
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 40706 del 7.09.2017, ha stabilito che anche nel caso in cui l’incidente avvenga fuori dall’orario di servizio, le responsabilità del datore di lavoro e/o del responsabile della sicurezza per gli infortuni sussiste anche quando il lavoratore infortunato sia stato imprudente, disattento o negligente e anche nel caso in cui non avrebbe nemmeno dovuto essere presente sul luogo di lavoro. Fonte www.studiocerbone.com Vai alla Sentenza n. 40706 del 7.09.2017


Il Consiglio di Stato con il parere favorevole n.1939 del 31 agosto 2017, dà il via libera al decreto Madia riferito alle modalità per lo svolgimento delle visite fiscali e per l'accertamento delle assenze dal servizio per malattia, nonché l'individuazione delle fasce orarie di reperibilità (ai sensi dell'articolo 55-septie comma 5-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165", ma nel contempo formula quattro osservazioni: richiedendo di ''armonizzare le fasce orarie di reperibilità'' tra personale pubblico e privato; di precisare meglio i criteri di base relativi alla ''richiesta riguardante la visita di controllo''; di garantire il ‘’rispetto della riservatezza’’ prevista dal Codice sulla Privacy e meglio definire le modalità riguardo al ‘’rientro anticipato al lavoro’’ del dipendente assente per malattia. Leggi e stampa il Parere Consiglio di Stato n.1939 del 31.08.17.pdf
Roma, 28 agosto – “Nonostante i continui annunci a mezzo stampa sugli ormai leggendari 85 euro di aumento, le risorse per il rinnovo dei contratti ancora non ci sono: chiediamo perciò al Governo di stanziarle nella legge di Bilancio”. È quanto dichiara Rino Di Meglio, segretario generale della Confederazione Generale del Lavoro (CGS), in seguito all’incontro avvenuto questa mattina all’Aran.
Dopo la pausa estiva, dunque, è ripresa la trattativa sui temi generali che riguardano tutti i comparti e le aree del pubblico impiego. La confederazione guidata da Di Meglio ha ribadito al presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini, che le risorse rese al momento disponibili da Palazzo Chigi sono meno della metà di quelle necessarie e che gli 85 euro medi devono finire netti nelle buste paga dei dipendenti statali.
In merito, poi, al pasticcio degli 80 euro del bonus Renzi, la CGS ha sottolineato che si tratta di un problema creato dal governo e che spetta allo stesso governo risolvere senza danneggiare i lavoratori.
Ufficio stampa CGS – CONFEDERAZIONE GENERALE SINDACALE
Arturo Maullu - coordinatore generale nazionale CSA Università - Dip.Univ.FGU Gilda Unams.
In premessa, quando si parla di “aumenti contrattuali” è bene ricordare che bisogna fare sempre riferimento ad importi al lordo. Infatti questi ‘’aumenti'', comprendono in primis i contributi previdenziali e sanitari a carico dello Stato ‘'lordo Stato’’ che incidono per un 32,7%. Prendiamo ad esempio quindi i famosi 85 euro sbandierati da alcune sigle sindacali che firmarono l’accordo del 30 novembre u.s.
Ebbene, gli 85 euro “lordo Stato” corrisponderebbero in effetti a circa 64 euro, somma questa cosiddetta “lordo dipendente” che spetta sì al lavoratore, ma sulla quale graverebbero ancora ulteriori trattenute.
Infatti, dai 64 euro, andranno ancora detratti l’8,80% di contributi previdenziali a carico del dipendente e alcune altre trattenute che inciderebbero nell'insieme, per un totale dell'11% circa. Per cui detratto il tutto si arriverebbe a 57 euro.
Ma.. mica è finita quì, ci sono da calcolare le ritenute erariali, cioè ''l’Irpef'' che varia a seconda dello stipendio complessivo del dipendente. Bisogna considerare che di norma, per la maggior parte del personale del P.I. gli aumenti contrattuali sono tassati al 27%, mentre per chi gode di uno stipendio più elevato la tassazione arriva al 38%. Per cui, praticamente i 57 euro si riducono a 42 euro, mentre si assottigliano ulteriormente a 36 euro per chi ha uno stipendio maggiore.
Ma l’importo può scendere ancora di 2 o 3 punti percentuali se andiamo a conteggiare anche le addizionali regionali e comunali. Poi in ultimo, si dovrà fare i conti con il famoso bonus Renzi di 80 euro…., ed alla fine cosa resterebbe concretamente in tasca al dipendente? Giusto qualche spicciolo per il costo di qualche tazza di caffè.
Arturo Maullu - coordinatore generale nazionale CSA Università - Dip.Univ.FGU Gilda Unams.
Riprenderanno presso l’ARAN gli incontri previsti con le Organizzazioni Sindacali. Il Calendario prevede un primo incontro il 28 agosto con le Confederazioni Sindacal che verterà su alcune tematiche di carattere trasversale dei rinnovi contrattuali e, a seguire, le convocazioni dei tavoli di comparto.
Il 31 agosto sarà convocato il tavolo delle Funzioni centrali, sul tema degli istituti del rapporto di lavoro (malattie, permessi, coordinamento delle norme in materia disciplinare). Nella prima settimana di settembre saranno convocati i tavoli di Sanità, Istruzione e Ricerca (ex comparto Università) e Funzioni locali.
Le nuove regole entreranno in vigore dal prossimo 10 settembre. Si potranno utilizzare fino a un massimo di 8 Ticket per l'intero valore facciale e saranno spendibili anche negli agriturismi, negli ittiturismi, nei mercatini, nelle mense aziendali ed interaziendali. Non sono cedibili, né cumulabili oltre il limite di otto buoni, né commerciabili o convertibili in denaro e sono utilizzabili solo dal titolare. Così come previsto dal DM n° 122 del 7 giugno 2017, pubblicato in Gazzetta Ufficiale. (GU Serie Generale n.186 del 10-08-2017)
L'Inps con il messaggio n° 3265 del 09.08.2017 detta le prime istruzioni applicative riguardo al passaggio di competenze in materia di visite fiscali. Infatti, dal 1° settembre 2017, ai sensi degli articoli 18 e 22 del Decreto legislativo n. 75 del 27 maggio 2017, entrerà in vigore il “Polo unico per le visite fiscali”, con l’attribuzione all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) della competenza esclusiva ad effettuare visite mediche di controllo (VMC) sia su richiesta delle Pubbliche amministrazioni, in qualità di datori di lavoro, sia d’ufficio.