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La FGU GILDA Dipartimento Università presente all'Incontro del 30. 11. 2019 con l'On Misiani presso l'Università Aldo Moro di Bari

Si comunica che sabato 30 novembre us. presso l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro il sottosegretario Antonio Misiani ha tenuto un incontro politico riguardante la Manovra di Bilancio.  Ha rappresentato la FGU GILDA  Dipartimento Università  il senatore dell'ateno barese  Maurizio Scalise che ha  avuto l’opportunità di fare un intervento riguardante le diverse e annose problematiche che ancora sono rimaste irrisolte e che penalizzano il personale PTAB  delle Università e della Sanità Universitaria.
Dopo lettura, è stato consegnato al sottosegreatrio Misiani il documento  a firma del Coordinatore Generale Nazionale FGU GILDA Dipartimento Università Arturo Maullu,che riportiamo quì di seguito.





 

 

 

 

 

 

Alla c/a

dell’On. Antonio Misiani

Egregio Sottosegretario Antonio Misiani,

sono qui oggi per rappresentare il Dipartimento Università della Federazione Gilda Unams.

Ormai qualsiasi governo negli ultimi 20 anni, ha utilizzato il personale del pubblico impiego come bancomat  e per questo il valore salariale è ai minimi storici, in particolare proprio quello contrattualizzato dell’ex comparto università che a detta dell’ARAN percepisce gli stipendi più bassi in assoluto nel pubblico impiego.

Basta vedere il bilancio di previsione per il 2020, dove per i nuovi contratti sono stanziati 1.650 milioni che corrispondono a un aumento medio del 1,90% circa della massa salariale  e considerato che gli aumenti sono stabiliti in percentuale identica in tutti i comparti  ciò comporterà che chi ha di meno, in percentuale,  continuerà a percepire sempre meno con tanti saluti all’auspicata perequazione che noi chiediamo ormai da oltre 20 anni.

Come Dipartimento università della FGU abbiamo esposto nelle vari sedi le nostre richieste;

-       Per quanto riguarda l’ordinamento professionale consideriamo un grave errore normativo l’aver compattato 10 livelli e 32 profili professionali diversi così come era strutturato l’ordinamento in applicazione del DPCM 1981 in solo 4  categorie, eliminando di fatto anche il mansionario.

L’appiattire e livellare verso il basso le professionalità è l’esatto opposto di quello che occorre oggi in una Università al passo con  i tempi, dove più che mai devono essere presenti figure super specializzate, non di certo l’appiattimento e la  massificazione delle funzioni specialistiche.

Come Dipartimento Università della Federazione GILDA UNAMS siamo profondamente contrariati per quello che sta avvenendo nelle varie commissioni e/o Tavoli Tecnici del MIUR, perché  si continua a voler perseverare con gli stessi errori commessi in passato ottenendo il risultato di demotivare il personale contrattualizzato per altro già fortemente penalizzato anche sotto l’aspetto economico e dell’aspettativa di carriera.

Operiamo in un Comparto in cui il 95% del personale contrattualizzato usufruisce di scatti stipendiali che prescindono da qualsivoglia tipologia di selezione, al contrario, per il personale TAB dell’università ciò non è possibile, anzi, a parere dell’ARAN per questi ultimi si prevede una selezione ancora più dura anche solo per accedere alle PEO, cosa per noi inaccettabile !

Non solo, l’autonomia universitaria, che forse sarebbe meglio definire anarchia, vista l’eterogeneità di regole che ciascun organo di governo sforna nel dettare le regole anche nelle procedure per le PEO e per le PEV per cui ciò che vale in un ateneo non è neppure preso in considerazione in altri creando così forti disparità di trattamento tra dipendenti dello stesso comparto, ma anche nell’ambito dei singoli atenei laddove ci sono dipendenti che grazie a queste “regole” possono ottenere la PEO ogni due anni e altri che invece stanno al palo.

Questo per noi è inaccettabile per cui chiediamo che ci siano regole omogenee tra gli atenei e all’interno degli stessi  affinchè siano realmente garantite a tutti  le pari opportunità di carriera e per raggiungere questo obiettivo, crediamo sia necessario  inserire nel prossimo CCNL un  regolamento nazionale tipo, al quale tutti gli atenei si dovrebbero attenere.

C’è poi da considerare la farraginosità dei calcoli che determinano l’entità dei fondi per il salario accessorio che  a sua volta risente delle modalità di finanziamento del FFO che fino ad oggi ha perseguito il principio di togliere ai poveri per dare ai ricchi portando al collasso finanziario molti atenei , soprattutto nel centro sud dove l’ambito socioeconomico in cui gravitano non gli consente di integrare i magri bilanci con risorse esterne vista la grave crisi industriale in atto per cui vediamo atenei del nord incamerare risorse ex art 66 della legge 382/80 per milioni di euro e le altre stare al palo e venire pure penalizzate per questo visto che tra i parametri valutati ai fini dell’attribuzione del FFO c’è anche quello che premia i finanziamenti esterni.

Per non parlare di ulteriori penalizzazioni dovute all’immediatezza o meno dell’occupazione dei neolaureati dove è evidente a chiunque che nel centrosud l’occupazione è una chimera, ma non per questo bisogna penalizzare ancor più questi atenei che al contrario andrebbero premiati per l’opera meritoria che svolgono in un contesto sociale dove i giovani non studiano e non lavorano.

Di ciò, ovviamente, ne risente anche il trattamento economico accessorio del personale contrattualizzato per cui ormai da molti anni le tanto paventate gabbie salariali sono un dato di fatto, basta che il MIUR commissioni un’indagine attraverso una verifica dei bilanci degli atenei e si potrà rendere conto di quanto siano inique le regole date per l’attribuzione del FFO e conseguente delle consistenti disparità salariali tra dipendenti dello stesso comparto che a parità di categoria hanno salari considerevolmente più bassi ed un welfare praticamene inesistente a differenza dei loro colleghi che hanno la fortuna di prestare servizio in atenei ricchi che spesso sono tali anche per effetto delle regole stabiliscono le modalità di finanziamento del FFO.

Per tale ragione sostanziale, si  chiede  l’intervento  del  Legislatore  al fine di porre rimedio ad una situazione di tale “accanimento” nei confronti del personale contrattualizzato anche della medesima Amministrazione, per il tramite dell’abrogazione delle richiamate norme che, come è dato di osservare, in combinato disposto, impongono, l’osservanza di vere e proprie regole capestro.

Un altro punto per noi molto importante è quello relativo alle  nuove figure professionali che , di fatto,  operano nelle Università,  come ad esempio i Tecnologi, Avvocati, Ingegneri, Biologi, Chimici, Fisici,  Psicologi, Manager della Didattica, Fundraiser e altre figure per le quali è prevista l’iscrizione agli Albi  Professionali e che svolgano effettive attività collegate alla loro competenza professionale, la cui iscrizione  all’Albo risulti essere pertinente e che l’attuale ordinamento non riconosce.

E’ quantomeno strano che proprio l’istituzione che attribuisce questi titoli culturali e professionali non li voglia poi riconoscere ai  propri stessi dipendenti.

In merito alla “Sanità Universitaria”, è diventato ormai inderogabile attuare un intervento normativo che le ridia dignità  tramite uno specifico inquadramento normativo, visto l’importante compito istituzionale  che è chiamata a svolgere nella formazione di tutte le figure sanitarie, ambito nel quale, negli anni successivi  alla legge 517/99 l’ingerenza della politica è stata deleteria, creando una vera e propria fuga verso altri lidi di questo personale ridotto ormai ad un ruolo ad esaurimento, vista l’esiguità degli organici e l’immane mole  del carico di lavoro.

Sempre riguardo al personale universitario che opera presso strutture assistenziali di qualsivoglia tipologia si rileva che a distanza di oltre 43 anni dall’istituzione della norma di legge, la 200 del 1974 e le sue  successive modificazioni, il problema rimane praticamente irrisolto, in quanto continuano ad esserci dei sistemi di equiparazione disomogenei tra amministrazioni, con bandi di concorso del personale del Comparto che nella stessa Regione prevedono inquadramenti contrattuali sia del SSN che dell’Università, rendendo ancora più ingarbugliata la situazione e persino tra le stesse sentenze passate in giudicato in diversi tribunali di ogni ordine e grado.

In conclusione chiediamo, e forse non siamo i soli a volerlo,  che vista la specificità delle funzioni che il personale universitario svolge si dia ad esso la giusta collocazione in uno specifico comparto o quantomeno un’autonoma sezione contrattuale con ampia autonomia cosiderata anche la diversità reale rispetto alle altre figura del più ampio comparto istruzione e ricerca.

 

30.11.2019

Il coordinatore nazionale

FGU Dipartimento Università

Arturo Maullu

 

Lettera al Ministro della Pubblica Amministrazione ''norme che disciplinano il congedo parentale in caso di parto plurimo''

Roma 28.11.2019 -  Con riferimento alle note prot. 0005061 del 25.07.2019 e 60092 del 06.08.2019, con cui l’Aran ha espresso la propria interpretazione relativamente alle norme che disciplinano il congedo parentale in caso di parto plurimo, la scrivente O.S ha ritenuto necessario rappresentare le proprie osservazioni, inviando una nota al Ministro della P.A. e della Funzione Pubblica e al Direttore dell'Aran.

Vai al documento: Lettera al Ministro della P. A.''Norme che disciplinano il congedo parentale in caso di parto plurimo''

 

INFORMO CUN - Resoconto adunanza gg.12,13 e 14 novembre 2019

A cura di Michele Poliseno - coordinatore nazionale FGU GILDA - Dipartimento Università - rappresentante del personale TA al CUN

Per opportuna informazione, si riporta quì di seguito un resoconto sintetico dell'ultima adunanza CUN  svoltasi a Roma nei gg.12,13 e 14 novembre 2019

ANALISI E PROPOSTE CIRCA IL “BILANCIO DI PREVISIONE 2020"
Il CUN ha approvato un testo con il quale sottopone al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca le proprie analisi e proposte in merito al DDL “Bilancio di Previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022”. Dopo aver osservato l’insufficienza del FFO per far fronte alle esigenze del comparto dell’istruzione superiore e della ricerca, il Consiglio ha formulato alcuni rilievi puntuali riguardo agli articoli del DDL di maggior interesse per il sistema universitario. Fra questi, l’articolo 28 sulla istituzione dell’Agenzia Nazionale per la Ricerca, rilevando le criticità contenute nell’attuale formulazione, e l’articolo 72 sulle misure di razionalizzazione della spesa legata all’ICT.
Il testo del parere.

AUDIZIONE CISIA AL CUN
Durante la seduta del 13 novembre sono intervenuti in aula CUN Andrea Stella e Giuseppe Forte, rispettivamente Presidente e Direttore del CISIA (Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso). Nei loro interventi hanno presentato la storia e l’attuale struttura organizzativa del Consorzio, nonché le attività svolte e le nuove iniziative sviluppate in supporto agli Atenei italiani.
Il materiale della presentazione.

PARERE SULLA DISPOSIZIONE DEI TESSUTI "POST MORTEM”
Il CUN, visto il comma 2 dell’art. 6 della PdL A.C. 1806 relativo alla “disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem ai fini di studio, di formazione e di ricerca”, ha approvato un testo nel quale auspica che nella normativa in oggetto si faccia riferimento anche alla formazione pre-laurea e che per i fini di studio e formazione, gli oneri per la custodia, il trasporto, la tumulazione del corpo, nonché le spese per l’eventuale cremazione, non gravino sulle risorse destinate ai progetti di ricerca, ma siano imputate ad appositi capitoli di spesa e a risorse aggiuntive dedicate.

RACCOMANDAZIONE SULLE TARIFFE RELATIVE ALL’USO DI ANIMALI PER SCOPI SCIENTIFICI
Il CUN ha considerato la richiesta di pagamento prevista dal DM 173 del 27 marzo 2019 recante la “determinazione delle tariffe spettanti al Ministero della Salute ai fini del rilascio delle autorizzazioni relative alla protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici”. Il Consiglio ritiene che tale richiesta costituisca un ulteriore aggravio economico ed amministrativo per lo svolgimento della ricerca, ed ha approvato un testo con il quale raccomanda che sia concessa una moratoria nell’applicazione della norma e sia istituito un tavolo di lavoro MIUR-Ministero della Salute per analizzare gli effetti del Decreto.

DESIGNAZIONE MEMBRO COMMISSIONE IDROCARBURI E RISORSE MINERARIE
A seguito della richiesta del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha comunicato le dimissioni di Luigi Zanzi da membro della commissione degli idrocarburi e le risorse minerarie (CIRM – sezione A), il CUN ha designato come sostituto Luigi Sambuelli, Professore Ordinario di Geofisica Applicata presso il Politecnico di Torino.

PROSSIMA ADUNANZA: 3, 4 e 5 dicembre 2019.

ALTRE NOTIZIE
LINEE DI INDIRIZZO DELLA PROGRAMMAZIONE DELLE UNIVERSITÀ 2019-2021
Una Nota del Capo Gabinetto del MIUR ha annunciato il ritiro dello schema di decreto recante le linee generali d’indirizzo della programmazione delle Università per il triennio 2019-2021 sul quale il CUN si era in precedenza espresso con il Parere del 31 luglio 2019. Il 20 novembre è stato pubblicato dal MIUR il nuovo decreto (Decreto Ministeriale n. 989 del 25 ottobre 2019), registrato dalla Corte dei Conti il 15 novembre.
Il testo del parere CUN del 31 luglio.
Il testo del decreto MIUR del 25 ottobre.

Un saluto
Michele Poliseno

 

Linee generali di indirizzo e criteri di ripartizione FFO (DM 738/08/ 2019 - DM 989/10/2019) +Tabella Assegnazione FFO anno 2019

Di seguito si riportano i link dei decreti ministeriali  relativi ai criteri  di ripartizione del FFO delle Università Statali per l'anno 2019 e delle Linee generali di indirizzo della programmazione delle Università  2019-2021 e indicatori per la valutazione periodica dei risultati  e la tabella 1 Quadro di  Analisi  di sintesi di assegnazione iniziale FFO 2019.

a.) DM n.738 dell'8 agosto 2019 ''Criteri di ripartizione del FFO delle Università Statali  e dei consorsi interuniversitari per l'anno 2019;

b.) DM n.989 del 25/10/2019 '' Linee generali di indirizzo della programmazione delle Università  2019-2021 e indicatori per la valutazione periodica dei risultati''

c.) tabella 1 Quadro di  Analisi  di sintesi di assegnazione iniziale FFO 2019.

 

Per la prosecuzione dei lavori della Commissione sull'Ordinamento Professionale del Personale Università ''Convocate per il 5 dicembre pv all'ARAN le OO.SS. rappresentative''

Si informa che proseguono le riunioni riguardanti i lavori della Commissione sull'Ordinamento Professionale del Personale Università di cui all'art. 44 del CCNL Istruzione e Ricerca sottoscritto il 19 aprile 2018.

L'Aran in data odierna, 22.11.2019 ha inviato alle confederazioni sindacali Cgil,Cisl,Uil, Confsal, Cgs ed alle OO.SS. Flc Cgil, Cisl Scuola, Fed.Uil Scuola Rua,Snals Confsal, Federazione GILDA Unams ( FGU) una nota di convocazione riferita all’incontro che si terrà presso la sede dell'Aran il prossimo 05 dicembre alle ore 11.00 per la prosecuzione dei lavori della Commissione sull'Ordinamento Professionale del Personale Università di cui all'art. 44 del CCNL Istruzione e Ricerca sottoscritto il 19.aprile 2018. Terremo informati sull'esito dei lavori

Il coordinamento nazionale

 

Comunicato sindacale con il resoconto dell'incontro della Commissione Paritetica all'Aran del 14-11-19 sui sistemi di classificazione professionale

Comunicato sindacale

Resoconto dell’incontro presso l’Aran della commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale (art.44 del CCNL Istruzione e Ricerca - Triennio 2016/2018)

Mercoledì 14 novembre ’19 è stata riconvocata per la seconda volta presso l’Aran, la commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale prevista dall’art.44 del CCNL Istruzione e Ricerca - Triennio 2016/2018.

Si rammenta che l’articolo prevedeva che i lavori dovevano concludersi entro luglio 2018 e considerato che la commissione fino ad oggi si è riunita solo una volta, è prevedibile che per vedere la conclusione dei lavori ci vorranno mesi.

La delegazione ARAN ha consegnato una bozza di proposta sulle classificazioni professionali e su una, a parere loro, semplificazione, per lo svolgimento delle PEO, tutto questo in previsione di una possibile continuazione dei lavori.

Riteniamo che la bozza presentata sia inaccettabile e per questo abbiamo ribadito la nostra posizione già critica quando sottoscrivemmo, con molte riserve, il CCNL 1998/2001 che istituiva le categorie, abbandonando le qualifiche funzionale, a tutt’oggi è evidente che l’ordinamento così com’è strutturato ha dimostrato di non essere funzionale neppure alle esigenze degli Atenei.

Un grave errore normativo da correggere al più presto. L’aver compattato 10 livelli e 32 profili professionali diversi così come era strutturato l’ordinamento in applicazione del DPCM 1981 in solo 4 categorie, eliminando di fatto anche il mansionario, a parere loro avrebbe consentito di ottenere il migliore ordinamento professionale di tutto il pubblico impiego, i fatti, nella realtà, dicono ben altro. L’appiattire e omogeneizzare le professionalità è l’esatto opposto di quello che occorre oggi in una Università al passo con i tempi, dove più che mai devono essere presenti figure super specializzate  e non l0appiattimento e la generalizzazione!

Come FGU Dipartimento Università non possiamo che essere contrariati per quello che sta avvenendo nelle varie commissioni o Tavoli Tecnici del MIUR, perché non si può andare a nozze coi fichi secchi e cioè senza indicare le risorse necessarie per portare avanti tale operazione e soprattutto se queste risorse esistono.

Siamo in un Comparto in cui il 95% del personale contrattualizzato e non usufruisce degli scatti stipendiali che prescindono da qualsivoglia tipologia di selezione al contrario, per il personale TAB ciò non è possibile, anzi, a parere dell’ARAN per questi ultimi si prevede una selezione ancora più dura solo per accedere alle PEO, tutto ciò è per noi INACCETTABILE!

Un altro punto per noi molto importante è quello relativo alle nuove figure professionali che , di  fatto, operano nelle Università, come ad esempio i Tecnologi, Avvocati, Ingegneri, Biologi, Chimici, Fisici, Psicologi, Manager della Didattica, Fundraiser e altre figure per le quali è prevista l’iscrizione agli Albi Professionali e che svolgano effettive attività collegate alla loro competenza professionale, la cui iscrizione all’Albo risulti essere pertinente e che l’attuale ordinamento non riconosce. E’ quantomeno strano che proprio l’istituzione che attribuisce questi titoli culturali e professionali non li voglia poi riconoscere ai propri stessi dipendenti.

Diventa sempre più importante, sviluppare e valorizzare nuove competenze sia di natura tecnico specialistica legate all’innovazione digitale con una forte caratterizzazione ai processi di qualità organizzativa, sia di natura trasversale (comportamentale) mirate alla capacità di adattabilità e al cambiamento oltre che alla cooperazione e alla leadership di processo.

Al Tavolo sono emerse diverse proposte su come poter incrementare il fondo per future PEO, alcune interessanti, altre meno, perché poco premianti, noi riteniamo che debbano essere date pari opportunità a tutti i lavoratori con regole chiare, (onde  evitare che ci siano alcuni che possono fare le PEO ogni biennio e altri ai quali questa possibilità è preclusa invece per molti anni),  e per raggiungere questo obiettivo, crediamo sia necessario  inserire nel prossimo CCNL un regolamento nazionale tipo, al quale tutti gli atenei si dovrebbero attenere.

Abbiamo altresì ribadito con forza, la nostra posizione contraria alla circolare del DG del MIUR sulle modalità di accesso alle PEV, così come già espresso nel documento del 16 aprile us. (apri il link al documento PEV) ed abbiamo colto l’occasione per sollecitare ai rappresentanti del MIUR, del CODAU, della CRUI e alla stessa ARAN una risposta al nostro documento.

In merito alla “Sanità Universitaria”, è diventato ormai inderogabile attuare un intervento normativo che le ridia dignità tramite uno specifico inquadramento normativo, visto l’importante compito istituzionale che è chiamata a svolgere nella formazione di tutte le figure sanitarie, ambito nel quale, negli anni successivi alla legge 517/99 l’ingerenza della politica è stata deleteria, creando una vera e propria fuga verso altri lidi di questo personale ridotto ormai ad un ruolo ad esaurimento, vista l’esiguità degli organici e l’immane mole del carico di lavoro.

Riguardo al personale universitario che opera presso strutture assistenziali di qualsivoglia tipologia si rileva che a distanza di oltre 43 anni dall’istituzione della norma di legge, la 200 del 1974 e le sue successive modificazioni, il problema rimane praticamente irrisolto, in quanto continuano ad esserci dei sistemi di equiparazione disomogenei tra amministrazioni, con bandi di concorso del personale del Comparto che nella stessa Regione prevedono inquadramenti contrattuali sia del SSN che dell’Università, rendendo ancora più ingarbugliata la situazione e persino tra le stesse sentenze passate in giudicato in diversi  tribunali di ogni ordine e grado.

La nostra proposta, al fine di dare una soluzione definitiva al problema, sarebbe quella di concedere la possibilità alle Facoltà Mediche dotate di strutture assistenziali di costituirsi in Scuole Autonome di Medicina, alla stregua di quanto già avvenuto per i Politecnici, con le stesse medesime modalità, dotandole di personale con un proprio ordinamento professionale che sia funzionale ai loro compiti istituzionali, evitando così impropri parallelismi con il personale del SSN.

Ci appare inoltre ineludibile una rivisitazione della legge 165/2001 e successive modificazioni, poiché è evidente che per accrescere l'efficienza delle amministrazioni e realizzare la migliore utilizzazione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, è necessario un maggiore coinvolgimento delle OO.SS. nelle fasi decisionali dell’organizzazione del lavoro, riportando la stessa alle competenze proprie della contrattazione tra le parti.

Abbiamo chiesto di stabilire un calendario di incontri tale da consentire una rapida conclusione dei lavori, visto il grave ritardo con cui si è arrivati a questa seconda convocazione.

In conclusione il Presidente della Commissione ha quindi concordato che il prossimo incontro si terrà il 5 dicembre 2019 sempre presso l'ARAN, dove si discuteranno le varie proposte che giungeranno dalle OO.SS e in particolare anche dalla nostra sull'ordinamento.

L'ordine del giorno potrebbe essere modificato solo se la Commissione avrà a disposizione dati precisi sui fondi accessori utilizzati dagli Atenei per il personale CEL e sui Lettori di madre lingua.

Abbiamo chiesto e ottenuto una sessione intera, dedicata al problema del personale universitario che opera nelle AOU, per il quale abbiamo ribadito che non deve essere messo in discussione lo stato giuridico universitario e và inquadrato nel CCNL università sia quello già in servizio che quello che verrà assunto in futuro.

Andremo ai prossimi incontri con lo spirito e la coerenza che ci ha sempre contraddistinto, quello di non consentire un rivisitazione dell’Ordinamento che cambi la forma, ma non la sostanza e che oltre ad una giusta remunerazione, sia anche data la possibilità a tutti i lavoratori e le lavoratrici delle Università di poter progredire nella carriera.

Sarà nostra cura aggiornarvi sugli sviluppi futuri.

Roma 15.11.2019

Il Coordinamento Nazionale FGU GILDA Unams - Dipartimento Università

 

INFORMO CUN: Mozione del 12.11.19 relativa al DDL Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022

A cura di Michele Poliseno - coordinatore nazionale FGU GILDA - Dipartimento Università - rappresentante del personale TA al CUN

Si  informa che  nell'adunanza del 12 us il Consiglio Nazionale Universitario  (CUN) ha ritenuto deliberare una mozione  di analisi e proposte  riferita al DDL Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022. Tale mozione è stata inviata al  Presidente del Consiglio dei Ministri  On G. Conte ed  al Ministro  dell'Istruzione e della Ricerca  On. L.Fioramonti.

Clicca per leggere il documento

 

Corte di Cassazione - Legge 104 ''No al trasferimento del dipendente che deve assistere il disabile, anche se all'interno della stessa unità produttiva''

Fonte: www.altalex.com di Maria Spataro - Il lavoratore dipendente che assiste con continuità un familiare disabile convivente non può essere trasferito da una sede di lavoro ad un’altra senza il suo consenso.È quanto ha deciso la Corte di Cassazione nell'ordinanza 23 agosto 2019, n. 21670 (testo in calce).

 

DECRETO-LEGGE 29 ottobre 2019, n. 126 ''Misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti''

Il decreto scuola, Decreto Legge 29 ottobre 2019, n. 126 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 10 ottobre e pubblicato nella G.U. del 30 ottobre 2019 con 10 articoli, ma due di questi (gli artt.4 e 5 ) includono importanti novità per le Università Italiane:

Esenzione Mepa - l'art. 4 del DL.prevede l'esenzione, per gli Atenei e le istituzioni di Alta formazione artistica, musicale e coreutica, dall’obbligo di ricorrere al Mepa per l’acquisto di beni e servizi destinati alla ricerca.

Semplificazioni in materia universitaria - l'art. 5 del DL ha apportato  alcune modificazioni riguardo sia alla durata delle abilitazioni scientifiche - che alla validità delle abilitazioni scientifiche nazionali che passa da 6 a 9 anni.

 

Il testo del decreto legge passerà quindi all’esame del Parlamento, che dovrà convertirlo in legge entro i consueti 60 giorni successivi rispetto alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

 

Lettera alla CRUI ed al CODAU - Problematiche CEL ex lettori di madre lingua straniera – richiesta proroga sottoscrizione contratto integrativo

Al Presidente della CRUI

Al Presidente  del  CODAU

Loro sedi 

Oggetto: Problematiche CEL ex lettori di madre lingua straniera – richiesta proroga

Gentilissimi,

Nei giorni scorsi è stato inviato dal MIUR a tutti gli Atenei il decreto di adozione dello schema tipo di contratto integrativo di sede, volto al superamento del contenzioso degli ex lettori di madre lingua straniera e criteri di ripartizione del cofinanziamento delle Università, per la stipula dei relativi contratti (art. 11 della legge n. 20 novembre 2017, n. 167); il decreto in questione risulta datato 16 agosto ma lo stesso è stato pubblicato solo venerdì sul sito del MIUR.

Clicca su: Decreto-interministeriale n.765 del 16/08/2019

Tale decreto concede tempo soltanto fino al 31.10.2019 alle Università per sottoscrivere il contratto integrativo relativo ai CEL ex lettori, che dovrà essere conforme allo schema allegato al decreto, in modo da partecipare agli appositi finanziamenti ministeriali previsti, superiori agli 8 milioni annui a gravare sul FFO.

La FGU Dipartimento Università chiede che anche Rettori e  DG si attivino, pure attraverso i loro Organi di Rappresentanza Nazionali per  richiedere una proroga, in quanto tale termine non è compatibile con le prerogative sindacali e con la normale attività amministrativa, poichè la procedura prevede che l’accordo debba passare anche al vaglio del Collegio dei Revisori per la compatibilità economico finanziaria del contratto e del Consiglio di Amministrazione per autorizzare la sottoscrizione del CCI nel testo di cui al decreto.

Distinti saluti,

Arturo Maullu

Coordinatore Generale  Nazionale

FGU Gilda Unams - Dipartimento Università

 

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