Come è  sempre stato  nostro costume, non ci tiriamo indietro neanche quando una certa informazione  può sembrare deleteria e controproducente per chi riveste la carica di sindacalista, ma riteniamo corretto dare anche noi l’informazione così come quella riportata su queste pagine riguardo all’ ''Operazione Porte Aperte dell’INPS sulle pensioni dei sindacalisti''. Il CSA della CISAL Università sindacato maggiormente rappresentativo nel Comparto Università, da anni denuncia, con comunicati stampa pubblicati solo sul proprio sito web (perché chi governa  i media ha evidentemente la coda di paglia), l’immoralità dilagante ed il malaffare che permea taluni ambienti sindacali da sempre collusi con la politica e spesso anche con quella che dovrebbe essere la loro naturale controparte datoriale.

Anche i giornalisti hanno i loro sindacalisti, invero molto potenti, perché al potere della stampa sommano anche la forza delle loro organizzazioni sindacali. Si presume quindi che anche loro non siano rimasti immuni da questo “andazzo” noto a tutti, ma mai reso pubblico dai media, chissà perché poi hanno sempre ignorato anche i comunicati attraverso i quali noi da tempo denunciamo questa indecente immoralità molto diffusa tra chi predica bene ma poi razzola male.

Da tempo stiamo chiedendo che si obblighi l’INPS a rendere pubblici nomi e cognomi ed emolumenti a qualunque titolo percepiti dai sindacalisti in servizio o già  pensionati e le relative liquidazioni se ottenute per effetto di un illecito morale inaudito, visto che è stato commesso da chi doveva tutelare i lavoratori, non truffarli, così come invece è avvenuto!

Nel nostro sindacato, nessun dirigente, in distacco o in servizio ha mai avuto integrazioni stipendiali o indennità di carica di nessun genere, compreso lo stesso segretario generale, in quiescenza dal 1° maggio di quest’anno, che percepisce una pensione ovviamente senza integrazione alcuna, di 1.712 euro dopo 42 anni di servizio.

Nessun compenso aggiuntivo è dovuto ad alcuno, se non il rimborso delle reali spese sostenute per l'attività sindacale documentata e previa presentazione delle pezze giustificative (altrimenti non si rimborsano manco quelle) e pertanto non vengono pagati nemmeno eventuali incrementi a coloro i quali potrebbero percepire una pensione a condizioni più vantaggiosa così come viene citato nell’indagine Inps.

I Bilanci del CSA della CISAL Università approvati dal Collegio dei Revisori prima e dal Consiglio Generale poi sono tutti  regolarmente pubblicati sul sito web nazionale, ecco perché contate solo il 6% a livello nazionale dirà qualcuno....., ma a noi sta bene così.... e possiamo permetterci di continuare ad operare a testa alta!

I dirigenti onesti delle altre OO.SS. che pure ci saranno ed i loro iscritti, anche se prima erano ignari di fronte a questi fatti, ora non lo sono più, pertanto non potranno di certo seguitare a nascondere all’infinito la testa sotto la sabbia, ma dovranno quanto prima trarne le debite conclusioni.

Chi invece lascia fare agli altri e non aderisce a nessuna sigla, qualunque essa sia, si comporta ne più ne meno come chi non va a votare “tanto sono tutti uguali dicono” permettendo così che l’andazzo si perpetui, salvo poi lamentarsi delle cose che non vanno per niente bene.

Roma  5/09/2015

La Segreteria Nazionale