interno sia passato dalla posizione C4 alla D equivalente a quella di dirigente del comparto sanitario. Leggi tutto l'articolo su www.ilquotidianosanita.it
Clicca sulla Sentenza n 05510 dell'8 marzo 2018
Il giudice del Lavoro di Chieti, Laura Ciarcia, ha dichiarato nullo il provvedimento disciplinare dell’Università D’Annunzio contro Goffredo De Carolis, senatore accademico, dipendente e segretario del sindacato CSA Cisal, difeso dall’avvocato Leo Brocchi. L’Ateneo è stata condannato al pagamento delle spese pari a 3.550 euro. «La sentenza», commenta De Carolis, «ha ricollocato nelle giuste caselle il diritto di esprimere il proprio pensiero sul luogo di lavoro ed il diritto di critica, fra le libertà fondamentali del lavoratore, ed a maggior ragione in un contesto rappresentativo dove è inconcepibile che il lavoratore possa subire ritorsioni per l’espressione delle proprie idee. E’ stata così sonoramente bocciata dall’Autorità Giudiziaria l’autoreferenziale pretesa di insindacabilità delle opinioni e delle decisioni dei vecchi vertici dell’Università D’Annunzio, con la dichiarazione di nullità del provvedimento disciplinare e la condanna alle spese legali». Leggi tutto l'articolo su www.primadanoi.it/news
Il Prof. Riccardo Scateni dell’Università degli Studi di Cagliari non è un nostro iscritto ma condividiamo in pieno il suo pensiero sul decreto ministeriale per la distribuzione agli Atenei di 1.305 posti da Ricercatore di tipo B che pubblichiamo qui di seguito.
Ieri il MIUR ha pubblicato il DM che ripartisce i 1305 posti di RTDB previsti dalla legge di stabilità 2018.
Con un'interpretazione quantomeno originale il ministero ha inserito, tra i parametri per la ripartizione dei posti, l'assegnazione di 2 posti di ricercatore ad ognuno dei "dipartimenti eccellenti" inseriti nella lista di pre-selezione ma non selezionati per il finanziamento.
Quali sono le conseguenze di questa ripartizione, globalmente e per il nostro Ateneo?
Alcuni dati.
Poco più di un quarto dei posti sono stati assegnati, in maniera, direi, arbitraria, al di fuori del dettato della legge, come detto ai dipartimenti "quasi di eccellenza".
Questo determina, per area geografica, una ripartizione di posti come segue:
- Nord-est 102
- Nord-ovest 92
- Centro 92
- Sud 56
Isole 2 (solo all'università di Catania)
Risulta evidente come questa scelta abbia un effetto, ancora una volta, di aumentare ulteriormente gli squilibri di risorse tra le aree geografiche del paese.
Gli altri 3 indicatori, ognuno dei quali vale circa il 25%, danno ripartizioni più omogenee, ma il totale delle attribuzioni, quando viene comparato al numero dei docenti mediamente in servizio negli ultimi sette anni è impressionante.
Nelle posizioni di "maggior favore" (dopo gli istituti speciali e le università per stranieri) troviamo:
- Catanzaro 1 nuovo ricercatore ogni 23 docenti in servizio
- Bergamo 1 ogni 23.57
- Ferrara 1 ogni 25.71
- Piemonte Orientale 1 ogni 25.73
- Insubria 1 ogni 26.76
In fondo alla classifica troviamo
- Palermo 1 ogni 77.48
- Messina 1ogni 72.50
- Catania 1 ogni 64.90
- Cagliari 1 ogni 61.63
- L'Aquila 1 ogni 56.60
La media è di 1 ogni 40.73.
Il messaggio politico che sta dietro a queste formule, apparentemente asettiche e, ovviamente, meritocratiche, è uno e uno solo: perché vi ostinate a tenere aperte le università in Sicilia e Sardegna, quando i potenziali studenti possono andare nelle belle ed efficienti università del Nord?
Prof. Riccardo Scateni
Dip.to di Matematica e Informatica
Per il D.M. vai al link; http://www.miur.gov.it/web/guest/-/piano-straordinario-2018-per-il-reclutamento-ricercatori-di-cui-all-articolo-24-comma-3-lettera-b-della-legge-240-2010
COM’È STRANO IL MONDO…
E sì, com’è strano il mondo diceva Lucio Dalla, e non aveva tutti torti, il mondo sindacale lo è pure di più.
Capita infatti che appena dopo pochi giorni dalla firma del nostro non contratto nazionale i sindacati firmatari abbiano cominciato a sfornare comunicati che ne dicono peste e corna.
Evidente caso di bipolarismo di soggetti che vogliono dare ad intendere di essere di opposizione pur essendo evidente che si tratta di sindacati di governo, anzi, diciamocela tutta, si tratta di vere e proprie propaggini del governo, scusate se è scritto tutto minuscolo, ma non è un problema di tastiera del PC.
Ma veniamo al dunque, a dimostrazione che si tratta di propaggini, appunto, esaminiamo i fatti; in barba a qualunque regola che norma le relazioni sindacali, quattro organizzazioni, CGIL-CISL- UIL e Confsal, nel novembre 2016 si appartano con il governo per stabilire quali saranno gli aumenti contrattuali dei contratti da rinnovare e concordano, bontà loro, che gli aumenti (si fa per dire) saranno del 3,48% in tutto il pubblico impiego.
Casualmente tutto ciò accade poco prima del referendum indetto dal governo in carica..
Un anno dopo, ormai quasi a fine legislatura, il governo, sentiti ma a quanto pare non ascoltati, tutti i sindacati rappresentativi, fa emanare gli atti di indirizzo ed in fretta e furia, a ridosso di un’altra importante scadenza elettorale, le elezioni politiche, fa firmare alle propaggini sindacali un “contratto” che non contiene nessun elemento dei quattro espressamente indicati nell’atto di indirizzo.
Nel caso dell’ex Comparto Università si trattava di poche ma sostanziali cose; flessibilità del salario accessorio, ordinamento professionale, personale che opera nei policlinici e problematiche dei CEL; ebbene nel documento che definiscono contratto, di queste quattro problematiche non si fa nessun cenno, se non un rimando ad improbabili tavoli tecnici futuri, dai quali, per altro, sarebbero pure esclusi coloro i quali hanno osato non condividere questo obbrobrio.
Viene quindi naturale chiedersi contro chi e per cosa i “sindacati” propaggine, unanimemente e unitariamente convinti della bontà di questo simil contratto stiano invece separatamente protestando…a qualcuno sorge il dubbio che anche in questo caso potrebbe esserci di mezzo un’altra scadenza elettorale, le elezioni delle RSU.
Facendo un passo indietro e tornando al “peccato originale” che ha viziato all’origine tutta la vicenda, cioè l’accordo sulla parte economica di novembre 2016, sappiamo tutti quali benefici ha apportato ai proponenti il referendum, in ragione del quale quei vertici sindacali ci vendettero per il 3,48%; aspettiamo questa domenica, per vedere che doni porterà al governo in carica il voto per le politiche; a fine aprile, con il rinnovo delle RSU i Lavoratori del Pubblico Impiego presenteranno il conto finale anche alle loro propaggini sindacali.
Nel frattempo cari amici e compagni firmaioli state sereni, non fatevi ancor più del male sfornando comunicati autolesionistici, perché a farvi male davvero ci penseranno i lavoratori che avete tradito, avranno l’occasione di ripagarvi di tutto il 17-18 e 19 aprile.
Roma 26.02.2018
Il Coordinatore Generale
FGU Dipartimento Università
Arturo Maullu
Errata corrige ''vacanza contrattuale'' Ipotesi CCNL
Con la presente comunicazione, si precisa che la vacanza contrattuale resta sul tabellare e quindi non viene sottratta, così come erroneamente riportato nel comunicato del 09.02.2018. sotto riportato.
Vedasi le tabelle allegate B2 Università a pag. 149 e C2 Università a pag. 158 dell’Ipotesi del CCNL.
Si chiede scusa per l’errore.
il coordinatore nazionale
Arturo Maullu