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UNA NUOVA STANGATA PER I LAVORATORI ''dal 1° settembre scatta il contributo di solidarietà''

A cura del dott. Damiano Curcio*

Come al solito, a pagare sono sempre i soliti noti. Dal 1° settembre scatterà il contributo sul fondo di solidarietà residuale per i lavorato ri non coperti dalla cig (valida per le imprese con oltre 15 dipendenti). Il nuovo contributo è dello 0,50% della retribuzione lorda ( di cui 1/3 a carico del lavoratore) e partirà dal questo mese con il calcolo degli arretrati a partire da gennaio u.s. . L’Inps ha precisato che l’art. 3 della legge 28 giugno 2012, n. 92 (governo Monti) “… ha la finalità di assicurare ai lavoratori dipendenti da imprese che operano in quei settori non coperti dalla normativa in materia d’integrazione salariale una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per cause previste dalla normativa in materia di integrazione salariale ordinaria o straordinaria”.

Questo vuol dire che le aziende che non sono coperte dalla cassa usufruiranno di questo strumento a tutela della sospensione dell’attività lavorativa ma, a differenza della cig, si potrà ricevere l’assegno per soli 3 mesi (in via eccezionale prorogabili a 9).

Ed infatti il fondo di cui parliamo non viene più alimentato completamente dallo Stato e siccome lo stesso fondo gode di pareggio di bilancio obbligatorio, il gioco è fatto.

Un’altra tassa che impoverisce la oramai già nota platea dei dipendenti sia pubblici che privati. Il governo in carica conferma (come i precedenti) che i citati lavoratori sono e saranno le future “galline dalle uova d’oro” su cui far pesare le inadeguatezze e le ruberie politiche.

Non si alimentano i fondi eliminando le municipalizzate e/o le partecipate oppure eliminando tutte quelle poltrone politiche che servono a dare il posto a chi ha portato voti ai partiti. Si preferisce (come si faceva nel feudalesimo) impoverire il popolo affinché un domani non abbia neanche la forza di protestare.

Ma forse anche il governo Renzi ha saputo che esiste un detto “ tra poveri ci si aiuta” ed è per questo che ha dato applicazione alla norma già pensata dalla Fornero.

Per il momento e fino all'integrazione dei fondi Inpdap nei fondi Inps, rimangono esclusi dal predetto contributo, i dipendenti pubblici.

Dott. Damiano Curcio

Ufficio Studi - CSA della Cisal Università

 
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