L’art. 33, comma 3, della legge 104/1992 prescrive che il lavoratore “ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa”, non prevedendone una fruizione alternativa in ore.
L’art. 30 del CCNL 16/10/2008 relativo al personale del comparto università disciplinando i permessi retribuiti, al comma 6, nel richiamare l’art. 33, comma 3, della legge n. 104/1992 si limita a stabilire che tali permessi non sono computabili ai fini del raggiungimento dei limiti fissati per le assenze per malattia, non riducono le ferie e sono utili ai fini della determinazione della tredicesima mensilità e, dunque, non ha operato una quantificazione in ore per la fruizione di questa tipologia di permesso.
Dipendente salva i documenti di lavoro come file di “mer…a”: condotta disdicevole ma licenziamento illegittimo
Per il 2015 l'importo è pari a 508,55 euro mensili (per 12 mensilità) per coloro per i quali è stata accertata l'impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore oppure l'incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.
CHE COS'È - L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore dei soggetti mutilati o invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.
Disposizioni per il rispetto dei limiti delle spese di personale e delle spese di indebitamento da parte delle università, per il triennio 2015-2017, a norma dell’articolo 7, comma 6, del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49. (15A02094) (GU n.66 del 20-3-2015)T DPCM 31 dicembre 2014, limiti di spesa delle Università
Pienamente applicabile l'art.54 bis del D. Lgs. n. 165/2001 in caso di comportamenti discriminatori accertati.
La Corte di Appello di Brescia, Sezione Lavoro, con sentenza del 19 febbraio 2015, afferma la piena vigenza ed applicabilità del principio di cui all'art. 54 bis del D. Lgs. n. 165/2001 (testo unico del pubblico impiego) che ha "introdotto, nel nostro ordinamento, un nuovo tipo di discriminazione tutelata e prevede delle particolari garanzie per i dipendenti che si siano trovati, per senso del dovere, nella condizione di denunciare condotte illecite di cui erano venuti a conoscenza".



Dal 1 gennaio 2016 cambiano le regole. I chiarimenti dell'Ente di Previdenza.
É stata emanata dall'INPS la circolare n. 63 del 20 marzo 2015 di seguito trascritta:
1. Premessa - Sulla Gazzetta Ufficiale n. 301 del 30 dicembre 2014, in attuazione di quanto disposto dall’articolo 12, comma 12 bis, del decreto-legge 30 luglio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, è stato pubblicato il Decreto direttoriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 16 dicembre 2014, recante disposizioni in materia di adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita (allegato 1).
