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Pubblicato in G.U. il Dlgs 150/2009 '' Decreto Brunetta''

COMUNICATO della SEGRETERIA NAZIONALE

Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.

E’ stato pubblicato nel supplemento ordinario n. 197 della Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre 2009 il cosiddetto “decreto Brunetta”, entrerà in vigore il 15 novembre 2009. Non si notano grandi differenze fra il testo pubblicato e quello già noto che era stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 9 ottobre scorso.

Il DPR 150 riscrive completamente molte parti del decreto 165/01 che ora regola il rapporto di lavoro nel pubblico impiego e le stesse relazioni sindacali che, nell’ottica dirigista che permea questo D.Lgs. di fatto diventano un optional.

La stessa composizione dei nuovi comparti di contrattazione è un segnale chiaro e forte rispetto alla volontà di questo governo, con il silenzio assenso dell’opposizione, a ricondurre anche l’ambito sindacale ad un bipolarismo quasi obbligato.

Essendo noto il posizionamento politico della triade confederale tradizionale alla quale possiamo tranquillamente aggiungere anche UGL il cui orientamento politico non si discute, ed essendo altresì noto il rifiuto degli autonomi ad identificarsi in questa o quella parte politica, di comune accordo, maggioranza, opposizione e gli anzidetti hanno ben pensato di eliminare il sindacalismo autonomo.

Come ? Semplice, il decreto in questione prevede che gli attuali comparti di contrattazione siano ridotti a non più di quattro per cui detenere il 5% all’interno degli stessi diventa un problema.

Questa operazione è passata ovviamente sotto silenzio, gli organi d’informazione, alla cui indipendenza ormai non crede più nessuno, si sono ben guardati dal segnalare il grave pericolo che correva la libertà sindacale, libertà garantita dalla Costituzione ma calpestata da questa e da altre norme repressive dei diritti dei lavoratori approvate in questi anni da governi del centro destra come del centro sinistra.

Ovviamente noi, ma anche altri, non siamo rimasti a guardare, ci siamo attrezzati ed anche in quest’occasione abbiamo parato il colpo, così come era già avvenuto nell’occasione del famigerato art. 19 del CCNQ, in questi mesi abbiamo lavorato per costituire un nuovo e più grande soggetto sindacale autonomo che continuerà ad essere una spina nel fianco di questo governo e di chiunque venga dopo di loro.

Il decreto in questione, spacciato quale strumento di lotta ai fannulloni aveva ben altro scopo, ricondurre l’attività sindacale tutta, sotto questa o quella bandiera di partito, con buona pace della democrazia sindacale e non solo.

La fase applicativa del decreto sarà quella più complessa da gestire, non tutte le norme sono direttamente applicabili, alcune dovranno essere recepite da un decreto della Presidenza del Consiglio come le norme che riguardano il merito e la “premialità”, mentre sarà il tavolo paritetico a stabilire l’effettiva composizione dei comparti nell’ambito dei quattro previsti.

La stessa ARAN, interpellata da noi sulla contrattazione in questi 4 mega comparti, non è stata in grado di rispondere alla domanda se sarà un unico contratto contenente poi dei settori specifici o se si farà riferimento al D.L. tenendo conto delle specificità professionali; in pratica anche chi dovrebbe fare chiarezza, certamente non per colpe proprie, brancola nel buio e siamo solo all’inizio.

Roma 03/11/2009

Il Segretario generale  CSA Cisal Università (Arturo Maullu)


* DLgs.del 27/10/2009 n°15 ''Decreto Brunetta''

 

 
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