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No! All'accordo truffa per i rinnovi contrattuali nel P.I.

Segreteria Nazionale

No! All'accordo truffa per i rinnovi contrattuali nel P.I.

Dai giornali radio di stamattina abbiamo appreso che sarebbe stato firmato l’accordo per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, si sono dimenticati di aggiungere che l’accordo in questione aveva come soggetti trattanti il governo ed i sindacati CGIL, CISL e UIL e nessun altro.

Bisogna prendere atto, una volta per tutte, che le relazioni sindacali hanno assunto modalità inaccettabili e indegne di un paese democratico.

La CISAL deve ritirare la sua firma dall’accordo sul costo del lavoro del luglio 93 e quello recente, del 6 aprile scorso, per altro smentito e contraddetto dall’accordo di ieri notte.

A parte il metodo illiberale e vergognoso attraverso il quale l’accordo in questione è stato raggiunto, i danni che questo comporta sono di portata enorme e non solo nel pubblico impiego.

Si introduce una modifica dell’assetto contrattuale portando a tre anni la vigenza economica dei CCNL, con decorrenza, come in questo caso dal 13° mese, per altro non nella cifra intera ma in quota percentuale in misura inferiore alla metà !

Considerato che con le norme attuali si arriva ai rinnovi dei contratti mediamente dopo tre anni dalla scadenza, ne discende che ora dovremo attendere non meno di sei anni e se si considera il reale andamento dell’inflazione il danno che ne deriva, soprattutto alle fasce più basse, è enorme.

La triennalizzazione dei contratti (parte economica), com’è noto, era da sempre nei progetti di Confindustria, ora che nel pubblico impiego si è introdotta questa norma, si apre la strada anche nel settore privato per contratti di sei anni con due bienni economici triennali.

Il governo, ha la necessità di recuperare un rapporto più stretto con Confindustria, soprattutto alla luce delle recenti esternazioni del suo presidente Montezemolo, che per questo svenda ancora una volta quel poco che resta dei diritti dei lavoratori non stupisce più di tanto, che in questa operazione abbia avuto come spalla la triade deve invece fare riflettere quei lavoratori che ancora contano sulla tutela che questi soggetti possono dare.

Questi ultimi accadimenti devono risvegliare le coscienze prima che sia troppo tardi per cercare di recuperare quella credibilità che i fatti mettono palesemente in discussione in materia di rappresentanza sia politica che sindacale.

Le decisioni che contano, piaccia o no, sono prese in riunioni ristrette, è in atto una involuzione della democrazia, in pochi decidono per tutti, ignorando ogni voce di dissenso proveniente dal basso e le pessime condizioni socio economiche in cui sta precipitando il paese reale.

In queste condizioni, soprattutto per noi che siamo una piccola entità , se pur rappresentativa, del mondo del lavoro è sempre più difficile svolgere un’azione sindacale incisiva.

Forse, come ho già avuto modo di dire durante il mio intervento ai lavori del Consiglio Generale Confederale del 1 maggio a Bari, è necessario che il sindacato per avere un futuro guardi al passato, alle rivendicazioni, ai sacrifici che si sono fatti attraverso lotte anche durissime sui luoghi di lavoro e non solo, è necessario riprendere da subito lo stesso cammino avendo come obiettivo prioritario quello di riprenderci almeno quanto ci è stato tolto dal luglio 1993 ad oggi, scala mobile compresa.

Non si faccia distogliere, il sindacato, da altre “attività collaterali e di servizio”, sono importanti anch’esse, ma non sono lo scopo principale ne “la ragione sociale” del sindacato.

Una cosa è certa, la situazione richiede una risposta immediata da parte del nostro sindacato attivando una mobilitazione generale che coinvolga tutti i lavoratori non solo del pubblico impiego, CGIL, CISL e UIL, a seguito dell’intesa hanno revocato lo sciopero, noi, per lo stesso motivo, dobbiamo proclamarlo.

Cagliari 29/05/2007

IL SEGRETARIO GENERALE (Arturo Maullu)

 
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