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Comunicato sindacale con il resoconto dell'incontro della Commissione Paritetica all'Aran del 14-11-19 sui sistemi di classificazione professionale

Comunicato sindacale

Resoconto dell’incontro presso l’Aran della commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale (art.44 del CCNL Istruzione e Ricerca - Triennio 2016/2018)

Mercoledì 14 novembre ’19 è stata riconvocata per la seconda volta presso l’Aran, la commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale prevista dall’art.44 del CCNL Istruzione e Ricerca - Triennio 2016/2018.

Si rammenta che l’articolo prevedeva che i lavori dovevano concludersi entro luglio 2018 e considerato che la commissione fino ad oggi si è riunita solo una volta, è prevedibile che per vedere la conclusione dei lavori ci vorranno mesi.

La delegazione ARAN ha consegnato una bozza di proposta sulle classificazioni professionali e su una, a parere loro, semplificazione, per lo svolgimento delle PEO, tutto questo in previsione di una possibile continuazione dei lavori.

Riteniamo che la bozza presentata sia inaccettabile e per questo abbiamo ribadito la nostra posizione già critica quando sottoscrivemmo, con molte riserve, il CCNL 1998/2001 che istituiva le categorie, abbandonando le qualifiche funzionale, a tutt’oggi è evidente che l’ordinamento così com’è strutturato ha dimostrato di non essere funzionale neppure alle esigenze degli Atenei.

Un grave errore normativo da correggere al più presto. L’aver compattato 10 livelli e 32 profili professionali diversi così come era strutturato l’ordinamento in applicazione del DPCM 1981 in solo 4 categorie, eliminando di fatto anche il mansionario, a parere loro avrebbe consentito di ottenere il migliore ordinamento professionale di tutto il pubblico impiego, i fatti, nella realtà, dicono ben altro. L’appiattire e omogeneizzare le professionalità è l’esatto opposto di quello che occorre oggi in una Università al passo con i tempi, dove più che mai devono essere presenti figure super specializzate  e non l0appiattimento e la generalizzazione!

Come FGU Dipartimento Università non possiamo che essere contrariati per quello che sta avvenendo nelle varie commissioni o Tavoli Tecnici del MIUR, perché non si può andare a nozze coi fichi secchi e cioè senza indicare le risorse necessarie per portare avanti tale operazione e soprattutto se queste risorse esistono.

Siamo in un Comparto in cui il 95% del personale contrattualizzato e non usufruisce degli scatti stipendiali che prescindono da qualsivoglia tipologia di selezione al contrario, per il personale TAB ciò non è possibile, anzi, a parere dell’ARAN per questi ultimi si prevede una selezione ancora più dura solo per accedere alle PEO, tutto ciò è per noi INACCETTABILE!

Un altro punto per noi molto importante è quello relativo alle nuove figure professionali che , di  fatto, operano nelle Università, come ad esempio i Tecnologi, Avvocati, Ingegneri, Biologi, Chimici, Fisici, Psicologi, Manager della Didattica, Fundraiser e altre figure per le quali è prevista l’iscrizione agli Albi Professionali e che svolgano effettive attività collegate alla loro competenza professionale, la cui iscrizione all’Albo risulti essere pertinente e che l’attuale ordinamento non riconosce. E’ quantomeno strano che proprio l’istituzione che attribuisce questi titoli culturali e professionali non li voglia poi riconoscere ai propri stessi dipendenti.

Diventa sempre più importante, sviluppare e valorizzare nuove competenze sia di natura tecnico specialistica legate all’innovazione digitale con una forte caratterizzazione ai processi di qualità organizzativa, sia di natura trasversale (comportamentale) mirate alla capacità di adattabilità e al cambiamento oltre che alla cooperazione e alla leadership di processo.

Al Tavolo sono emerse diverse proposte su come poter incrementare il fondo per future PEO, alcune interessanti, altre meno, perché poco premianti, noi riteniamo che debbano essere date pari opportunità a tutti i lavoratori con regole chiare, (onde  evitare che ci siano alcuni che possono fare le PEO ogni biennio e altri ai quali questa possibilità è preclusa invece per molti anni),  e per raggiungere questo obiettivo, crediamo sia necessario  inserire nel prossimo CCNL un regolamento nazionale tipo, al quale tutti gli atenei si dovrebbero attenere.

Abbiamo altresì ribadito con forza, la nostra posizione contraria alla circolare del DG del MIUR sulle modalità di accesso alle PEV, così come già espresso nel documento del 16 aprile us. (apri il link al documento PEV) ed abbiamo colto l’occasione per sollecitare ai rappresentanti del MIUR, del CODAU, della CRUI e alla stessa ARAN una risposta al nostro documento.

In merito alla “Sanità Universitaria”, è diventato ormai inderogabile attuare un intervento normativo che le ridia dignità tramite uno specifico inquadramento normativo, visto l’importante compito istituzionale che è chiamata a svolgere nella formazione di tutte le figure sanitarie, ambito nel quale, negli anni successivi alla legge 517/99 l’ingerenza della politica è stata deleteria, creando una vera e propria fuga verso altri lidi di questo personale ridotto ormai ad un ruolo ad esaurimento, vista l’esiguità degli organici e l’immane mole del carico di lavoro.

Riguardo al personale universitario che opera presso strutture assistenziali di qualsivoglia tipologia si rileva che a distanza di oltre 43 anni dall’istituzione della norma di legge, la 200 del 1974 e le sue successive modificazioni, il problema rimane praticamente irrisolto, in quanto continuano ad esserci dei sistemi di equiparazione disomogenei tra amministrazioni, con bandi di concorso del personale del Comparto che nella stessa Regione prevedono inquadramenti contrattuali sia del SSN che dell’Università, rendendo ancora più ingarbugliata la situazione e persino tra le stesse sentenze passate in giudicato in diversi  tribunali di ogni ordine e grado.

La nostra proposta, al fine di dare una soluzione definitiva al problema, sarebbe quella di concedere la possibilità alle Facoltà Mediche dotate di strutture assistenziali di costituirsi in Scuole Autonome di Medicina, alla stregua di quanto già avvenuto per i Politecnici, con le stesse medesime modalità, dotandole di personale con un proprio ordinamento professionale che sia funzionale ai loro compiti istituzionali, evitando così impropri parallelismi con il personale del SSN.

Ci appare inoltre ineludibile una rivisitazione della legge 165/2001 e successive modificazioni, poiché è evidente che per accrescere l'efficienza delle amministrazioni e realizzare la migliore utilizzazione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, è necessario un maggiore coinvolgimento delle OO.SS. nelle fasi decisionali dell’organizzazione del lavoro, riportando la stessa alle competenze proprie della contrattazione tra le parti.

Abbiamo chiesto di stabilire un calendario di incontri tale da consentire una rapida conclusione dei lavori, visto il grave ritardo con cui si è arrivati a questa seconda convocazione.

In conclusione il Presidente della Commissione ha quindi concordato che il prossimo incontro si terrà il 5 dicembre 2019 sempre presso l'ARAN, dove si discuteranno le varie proposte che giungeranno dalle OO.SS e in particolare anche dalla nostra sull'ordinamento.

L'ordine del giorno potrebbe essere modificato solo se la Commissione avrà a disposizione dati precisi sui fondi accessori utilizzati dagli Atenei per il personale CEL e sui Lettori di madre lingua.

Abbiamo chiesto e ottenuto una sessione intera, dedicata al problema del personale universitario che opera nelle AOU, per il quale abbiamo ribadito che non deve essere messo in discussione lo stato giuridico universitario e và inquadrato nel CCNL università sia quello già in servizio che quello che verrà assunto in futuro.

Andremo ai prossimi incontri con lo spirito e la coerenza che ci ha sempre contraddistinto, quello di non consentire un rivisitazione dell’Ordinamento che cambi la forma, ma non la sostanza e che oltre ad una giusta remunerazione, sia anche data la possibilità a tutti i lavoratori e le lavoratrici delle Università di poter progredire nella carriera.

Sarà nostra cura aggiornarvi sugli sviluppi futuri.

Roma 15.11.2019

Il Coordinamento Nazionale FGU GILDA Unams - Dipartimento Università

 
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