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I periodi di aspettativa per gravi motivi familiari possono essere riscattati ai fini della pensione

I lavoratori dipendenti che hanno fruito dell'aspettativa per gravi motivi familiari, ad esempio per assistere parenti con gravi disabilità al di fuori di permessi mensili riconosciuti dalla legge 104, possono riscattare ai fini pensionistici il relativo periodo. Come noto i dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati possono richiedere, per gravi e documentati motivi familiari, fra i quali alcune specifiche patologie, un periodo di congedo, continuativo o frazionato, non superiore a due anni ai sensi dell'articolo 4, co. 2 della legge 53/2000. Si tratta di un periodo neutro durante il quale il lavoratore conserva il posto di lavoro, non ha diritto alla retribuzione e non può svolgere alcun tipo di attività lavorativa nè il periodo gli viene computato nell'anzianità di servizio utile per la progressione di carriera.

Il congedo può essere chiesto dal lavoratore per gravi motivi relativi a necessità familiari del lavoratore stesso e della sua famiglia anagrafica (come in particolare il coniuge, figli o in loro mancanza i nipoti, genitori, generi, nuore o suoceri) anche se non conviventi e dei soggetti portatori di handicap, parenti o affini entro il terzo grado del lavoratore, anche se non conviventi.  Fonte: www.pensionioggi.it  - Articolo scritto da Franco Rossini  - Leggi tutto su: https://www.pensionioggi.it/notizie/previdenza/pensioni

 
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