
Anche per il prossimo anno, una Legge di Stabilità … Instabile!
Pensioni - No Perequazione e No Flessibilità in uscita.
Pubblico Impiego - Stanziamento irrisorio per il Rinnovo contrattuale e Turnover di fatto ancora bloccato.
Occupazione - Nessun intervento concreto per il Lavoro, si continua a tradire il ricambio generazionale.
Sanità - Finanziamenti ridotti del Fondo Sanitario Nazionale.
Mezzogiorno - Soliti "Pannicelli caldi" per il Sud.
Trasporto Pubblico Locale - Finanziamenti insufficienti al TPL.
Fisco - Ancora in attesa di una riforma seria e radicale ... per la gioia degli evasori.
Welfare - Tagli a CAF e Patronati e nuovi oneri per pensionati e cittadini, ancora incertezze per gli esodati, ritardi preoccupanti per i "nuovi" ammortizzatori sociali.
Francesco Cavallaro - Segretario Generale CISAL
"A distanza di sei mesi dal Congresso Confederale di Rimini, prendiamo atto che la disoccupazione continua a rappresentare per il Paese un gravissimo problema, al di là della confusione, maliziosamente indotta, tra trasformazione di precedenti contratti "precari" e nuove assunzioni. Certamente numerose le prime, fortemente incentivate dalla decontribuzione per tre anni, scarsissime le seconde, specie se rapportate ai valori assoluti di occupazione, sostanzialmente invariati anche per effetto del calo sconfortante della stessa ricerca di lavoro".



Entro la prossima primavera sarà pronto il decreto legislativo sul pubblico impiego. In arrivo anche la stretta sulle assenze per malattia.
L'esecutivo lavora ad una stretta per rendere più semplice il licenziamento degli statali assenteisti seriali, quelli per esempio che si ammalano ogni lunedì mattina, o quelli che un determinato giorno dell'anno disertano in massa con giustificazioni varie, come era accaduto lo scorso 31 dicembre per i vigili di Roma. Lo ha indicato ieri il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia, a margine di un convegno dell'Università di Modena e di Reggio Emilia.
Al termine del Consiglio Nazionale CISAL, il Segretario Generale Francesco Cavallaro indice lo stato di agitazione della Confederazione in replica all’azione del Governo in generale e alla Legge di Stabilità in particolare.

Il licenziamento per cosiddetto «scarso rendimento» costituisce un'ipotesi di recesso del datore di lavoro per notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del prestatore che, a sua volta, si pone come specie della risoluzione per inadempimento prevista dagli artt. 1453 e ss. codice civile. E' quanto ha stabilito la Corte di Cassazione, sezione lavoro, con la sentenza del 09 luglio 2015, n. 14310 mediante la quale ha rigettato le tesi di parte ricorrente e confermato quanto già statuito dalla Corte di Appello di Torino, sentenza 2 febbraio 2012, n. 59.Tratto da www.diritto.it