Università D’Annunzio - Il giudice del Tribunale di Chieti annulla il provvedimento disciplinare contro il senatore accademico e sindacalista Goffredo De Carolis
Il giudice del Lavoro di Chieti, Laura Ciarcia, ha dichiarato nullo il provvedimento disciplinare dell’Università D’Annunzio contro Goffredo De Carolis, senatore accademico, dipendente e segretario del sindacato CSA Cisal, difeso dall’avvocato Leo Brocchi. L’Ateneo è stata condannato al pagamento delle spese pari a 3.550 euro. «La sentenza», commenta De Carolis, «ha ricollocato nelle giuste caselle il diritto di esprimere il proprio pensiero sul luogo di lavoro ed il diritto di critica, fra le libertà fondamentali del lavoratore, ed a maggior ragione in un contesto rappresentativo dove è inconcepibile che il lavoratore possa subire ritorsioni per l’espressione delle proprie idee. E’ stata così sonoramente bocciata dall’Autorità Giudiziaria l’autoreferenziale pretesa di insindacabilità delle opinioni e delle decisioni dei vecchi vertici dell’Università D’Annunzio, con la dichiarazione di nullità del provvedimento disciplinare e la condanna alle spese legali». Leggi tutto l'articolo su www.primadanoi.it/news
Pubblicato il D.M. per la distribuzione agli Atenei di 1.305 posti da Ricercatore di tipo B
Il Prof. Riccardo Scateni dell’Università degli Studi di Cagliari non è un nostro iscritto ma condividiamo in pieno il suo pensiero sul decreto ministeriale per la distribuzione agli Atenei di 1.305 posti da Ricercatore di tipo B che pubblichiamo qui di seguito.
Ieri il MIUR ha pubblicato il DM che ripartisce i 1305 posti di RTDB previsti dalla legge di stabilità 2018.
Con un'interpretazione quantomeno originale il ministero ha inserito, tra i parametri per la ripartizione dei posti, l'assegnazione di 2 posti di ricercatore ad ognuno dei "dipartimenti eccellenti" inseriti nella lista di pre-selezione ma non selezionati per il finanziamento.
Quali sono le conseguenze di questa ripartizione, globalmente e per il nostro Ateneo?
Alcuni dati.
Poco più di un quarto dei posti sono stati assegnati, in maniera, direi, arbitraria, al di fuori del dettato della legge, come detto ai dipartimenti "quasi di eccellenza".
Questo determina, per area geografica, una ripartizione di posti come segue:
- Nord-est 102
- Nord-ovest 92
- Centro 92
- Sud 56
Isole 2 (solo all'università di Catania)
Risulta evidente come questa scelta abbia un effetto, ancora una volta, di aumentare ulteriormente gli squilibri di risorse tra le aree geografiche del paese.
Gli altri 3 indicatori, ognuno dei quali vale circa il 25%, danno ripartizioni più omogenee, ma il totale delle attribuzioni, quando viene comparato al numero dei docenti mediamente in servizio negli ultimi sette anni è impressionante.
Nelle posizioni di "maggior favore" (dopo gli istituti speciali e le università per stranieri) troviamo:
- Catanzaro 1 nuovo ricercatore ogni 23 docenti in servizio
- Bergamo 1 ogni 23.57
- Ferrara 1 ogni 25.71
- Piemonte Orientale 1 ogni 25.73
- Insubria 1 ogni 26.76
In fondo alla classifica troviamo
- Palermo 1 ogni 77.48
- Messina 1ogni 72.50
- Catania 1 ogni 64.90
- Cagliari 1 ogni 61.63
- L'Aquila 1 ogni 56.60
La media è di 1 ogni 40.73.
Il messaggio politico che sta dietro a queste formule, apparentemente asettiche e, ovviamente, meritocratiche, è uno e uno solo: perché vi ostinate a tenere aperte le università in Sicilia e Sardegna, quando i potenziali studenti possono andare nelle belle ed efficienti università del Nord?
Prof. Riccardo Scateni
Dip.to di Matematica e Informatica
Per il D.M. vai al link; http://www.miur.gov.it/web/guest/-/piano-straordinario-2018-per-il-reclutamento-ricercatori-di-cui-all-articolo-24-comma-3-lettera-b-della-legge-240-2010
COMUNICATO NAZIONALE ''COM’È STRANO IL MONDO''
COM’È STRANO IL MONDO…
E sì, com’è strano il mondo diceva Lucio Dalla, e non aveva tutti torti, il mondo sindacale lo è pure di più.
Capita infatti che appena dopo pochi giorni dalla firma del nostro non contratto nazionale i sindacati firmatari abbiano cominciato a sfornare comunicati che ne dicono peste e corna.
Evidente caso di bipolarismo di soggetti che vogliono dare ad intendere di essere di opposizione pur essendo evidente che si tratta di sindacati di governo, anzi, diciamocela tutta, si tratta di vere e proprie propaggini del governo, scusate se è scritto tutto minuscolo, ma non è un problema di tastiera del PC.
Ma veniamo al dunque, a dimostrazione che si tratta di propaggini, appunto, esaminiamo i fatti; in barba a qualunque regola che norma le relazioni sindacali, quattro organizzazioni, CGIL-CISL- UIL e Confsal, nel novembre 2016 si appartano con il governo per stabilire quali saranno gli aumenti contrattuali dei contratti da rinnovare e concordano, bontà loro, che gli aumenti (si fa per dire) saranno del 3,48% in tutto il pubblico impiego.
Casualmente tutto ciò accade poco prima del referendum indetto dal governo in carica..
Un anno dopo, ormai quasi a fine legislatura, il governo, sentiti ma a quanto pare non ascoltati, tutti i sindacati rappresentativi, fa emanare gli atti di indirizzo ed in fretta e furia, a ridosso di un’altra importante scadenza elettorale, le elezioni politiche, fa firmare alle propaggini sindacali un “contratto” che non contiene nessun elemento dei quattro espressamente indicati nell’atto di indirizzo.
Nel caso dell’ex Comparto Università si trattava di poche ma sostanziali cose; flessibilità del salario accessorio, ordinamento professionale, personale che opera nei policlinici e problematiche dei CEL; ebbene nel documento che definiscono contratto, di queste quattro problematiche non si fa nessun cenno, se non un rimando ad improbabili tavoli tecnici futuri, dai quali, per altro, sarebbero pure esclusi coloro i quali hanno osato non condividere questo obbrobrio.
Viene quindi naturale chiedersi contro chi e per cosa i “sindacati” propaggine, unanimemente e unitariamente convinti della bontà di questo simil contratto stiano invece separatamente protestando…a qualcuno sorge il dubbio che anche in questo caso potrebbe esserci di mezzo un’altra scadenza elettorale, le elezioni delle RSU.
Facendo un passo indietro e tornando al “peccato originale” che ha viziato all’origine tutta la vicenda, cioè l’accordo sulla parte economica di novembre 2016, sappiamo tutti quali benefici ha apportato ai proponenti il referendum, in ragione del quale quei vertici sindacali ci vendettero per il 3,48%; aspettiamo questa domenica, per vedere che doni porterà al governo in carica il voto per le politiche; a fine aprile, con il rinnovo delle RSU i Lavoratori del Pubblico Impiego presenteranno il conto finale anche alle loro propaggini sindacali.
Nel frattempo cari amici e compagni firmaioli state sereni, non fatevi ancor più del male sfornando comunicati autolesionistici, perché a farvi male davvero ci penseranno i lavoratori che avete tradito, avranno l’occasione di ripagarvi di tutto il 17-18 e 19 aprile.
Roma 26.02.2018
Il Coordinatore Generale
FGU Dipartimento Università
Arturo Maullu
Errata corrige ''vacanza contrattuale'' Ipotesi CCNL
Errata corrige ''vacanza contrattuale'' Ipotesi CCNL
Con la presente comunicazione, si precisa che la vacanza contrattuale resta sul tabellare e quindi non viene sottratta, così come erroneamente riportato nel comunicato del 09.02.2018. sotto riportato.
Vedasi le tabelle allegate B2 Università a pag. 149 e C2 Università a pag. 158 dell’Ipotesi del CCNL.
Si chiede scusa per l’errore.
il coordinatore nazionale
Arturo Maullu
Comunicato - Resoconto riunione ARAN - OO.SS. del 08.02.2018 - Rinnovo CCNL ex comparto Università
Dopo una lunga ed estenuante trattativa all'Aran a cui hanno partecipato per la FGU Rino Di Meglio, e per l'ex comparto università la ns delegazione formata da Giuseppe Polinari, Antonio Sorio e Michele Poliseno, iniziata ieri pomeriggio e terminata questa mattina alle 7,45, è stato rilasciato il testo dell'Ipotesi Contrattuale. La FGU ha deciso di non sottoscrivere l'Ipotesi del CCNL, troppo frettolosamente e insufficientemente confezionata e figlia del famigerato accordo tra governo e cgil-cisl-ui del novembre 2016. Segue in calce il Comunicato Nazionale.
Roma 09.02.2018
Firmato il contratto dei 30 denari….
Ed alla fin fine dopo appena 9 anni di attesa in cui l'ARAN non ha avuto il tempo di predisporre una decente ipotesi di rinnovo del CCNL, viziato da un accordo "politico" siglato tra governo e CGIL-CISL e UIL in cui si definiva la parte economica si giunge oggi ad un finto rinnovo del CCNL.
Noi non l'abbiamo sottoscritto, al contrario di altri che addirittura spacciano per un grande successo l'essere riusciti a mantenere le poche briciole di diritti residuati nel precedente contratto che resta vigente nelle parti non specificatamente abrogate.
Addirittura si considera un successo l’aver mantenuto l’IMA e l’indennità di Ateneo, il che è tutto dire.
Sulla parte economica, frutto dell'accordo firmato in tempo utile a novembre 2016 prima del famoso referendum e sappiamo tutti com'è andata afinire.
Oggi si sottoscrive questo CCNL (!?) sempre per far fronte a esigenze politiche, certamente non tenendo realmente conto delle esigenze dei lavoratori.
Non è improbabile che anche la prossima scadenza elettorale per le politiche, in funzione delle quali hanno firmato questa ipotesi di contratto, ma anche le successive elezioni per il rinnovo delle RSU diano risposte altrettanto chiare a chi assume queste decisioni fortemente lesive dei diritti dei lavoratori.
In buona sostanza questa vicenda ha ottenuto due risultati evidenti, la triplice ha fatto alla luce del sole ciò che prima faceva nelle segrete stanze con il governo di turno, di fatto delegittimando il ruolo negoziale stesso del sindacato visto che la parte economica l’hanno concordata fuori sacco nel famoso e fumoso accordo di novembre 2016; l’altra è la conferma che la ragione politica viene prima di tutto, anche dei diritti dei lavoratori.
Lo dimostra l’accordo dei famosi 85 euro di novembre 2016 fatto in funzione del referendum voluto e perso da Renzi ed ora la sottoscrizione di un contratto pur che sia basta che si firmi prima delle prossime elezioni del prossimo 4 marzo.
Le tabelle allegate dicono che tanti i colleghi e colleghe gli 85 euro promessi non li vedranno manco lordi e quelli che li vedono si ricordino che da li va detratta la vacanza contrattuale.
Questo che segue è il link da cui scaricare il testo del CCNL a voi l'arduo compito di dare un'opinione, la nostra la conoscete già.
Roma 09.02. 2018
Cordiali saluti,
Arturo Maullu
Coordinatore Generale FGU Dipartimento Università
Messaggio INPS: Gestione Dipendenti Pubblici. Rideterminazione del provvedimento di ricongiunzione contributiva ai sensi dell’articolo 2 della legge n. 29/1979 con compensazione dell’onere versato![]() Leggi tutto...
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