Elezioni Organi di Ateneo all'Università Del Sannio ''Eletta nel CdA Paola De Nigris della FGU Gilda Unams''
Con grande soddisfazione informiamo che nelle recenti elezioni avvenute nei gg. 3 e 4 dicembre us per la rappresentanza del personale PTAB nel C.di.A. dell'Università di Benevento ''Del Sannio'', è stata eletta quale unico rappresentante, la collega e cofondatrice della FGU-Gilda Dip.Università di Ateneo, Paola De NIGRIS confermandosi prima eletta con voti 74.
Giungano alla neo eletta ed a tutto il gruppo dirigente sindacale FGU Gilda Unams di UniSannio le più sentite congratulazioni per il successo ottenuto.
Eletta: Paola De Nigris voti 74
Non eletto: Dario Cusano voti 49
Comunicato sindacale ''Resoconto incontro del 05/12/2019 c/o l’Aran della commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale''
COMUNICATO SINDACALE
Resoconto dell’incontro presso l’Aran della commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale (art.44 del CCNL Istruzione e Ricerca - Triennio 2016/2018)
Giovedì 05 dicembre ’19 è stata riconvocata per la terza volta presso l’Aran, la commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale prevista dall’art.44 del CCNL Istruzione e Ricerca - Triennio 2016/2018.
Abbiamo appreso solo due giorni prima che l’ordine del giorno era stato cambiato, non si è più parlato “Ipotesi di lavoro per la revisione del sistema di classificazione professionale universitaria” ma dei Collaboratori ed Esperti Linguistici.
Nell’incontro si è fatto presente al Direttore Pierluigi Mastrogiuseppe che non si possono inviare documenti o proposte, appena poche ore prima della riunione e pretendere pure di doverlo discutere senza aver sentito il personale interessato, in questo caso i CEL.
Come FGU Dipartimento Università abbiamo ribadito che è essenziale mettere allo stesso livello economico le figure dei CEL e degli ex-lettori di madre lingua i quali svolgono il medesimo lavoro. Siamo convinti che questa Commissione composta da tutti i principali soggetti, Sindacati, Aran, Codau e CRUI possano insieme trovare una soluzione che non faccia innescare altri ricorsi per il personale CEL e che metta fine alle richieste degli stessi che non si sentono personale Tecnico-Amministrativo, ma docenti a tutti gli effetti. L’ARAN ha ribadito l’impegno a reperire nuove risorse che non andranno a pesare sul fondo accessorio del personale T/A, chiarendo però che i CEL devono rimanere nel CCNL Istruzione e Ricerca avvallato ciò anche da alcune sigle sindacali.
L’incontro si è concluso con l’auspicio che agli inizi di gennaio, dopo un incontro tra Aran, Codau, Crui e il Ministero e dopo aver sentito nella giornata di oggi tutte le sigle, ci sarà da parte dell’Aran una nuova proposta e solo successivamente verrà riconvocata la commissione.
Per finire il Direttore Pierluigi Mastrogiuseppe ha confermato che entro la fine di gennaio verrà convocata un incontro sui policlinici. Anche su questo come FGU Dipartimento Università, abbiamo chiesto di avere una proposta scritta molto prima dell’incontro e che venga da una riflessione tra il Ministero e la Crui che a tutt’oggi dopo più di 20 anni non hanno ancora risolto un problema così annoso.
Sarà nostra cura aggiornarvi sugli sviluppi futuri.
Roma 05.12.2019
Il Coordinamento Nazionale FGU GILDA Unams - Dipartimento Università
Sessione di formazione: Le assenze dal lavoro nel comparto Istruzione e Ricerca - sezione Università
A margine dell’ultimo Consiglio Nazionale degli Organismi Istituzionali della FGU GILDA - Dipartimento Università tenutosi a Montecatini Terme, si è anche svolta nella mattinata del sabato 30.11.2019 una ‘’sessione di formazione’’ riguardante la materia : assenze dal lavoro del personale afferente al comparto Istruzione e Ricerca - sezione Università il cui relatore è stato il Prof. Roberto Voza dell’Università Aldo Moro di Bari.
La FGU GILDA Dipartimento Università presente all'Incontro del 30. 11. 2019 con l'On Misiani presso l'Università Aldo Moro di Bari
Si comunica che sabato 30 novembre us. presso l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro il sottosegretario Antonio Misiani ha tenuto un incontro politico riguardante la Manovra di Bilancio. Ha rappresentato la FGU GILDA Dipartimento Università il senatore dell'ateno barese Maurizio Scalise che ha avuto l’opportunità di fare un intervento riguardante le diverse e annose problematiche che ancora sono rimaste irrisolte e che penalizzano il personale PTAB delle Università e della Sanità Universitaria.
Dopo lettura, è stato consegnato al sottosegreatrio Misiani il documento a firma del Coordinatore Generale Nazionale FGU GILDA Dipartimento Università Arturo Maullu,che riportiamo quì di seguito.
Alla c/a
dell’On. Antonio Misiani
Egregio Sottosegretario Antonio Misiani,
sono qui oggi per rappresentare il Dipartimento Università della Federazione Gilda Unams.
Ormai qualsiasi governo negli ultimi 20 anni, ha utilizzato il personale del pubblico impiego come bancomat e per questo il valore salariale è ai minimi storici, in particolare proprio quello contrattualizzato dell’ex comparto università che a detta dell’ARAN percepisce gli stipendi più bassi in assoluto nel pubblico impiego.
Basta vedere il bilancio di previsione per il 2020, dove per i nuovi contratti sono stanziati 1.650 milioni che corrispondono a un aumento medio del 1,90% circa della massa salariale e considerato che gli aumenti sono stabiliti in percentuale identica in tutti i comparti ciò comporterà che chi ha di meno, in percentuale, continuerà a percepire sempre meno con tanti saluti all’auspicata perequazione che noi chiediamo ormai da oltre 20 anni.
Come Dipartimento università della FGU abbiamo esposto nelle vari sedi le nostre richieste;
- Per quanto riguarda l’ordinamento professionale consideriamo un grave errore normativo l’aver compattato 10 livelli e 32 profili professionali diversi così come era strutturato l’ordinamento in applicazione del DPCM 1981 in solo 4 categorie, eliminando di fatto anche il mansionario.
L’appiattire e livellare verso il basso le professionalità è l’esatto opposto di quello che occorre oggi in una Università al passo con i tempi, dove più che mai devono essere presenti figure super specializzate, non di certo l’appiattimento e la massificazione delle funzioni specialistiche.
Come Dipartimento Università della Federazione GILDA UNAMS siamo profondamente contrariati per quello che sta avvenendo nelle varie commissioni e/o Tavoli Tecnici del MIUR, perché si continua a voler perseverare con gli stessi errori commessi in passato ottenendo il risultato di demotivare il personale contrattualizzato per altro già fortemente penalizzato anche sotto l’aspetto economico e dell’aspettativa di carriera.
Operiamo in un Comparto in cui il 95% del personale contrattualizzato usufruisce di scatti stipendiali che prescindono da qualsivoglia tipologia di selezione, al contrario, per il personale TAB dell’università ciò non è possibile, anzi, a parere dell’ARAN per questi ultimi si prevede una selezione ancora più dura anche solo per accedere alle PEO, cosa per noi inaccettabile !
Non solo, l’autonomia universitaria, che forse sarebbe meglio definire anarchia, vista l’eterogeneità di regole che ciascun organo di governo sforna nel dettare le regole anche nelle procedure per le PEO e per le PEV per cui ciò che vale in un ateneo non è neppure preso in considerazione in altri creando così forti disparità di trattamento tra dipendenti dello stesso comparto, ma anche nell’ambito dei singoli atenei laddove ci sono dipendenti che grazie a queste “regole” possono ottenere la PEO ogni due anni e altri che invece stanno al palo.
Questo per noi è inaccettabile per cui chiediamo che ci siano regole omogenee tra gli atenei e all’interno degli stessi affinchè siano realmente garantite a tutti le pari opportunità di carriera e per raggiungere questo obiettivo, crediamo sia necessario inserire nel prossimo CCNL un regolamento nazionale tipo, al quale tutti gli atenei si dovrebbero attenere.
C’è poi da considerare la farraginosità dei calcoli che determinano l’entità dei fondi per il salario accessorio che a sua volta risente delle modalità di finanziamento del FFO che fino ad oggi ha perseguito il principio di togliere ai poveri per dare ai ricchi portando al collasso finanziario molti atenei , soprattutto nel centro sud dove l’ambito socioeconomico in cui gravitano non gli consente di integrare i magri bilanci con risorse esterne vista la grave crisi industriale in atto per cui vediamo atenei del nord incamerare risorse ex art 66 della legge 382/80 per milioni di euro e le altre stare al palo e venire pure penalizzate per questo visto che tra i parametri valutati ai fini dell’attribuzione del FFO c’è anche quello che premia i finanziamenti esterni.
Per non parlare di ulteriori penalizzazioni dovute all’immediatezza o meno dell’occupazione dei neolaureati dove è evidente a chiunque che nel centrosud l’occupazione è una chimera, ma non per questo bisogna penalizzare ancor più questi atenei che al contrario andrebbero premiati per l’opera meritoria che svolgono in un contesto sociale dove i giovani non studiano e non lavorano.
Di ciò, ovviamente, ne risente anche il trattamento economico accessorio del personale contrattualizzato per cui ormai da molti anni le tanto paventate gabbie salariali sono un dato di fatto, basta che il MIUR commissioni un’indagine attraverso una verifica dei bilanci degli atenei e si potrà rendere conto di quanto siano inique le regole date per l’attribuzione del FFO e conseguente delle consistenti disparità salariali tra dipendenti dello stesso comparto che a parità di categoria hanno salari considerevolmente più bassi ed un welfare praticamene inesistente a differenza dei loro colleghi che hanno la fortuna di prestare servizio in atenei ricchi che spesso sono tali anche per effetto delle regole stabiliscono le modalità di finanziamento del FFO.
Per tale ragione sostanziale, si chiede l’intervento del Legislatore al fine di porre rimedio ad una situazione di tale “accanimento” nei confronti del personale contrattualizzato anche della medesima Amministrazione, per il tramite dell’abrogazione delle richiamate norme che, come è dato di osservare, in combinato disposto, impongono, l’osservanza di vere e proprie regole capestro.
Un altro punto per noi molto importante è quello relativo alle nuove figure professionali che , di fatto, operano nelle Università, come ad esempio i Tecnologi, Avvocati, Ingegneri, Biologi, Chimici, Fisici, Psicologi, Manager della Didattica, Fundraiser e altre figure per le quali è prevista l’iscrizione agli Albi Professionali e che svolgano effettive attività collegate alla loro competenza professionale, la cui iscrizione all’Albo risulti essere pertinente e che l’attuale ordinamento non riconosce.
E’ quantomeno strano che proprio l’istituzione che attribuisce questi titoli culturali e professionali non li voglia poi riconoscere ai propri stessi dipendenti.
In merito alla “Sanità Universitaria”, è diventato ormai inderogabile attuare un intervento normativo che le ridia dignità tramite uno specifico inquadramento normativo, visto l’importante compito istituzionale che è chiamata a svolgere nella formazione di tutte le figure sanitarie, ambito nel quale, negli anni successivi alla legge 517/99 l’ingerenza della politica è stata deleteria, creando una vera e propria fuga verso altri lidi di questo personale ridotto ormai ad un ruolo ad esaurimento, vista l’esiguità degli organici e l’immane mole del carico di lavoro.
Sempre riguardo al personale universitario che opera presso strutture assistenziali di qualsivoglia tipologia si rileva che a distanza di oltre 43 anni dall’istituzione della norma di legge, la 200 del 1974 e le sue successive modificazioni, il problema rimane praticamente irrisolto, in quanto continuano ad esserci dei sistemi di equiparazione disomogenei tra amministrazioni, con bandi di concorso del personale del Comparto che nella stessa Regione prevedono inquadramenti contrattuali sia del SSN che dell’Università, rendendo ancora più ingarbugliata la situazione e persino tra le stesse sentenze passate in giudicato in diversi tribunali di ogni ordine e grado.
In conclusione chiediamo, e forse non siamo i soli a volerlo, che vista la specificità delle funzioni che il personale universitario svolge si dia ad esso la giusta collocazione in uno specifico comparto o quantomeno un’autonoma sezione contrattuale con ampia autonomia cosiderata anche la diversità reale rispetto alle altre figura del più ampio comparto istruzione e ricerca.
30.11.2019
Il coordinatore nazionale
FGU Dipartimento Università
Arturo Maullu
Lettera al Ministro della Pubblica Amministrazione ''norme che disciplinano il congedo parentale in caso di parto plurimo''
Vai al documento: Lettera al Ministro della P. A.''Norme che disciplinano il congedo parentale in caso di parto plurimo'' INFORMO CUN - Resoconto adunanza gg.12,13 e 14 novembre 2019
Per opportuna informazione, si riporta quì di seguito un resoconto sintetico dell'ultima adunanza CUN svoltasi a Roma nei gg.12,13 e 14 novembre 2019 ANALISI E PROPOSTE CIRCA IL “BILANCIO DI PREVISIONE 2020" AUDIZIONE CISIA AL CUN PARERE SULLA DISPOSIZIONE DEI TESSUTI "POST MORTEM” RACCOMANDAZIONE SULLE TARIFFE RELATIVE ALL’USO DI ANIMALI PER SCOPI SCIENTIFICI ALTRE NOTIZIE Un saluto Linee generali di indirizzo e criteri di ripartizione FFO (DM 738/08/ 2019 - DM 989/10/2019) +Tabella Assegnazione FFO anno 2019Di seguito si riportano i link dei decreti ministeriali relativi ai criteri di ripartizione del FFO delle Università Statali per l'anno 2019 e delle Linee generali di indirizzo della programmazione delle Università 2019-2021 e indicatori per la valutazione periodica dei risultati e la tabella 1 Quadro di Analisi di sintesi di assegnazione iniziale FFO 2019.
a.) DM n.738 dell'8 agosto 2019 ''Criteri di ripartizione del FFO delle Università Statali e dei consorsi interuniversitari per l'anno 2019;
b.) DM n.989 del 25/10/2019 '' Linee generali di indirizzo della programmazione delle Università 2019-2021 e indicatori per la valutazione periodica dei risultati''
c.) tabella 1 Quadro di Analisi di sintesi di assegnazione iniziale FFO 2019. Per la prosecuzione dei lavori della Commissione sull'Ordinamento Professionale del Personale Università ''Convocate per il 5 dicembre pv all'ARAN le OO.SS. rappresentative''
L'Aran in data odierna, 22.11.2019 ha inviato alle confederazioni sindacali Cgil,Cisl,Uil, Confsal, Cgs ed alle OO.SS. Flc Cgil, Cisl Scuola, Fed.Uil Scuola Rua,Snals Confsal, Federazione GILDA Unams ( FGU) una nota di convocazione riferita all’incontro che si terrà presso la sede dell'Aran il prossimo 05 dicembre alle ore 11.00 per la prosecuzione dei lavori della Commissione sull'Ordinamento Professionale del Personale Università di cui all'art. 44 del CCNL Istruzione e Ricerca sottoscritto il 19.aprile 2018. Terremo informati sull'esito dei lavori
Il coordinamento nazionale Comunicato sindacale con il resoconto dell'incontro della Commissione Paritetica all'Aran del 14-11-19 sui sistemi di classificazione professionaleComunicato sindacale
Resoconto dell’incontro presso l’Aran della commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale (art.44 del CCNL Istruzione e Ricerca - Triennio 2016/2018)
Mercoledì 14 novembre ’19 è stata riconvocata per la seconda volta presso l’Aran, la commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale prevista dall’art.44 del CCNL Istruzione e Ricerca - Triennio 2016/2018.
Si rammenta che l’articolo prevedeva che i lavori dovevano concludersi entro luglio 2018 e considerato che la commissione fino ad oggi si è riunita solo una volta, è prevedibile che per vedere la conclusione dei lavori ci vorranno mesi.
La delegazione ARAN ha consegnato una bozza di proposta sulle classificazioni professionali e su una, a parere loro, semplificazione, per lo svolgimento delle PEO, tutto questo in previsione di una possibile continuazione dei lavori.
Riteniamo che la bozza presentata sia inaccettabile e per questo abbiamo ribadito la nostra posizione già critica quando sottoscrivemmo, con molte riserve, il CCNL 1998/2001 che istituiva le categorie, abbandonando le qualifiche funzionale, a tutt’oggi è evidente che l’ordinamento così com’è strutturato ha dimostrato di non essere funzionale neppure alle esigenze degli Atenei.
Un grave errore normativo da correggere al più presto. L’aver compattato 10 livelli e 32 profili professionali diversi così come era strutturato l’ordinamento in applicazione del DPCM 1981 in solo 4 categorie, eliminando di fatto anche il mansionario, a parere loro avrebbe consentito di ottenere il migliore ordinamento professionale di tutto il pubblico impiego, i fatti, nella realtà, dicono ben altro. L’appiattire e omogeneizzare le professionalità è l’esatto opposto di quello che occorre oggi in una Università al passo con i tempi, dove più che mai devono essere presenti figure super specializzate e non l0appiattimento e la generalizzazione!
Come FGU Dipartimento Università non possiamo che essere contrariati per quello che sta avvenendo nelle varie commissioni o Tavoli Tecnici del MIUR, perché non si può andare a nozze coi fichi secchi e cioè senza indicare le risorse necessarie per portare avanti tale operazione e soprattutto se queste risorse esistono.
Siamo in un Comparto in cui il 95% del personale contrattualizzato e non usufruisce degli scatti stipendiali che prescindono da qualsivoglia tipologia di selezione al contrario, per il personale TAB ciò non è possibile, anzi, a parere dell’ARAN per questi ultimi si prevede una selezione ancora più dura solo per accedere alle PEO, tutto ciò è per noi INACCETTABILE!
Un altro punto per noi molto importante è quello relativo alle nuove figure professionali che , di fatto, operano nelle Università, come ad esempio i Tecnologi, Avvocati, Ingegneri, Biologi, Chimici, Fisici, Psicologi, Manager della Didattica, Fundraiser e altre figure per le quali è prevista l’iscrizione agli Albi Professionali e che svolgano effettive attività collegate alla loro competenza professionale, la cui iscrizione all’Albo risulti essere pertinente e che l’attuale ordinamento non riconosce. E’ quantomeno strano che proprio l’istituzione che attribuisce questi titoli culturali e professionali non li voglia poi riconoscere ai propri stessi dipendenti.
Diventa sempre più importante, sviluppare e valorizzare nuove competenze sia di natura tecnico specialistica legate all’innovazione digitale con una forte caratterizzazione ai processi di qualità organizzativa, sia di natura trasversale (comportamentale) mirate alla capacità di adattabilità e al cambiamento oltre che alla cooperazione e alla leadership di processo.
Al Tavolo sono emerse diverse proposte su come poter incrementare il fondo per future PEO, alcune interessanti, altre meno, perché poco premianti, noi riteniamo che debbano essere date pari opportunità a tutti i lavoratori con regole chiare, (onde evitare che ci siano alcuni che possono fare le PEO ogni biennio e altri ai quali questa possibilità è preclusa invece per molti anni), e per raggiungere questo obiettivo, crediamo sia necessario inserire nel prossimo CCNL un regolamento nazionale tipo, al quale tutti gli atenei si dovrebbero attenere.
Abbiamo altresì ribadito con forza, la nostra posizione contraria alla circolare del DG del MIUR sulle modalità di accesso alle PEV, così come già espresso nel documento del 16 aprile us. (apri il link al documento PEV) ed abbiamo colto l’occasione per sollecitare ai rappresentanti del MIUR, del CODAU, della CRUI e alla stessa ARAN una risposta al nostro documento.
In merito alla “Sanità Universitaria”, è diventato ormai inderogabile attuare un intervento normativo che le ridia dignità tramite uno specifico inquadramento normativo, visto l’importante compito istituzionale che è chiamata a svolgere nella formazione di tutte le figure sanitarie, ambito nel quale, negli anni successivi alla legge 517/99 l’ingerenza della politica è stata deleteria, creando una vera e propria fuga verso altri lidi di questo personale ridotto ormai ad un ruolo ad esaurimento, vista l’esiguità degli organici e l’immane mole del carico di lavoro.
Riguardo al personale universitario che opera presso strutture assistenziali di qualsivoglia tipologia si rileva che a distanza di oltre 43 anni dall’istituzione della norma di legge, la 200 del 1974 e le sue successive modificazioni, il problema rimane praticamente irrisolto, in quanto continuano ad esserci dei sistemi di equiparazione disomogenei tra amministrazioni, con bandi di concorso del personale del Comparto che nella stessa Regione prevedono inquadramenti contrattuali sia del SSN che dell’Università, rendendo ancora più ingarbugliata la situazione e persino tra le stesse sentenze passate in giudicato in diversi tribunali di ogni ordine e grado.
La nostra proposta, al fine di dare una soluzione definitiva al problema, sarebbe quella di concedere la possibilità alle Facoltà Mediche dotate di strutture assistenziali di costituirsi in Scuole Autonome di Medicina, alla stregua di quanto già avvenuto per i Politecnici, con le stesse medesime modalità, dotandole di personale con un proprio ordinamento professionale che sia funzionale ai loro compiti istituzionali, evitando così impropri parallelismi con il personale del SSN.
Ci appare inoltre ineludibile una rivisitazione della legge 165/2001 e successive modificazioni, poiché è evidente che per accrescere l'efficienza delle amministrazioni e realizzare la migliore utilizzazione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, è necessario un maggiore coinvolgimento delle OO.SS. nelle fasi decisionali dell’organizzazione del lavoro, riportando la stessa alle competenze proprie della contrattazione tra le parti.
Abbiamo chiesto di stabilire un calendario di incontri tale da consentire una rapida conclusione dei lavori, visto il grave ritardo con cui si è arrivati a questa seconda convocazione.
In conclusione il Presidente della Commissione ha quindi concordato che il prossimo incontro si terrà il 5 dicembre 2019 sempre presso l'ARAN, dove si discuteranno le varie proposte che giungeranno dalle OO.SS e in particolare anche dalla nostra sull'ordinamento.
L'ordine del giorno potrebbe essere modificato solo se la Commissione avrà a disposizione dati precisi sui fondi accessori utilizzati dagli Atenei per il personale CEL e sui Lettori di madre lingua.
Abbiamo chiesto e ottenuto una sessione intera, dedicata al problema del personale universitario che opera nelle AOU, per il quale abbiamo ribadito che non deve essere messo in discussione lo stato giuridico universitario e và inquadrato nel CCNL università sia quello già in servizio che quello che verrà assunto in futuro.
Andremo ai prossimi incontri con lo spirito e la coerenza che ci ha sempre contraddistinto, quello di non consentire un rivisitazione dell’Ordinamento che cambi la forma, ma non la sostanza e che oltre ad una giusta remunerazione, sia anche data la possibilità a tutti i lavoratori e le lavoratrici delle Università di poter progredire nella carriera.
Sarà nostra cura aggiornarvi sugli sviluppi futuri.
Roma 15.11.2019
Il Coordinamento Nazionale FGU GILDA Unams - Dipartimento Università |