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Ricorso alla Corte di Giustizia Europea per mancato rinnovo CCNL

COMUNICATO SEGRETERIA NAZIONALE

Ricorso alla Corte di Giustizia Europea per mancato rinnovo CCNL

Approvata all’unanimità dalla Segreteria Nazionale del CSA della CISAL Università la proposta del Segretario Generale Arturo Maullu di procedere con un ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro il Governo Italiano per il mancato rinnovo del CCNL.

Il CSA della CISAL Università già 10 anni fa ricorse alla Corte contro il Governo Italiano che aveva unilateralmente ed esageratamente dilazionato nel tempo l’apertura delle trattative sul rinnovo del CCNL. L’iniziativa sortì gli effetti sperati perché il ricorso fu giudicato ammissibile dalla Commissione U.E. e quindi ottenne di fatto il risultato di far ripartire la trattativa contrattuale. Il ricorso alla Commissione Europea, se accolta favorevolmente, potrà fare aprire una procedura di infrazione nei confronti del Governo Italiano per violazione delle norme che tutelano il lavoratore e stabiliscono l’importanza di mantenere gli obblighi contrattuali presi, che garantiscono che le parti sociali devono essere sempre sentite e che non consentono di disapplicare unilateralmente un contratto. Questa volta conseguentemente all’infrazione relativa al blocco dei contratti è stato violato anche l’art.36 della costituzione che testualmente recita "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa."

Gli stipendi del personale Tecnico Universitario, già considerati dalla stessa ARAN i più bassi del Pubblico Impiego, bloccati per legge per così lungo tempo dal governo configurano, secondo la Segreteria Nazionale, una violazione di tale articolo ed in proposito ricordano che la Corte costituzionale con la sentenza n.223/2012 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcune parti del decreto legge 1 maggio 2010, n. 78, ovvero l’incostituzionalità del blocco degli stipendi dei magistrati.

Considerato che nonostante tutto ciò la spesa pubblica continua a crescere, dimostrando, di fatto, che i maggiori oneri per lo Stato non derivano dal costo del lavoro pubblico e che questi anni di blocco contrattuale pesano in modo intollerabile sui bilanci delle famiglie deprimendo ulteriormente una situazione economica e sociale già critica, il CSA della CISAL Università, per i motivi su esposti, perseguirà anche la strada del ricorso alla Corte Costituzionale.

Roma 27.06.2013

IL SEGRETARIO GENERALE

Arturo Maullu

 
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