Sei rettrici italiane hanno pubblicato una nota in cui commentano il caso del concorso Miss Università per esprimere il loro parere sulla questione e dare, più in generale, la loro opinione sulle problematiche di genere legate all’istruzione superiore e alla nostra società, ma anche sul ruolo che le università dovrebbero ricoprire in questo fronte. Tratto da www. corriereuniv.it . Leggi tutto l'articolo


La pretesa allo svolgimento dell'attività assistenziale in posizione strutturata, con le connesse corrispondenze funzionali di cui al comma 4 dell'articolo 102 del Dpr n. 382 del 1980 e correlata indennità, è di certo tutelabile in capo al docente universitario medico, ma non può dirsi che essa si fondi su una posizione di incondizionato diritto, non potendo l'ente ospedaliero adempiere obbligatoriamente se vi sia l'impedimento obbiettivo della non disponibilità della struttura o del correlato posto di organico. Lo ha chiarito la sezione III del Consiglio di Stato con sentenza del 4 maggio 2015, n. 2236. sentenza del 4 maggio 2015, n. 2236 . Fonte Le News del Sole 24Ore
Montecatini, 22 - 23 - 24 maggio 2015
SINTESI ed ADATTAMENTO al comparto Università del Manuale Stop Bullying. Challenging bullies and achieving dignity at work by National Union of Journalists, Headland House, 308-312 Gray's Inn Road, London, WC1X 8DP.
Gli artefici del mobbing possono essere soggetti sovraordinati o colleghi di pari grado, scelgono le loro vittime per motivi politici, per la maggiore o minore cultura, identità sessuale, religione. Gelosia e insicurezza da parte del mobber possono rappresentare un fattore scatenante. Alcuni/e sono vittime di mobbing perché sono avvertiti/e come una minaccia, altri perché sono benvoluti/e o rispettati/e.

In Viale Trastevere e nella segreteria del PD, anche attraverso un confronto con taluni Rettori e potenti Stakeholder, si starebbe costruendo l’architettura di quello che sarà l’ennesimo DDL di riforma dell’università; un progetto, ancora una volta, d’iniziativa dell’instancabile Presidente del Consiglio.
Anzi, il PD avrebbe già fatto circolare un documento i cui i tratti salienti dovrebbero essere:
Aran – Orientamenti applicativi – In applicazione dell’art.31, comma 5, del CCNL 16/10/2008, qualora il dipendente abbia più di un figlio di età inferiore ai tre anni, i trenta giorni retribuiti devono essere considerati complessivamente o riferiti a ciascun figlio?
Per quanto riguarda la compresenza di più figli di età inferiore ai tre anni, nell'ambito del congedo parentale il riconoscimento del beneficio economico di cui all'art. 31, comma 5, del CCNL in questione non può che essere riferito ad ogni singolo bambino, a differenza del beneficio economico dei trenta giorni di cui al comma 4 del medesimo articolo che è correlato all' "evento parto" e quindi, anche in caso di parto plurimo, non è attribuibile ad ogni nascituro. Fonte Aran - Università - Orientamenti Applicativi
