Contatori visite gratuiti Sentenza Corte di Cassazione “Responsabilità dell’INPS e risarcimento del danno che ne deriva se l’Istituto Previdenziale fornisce a un assicurato un’informazione inesatta sul periodo che manca alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia"

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Sentenza Corte di Cassazione “Responsabilità dell’INPS e risarcimento del danno che ne deriva se l’Istituto Previdenziale fornisce a un assicurato un’informazione inesatta sul periodo che manca alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia"

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 231050 del 03.10.2017 che «In tema di erronea comunicazione al lavoratore, da parte dell’INPS, della posizione contributiva utile al pensionamento, l’ente risponde del danno derivatone per inadempimento contrattuale, salvo che provi che la causa dell’errore sia esterna alla sua sfera di controllo e l’inevitabilità del fatto impeditivo nonostante l’applicazione della normale diligenza». In particolare, la comunicazione dell’ente previdenziale relativa ai dati sulla situazione previdenziale e pensionistica «ha valore certificativo», senza richiedere particolari forme (basta «la comprensibilità del cittadino munito del livello di istruzione obbligatoria») e non ci sono norme in base alle quali possano esserci in questa comunicazione parti accidentali o accessori di cui il destinatario debba tenere conto a suo rischio, anzi la Costituzione impone «la veridicità degli atti e provvedimenti delle pubbliche amministrazioni, i quali giammai possono essere considerati come asserzioni su cui la prudenza richieda di non fare assegnamento».

Quindi, se un ente previdenziale, che ha personalità giuridica di diritto privato, comunica a un proprio assicurato «un’informazione erronea in ordine all’avvenuta maturazione del requisito contributivo occorrente per poter fruire della pensione di vecchiaia», ha l’obbligo di risarcire il danno che ne deriva.

 
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