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Mercoledì 18 Dicembre 2019 11:58

Un presidio con flash mob davanti al MIUR mercoledì 18 dicembre dalle ore 17 alle ore 19.

Questa l’iniziativa con cui FLC Cgil, CISL FSUR, UIL Scuola Rua, SNALS Confsal e GILDA Unams danno avvio allo stato di agitazione proclamato ufficialmente dalle segreterie unitarie a causa dei troppi nodi che restano ancora irrisolti nel momento in cui la legge di Bilancio 2020 giunge alle battute finali in Parlamento.Dopo la riunione degli organismi nazionali al teatro Quirino di Roma, le cinque organizzazioni sindacali rappresentative del comparto Istruzione e Ricerca chiamano ancora alla mobilitazione gruppi dirigenti, quadri e RSU per ribadire con forza gli obiettivi del documento unitario redatto dopo l’evento del 20 novembre.

In testa alle rivendicazioni, l’aumento delle risorse per il rinnovo contrattuale, visto che quelle stanziate nella legge di Bilancio consentono, a regime, un incremento delle retribuzioni di poco superiore all’inflazione: meno di 80 euro medi mensili, ben lontano dall’aumento a “tre cifre” promesso a più riprese. Le richieste delle sigle sindacali riguardano anche la valorizzazione professionale e la perequazione retributiva rispetto al resto del personale della PA. “Il fatto che oltre il 40% dei lavoratori del comparto beneficia dell’elemento perequativo – affermano Sinopoli, Gissi, Turi, Serafini e Di Meglio - dimostra che le retribuzioni del comparto istruzione e ricerca sono significativamente inferiori a quelle delle altre pubbliche amministrazioni.

Se le risorse stanziate per il rinnovo contrattuale sono comprensive della quota necessaria a finanziare il perequativo, l’aumento medio mensile reale si riduce a circa 70 euro: queste - spiegano i leader dei cinque sindacati - devono pertanto essere considerate aggiuntive rispetto a quelle occorrenti per il rinnovo contrattuale. Al fine di conseguire un reale avvicinamento alla media delle retribuzioni europee, è dunque necessario un ulteriore significativo stanziamento”.

Il presidio di mercoledì 18 dicembre punterà i riflettori anche sulle problematiche relative ai punti delle intese del 24 aprile e 1° ottobre rimasti inattuati, a partire dalla questione degli assistenti amministrativi facenti funzioni di DSGA e dal mancato avvio del tavolo di confronto sui percorsi di formazione e abilitazione.

I sindacati contestano inoltre le invasioni di campo su materie contrattuali che si stanno compiendo in sede di conversione del decreto scuola, che interviene sulla mobilità del personale docente; insistono inoltre sulla necessità di rivedere la normativa generale sul pubblico impiego e di rifinanziare e rendere più flessibile la composizione e l’utilizzo dei fondi del salario accessorio. Il presidio rilancerà anche le motivazioni delle manifestazioni unitarie del 3 dicembre sulla ricerca e del 16 dicembre sull’università.

Roma, 16 dicembre 2019

Leggi :NOTA UNITARIA PROCLAMAZIONE-16122019-def.pdf

Fonte: www.gildaunams.it

 
Giovedì 12 Dicembre 2019 02:34

Arturo Maullu - Coordinatore Generale Nazionale FGU GILDA Unams - Dipartimento Università

Gentile Collega,

le prossime festività natalizie che ci approcciamo a celebrare in serenità e concordia con i nostri familiari e con gli amici più cari, non devono farci dimenticare che anche questo anno, purtroppo, si chiude con una instabilità politica che nel nostro Paese è diventata ormai endemica e, che a sua volta si riflette sulle relazioni sindacali a tutti livelli considerato che oltre a vedere mutare la controparte datoriale, vede mutare anche le politiche sul pubblico impiego, oltre a quelle più generali che governano il paese e questo non sempre in meglio.

Per quanto riguarda il Comparto Istruzione e Ricerca ed in particolare quello nostro, ex Comparto Università, oggi ricompreso in quello più ampio ma con una sua specifica sezione contrattuale, le cose vanno come và il paese, cioè male.

Male perché si continua a perseguire una metodologia che insegue le emergenze e non affronta con coraggio e lungimiranza quella che dovrebbe essere una politica di lungo respiro che investa seriamente sull’istruzione a tutti i livelli, i cui risultati non potrebbero vedersi a breve ma nel giro di cinque, dieci anni, ed in tal modo potremmo forse pensare di poter competere con altri paesi avanzati, in caso contrario dovremo rassegnarci alla mediocrità e ci vedremo sopravanzare tecnologicamente anche da paesi oggi in via di sviluppo.

Cosa possiamo fare noi del sindacato FGU GILDA - Dipartimento Università per modificare questo trend negativo ?... sicuramente continuare ad insistere su una politica sindacale autonoma da ingerenze partitiche, dialogando con tutti, ma senza stare al seguito del carro di nessuno, sforzandoci di far capire a chi governa, di qualunque colore esso sia, che l’Università e tutto ciò che ad essa ruota intorno, se valorizzata come merita, è l’assicurazione per il futuro del paese, perché forma la sua futura classe dirigente e chi si adopererà per la sua crescita culturale e sociale.

La co gestione del potere fine a se stesso, che spesso vede i massimi dirigenti confederali transitare da un lato all’altro del tavolo del confronto, per cui oggi “rappresentano i lavoratori” e l’indomani ‘’la controparte’’ , ha fatto perdere agli occhi dei lavoratori e delle lavoratrici, buona parte della credibilità che il sindacato si era faticosamente conquistata negli anni addietro, anche perché in questi ultimi tempi, spesso riscontriamo che vengono confezionate leggi che più che alla tutela dei diritti dei lavoratori, di sovente mirano a salvaguardare gli interessi della casta di cui sono essi stessi parte integrante.

Noi questo non lo abbiamo mai permesso, nessuno fin’ora ha potuto utilizzare il nostro sindacato come trampolino di lancio per intraprendere carriere politiche o per interessi personali e siamo certi che sarà così anche in futuro. Questa nostra politica sindacale probabilmente ci impedirà di avere i grandi numeri che vantano altre sigle, ma possiamo esserne orgogliosi perché i consensi ricevuti sono dati da chi crede in noi e non sono portati in dote da altri interessi che prima o poi ti presentano il conto su ciò che puoi o non puoi chiedere per i lavoratori che dici di rappresentare.

Aiutaci anche tu in questo percorso di crescita, coinvolgi e fai aderire alla FGU GILDA UNAMS - Dipartimento Università tramite l’apposita iscrizione ( il modulo è scaricabile dal sito web ) un/una collega e per meglio comprendere chi siamo e come operiamo fai visitare il nostro sito web nazionale: www.fgudipartimentouniversita.org

Nel ringraziarti per la fiducia che ci hai accordato fino ad ora, in vista delle prossime festività colgo l’occasione per porgere a te ed ai tuoi cari i migliori auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo.

Arturo Maullu

Coordinatore  Generale Nazionale

FGU GILDA Unams - Dipartimento Università

 
Venerdì 06 Dicembre 2019 16:53

Con grande soddisfazione informiamo che nelle recenti elezioni avvenute nei gg. 3 e 4 dicembre us per la rappresentanza del personale PTAB  nel C.di.A. dell'Università di Benevento ''Del Sannio'', è stata eletta quale unico rappresentante, la collega e cofondatrice della FGU-Gilda Dip.Università di Ateneo, Paola De NIGRIS confermandosi prima eletta con voti 74.

Giungano alla neo eletta ed a tutto il gruppo dirigente sindacale FGU Gilda Unams di UniSannio le più sentite congratulazioni per il successo ottenuto.

Eletta: Paola De Nigris voti  74

Non eletto: Dario Cusano voti 49


* Risultati delle votazioni


 
Giovedì 05 Dicembre 2019 18:58

COMUNICATO SINDACALE

Resoconto dell’incontro presso l’Aran della commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale (art.44 del CCNL Istruzione e Ricerca - Triennio 2016/2018)

Giovedì 05 dicembre ’19 è stata riconvocata per la terza volta presso l’Aran, la commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale prevista dall’art.44 del CCNL Istruzione e Ricerca - Triennio 2016/2018.

Abbiamo appreso solo due giorni prima che l’ordine del giorno era stato cambiato, non si è più parlato Ipotesi di lavoro per la revisione del sistema di classificazione professionale universitaria” ma dei Collaboratori ed Esperti Linguistici.

Nell’incontro si è fatto presente al Direttore Pierluigi Mastrogiuseppe che non si possono inviare documenti o proposte, appena poche ore prima della riunione e pretendere pure di doverlo discutere senza aver sentito il personale interessato, in questo caso i CEL.

Come FGU Dipartimento Università abbiamo ribadito che è essenziale mettere allo stesso livello economico le figure dei CEL e degli ex-lettori di madre lingua i quali svolgono il medesimo lavoro. Siamo convinti che questa Commissione composta da tutti i principali soggetti, Sindacati, Aran, Codau e CRUI possano insieme trovare una soluzione che non faccia innescare altri ricorsi per il personale CEL e che metta fine alle richieste degli stessi che non si sentono personale Tecnico-Amministrativo, ma docenti a tutti gli effetti. L’ARAN ha ribadito l’impegno a reperire nuove risorse che non andranno a pesare sul fondo accessorio del personale T/A, chiarendo però che i CEL devono rimanere nel CCNL Istruzione e Ricerca avvallato ciò anche da alcune sigle sindacali.

L’incontro si è concluso con l’auspicio che agli inizi di gennaio, dopo un incontro tra Aran, Codau, Crui e il Ministero e dopo aver sentito nella giornata di oggi tutte le sigle, ci sarà da parte dell’Aran una nuova proposta e solo successivamente verrà riconvocata la commissione.

Per finire il Direttore Pierluigi Mastrogiuseppe ha confermato che entro la fine di gennaio verrà convocata un incontro sui policlinici. Anche su questo come FGU Dipartimento Università, abbiamo chiesto di avere una proposta scritta molto prima dell’incontro e che venga da una riflessione tra il Ministero e la Crui che a tutt’oggi dopo più di 20 anni non hanno ancora risolto un problema così annoso.

Sarà nostra cura aggiornarvi sugli sviluppi futuri.

Roma 05.12.2019

Il Coordinamento Nazionale FGU GILDA Unams - Dipartimento Università

 
Mercoledì 04 Dicembre 2019 11:59

A margine dell’ultimo Consiglio Nazionale degli Organismi Istituzionali della FGU GILDA - Dipartimento Università tenutosi a Montecatini Terme, si è anche svolta nella mattinata del sabato 30.11.2019  una ‘’sessione di formazione’’ riguardante la materia : assenze dal lavoro del personale afferente  al comparto Istruzione e Ricerca - sezione Università il cui relatore è stato il Prof. Roberto Voza dell’Università Aldo Moro di Bari.

 
Lunedì 02 Dicembre 2019 16:33

Si comunica che sabato 30 novembre us. presso l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro il sottosegretario Antonio Misiani ha tenuto un incontro politico riguardante la Manovra di Bilancio.  Ha rappresentato la FGU GILDA  Dipartimento Università  il senatore dell'ateno barese  Maurizio Scalise che ha  avuto l’opportunità di fare un intervento riguardante le diverse e annose problematiche che ancora sono rimaste irrisolte e che penalizzano il personale PTAB  delle Università e della Sanità Universitaria.
Dopo lettura, è stato consegnato al sottosegreatrio Misiani il documento  a firma del Coordinatore Generale Nazionale FGU GILDA Dipartimento Università Arturo Maullu,che riportiamo quì di seguito.





 

 

 

 

 

 

Alla c/a

dell’On. Antonio Misiani

Egregio Sottosegretario Antonio Misiani,

sono qui oggi per rappresentare il Dipartimento Università della Federazione Gilda Unams.

Ormai qualsiasi governo negli ultimi 20 anni, ha utilizzato il personale del pubblico impiego come bancomat  e per questo il valore salariale è ai minimi storici, in particolare proprio quello contrattualizzato dell’ex comparto università che a detta dell’ARAN percepisce gli stipendi più bassi in assoluto nel pubblico impiego.

Basta vedere il bilancio di previsione per il 2020, dove per i nuovi contratti sono stanziati 1.650 milioni che corrispondono a un aumento medio del 1,90% circa della massa salariale  e considerato che gli aumenti sono stabiliti in percentuale identica in tutti i comparti  ciò comporterà che chi ha di meno, in percentuale,  continuerà a percepire sempre meno con tanti saluti all’auspicata perequazione che noi chiediamo ormai da oltre 20 anni.

Come Dipartimento università della FGU abbiamo esposto nelle vari sedi le nostre richieste;

-       Per quanto riguarda l’ordinamento professionale consideriamo un grave errore normativo l’aver compattato 10 livelli e 32 profili professionali diversi così come era strutturato l’ordinamento in applicazione del DPCM 1981 in solo 4  categorie, eliminando di fatto anche il mansionario.

L’appiattire e livellare verso il basso le professionalità è l’esatto opposto di quello che occorre oggi in una Università al passo con  i tempi, dove più che mai devono essere presenti figure super specializzate, non di certo l’appiattimento e la  massificazione delle funzioni specialistiche.

Come Dipartimento Università della Federazione GILDA UNAMS siamo profondamente contrariati per quello che sta avvenendo nelle varie commissioni e/o Tavoli Tecnici del MIUR, perché  si continua a voler perseverare con gli stessi errori commessi in passato ottenendo il risultato di demotivare il personale contrattualizzato per altro già fortemente penalizzato anche sotto l’aspetto economico e dell’aspettativa di carriera.

Operiamo in un Comparto in cui il 95% del personale contrattualizzato usufruisce di scatti stipendiali che prescindono da qualsivoglia tipologia di selezione, al contrario, per il personale TAB dell’università ciò non è possibile, anzi, a parere dell’ARAN per questi ultimi si prevede una selezione ancora più dura anche solo per accedere alle PEO, cosa per noi inaccettabile !

Non solo, l’autonomia universitaria, che forse sarebbe meglio definire anarchia, vista l’eterogeneità di regole che ciascun organo di governo sforna nel dettare le regole anche nelle procedure per le PEO e per le PEV per cui ciò che vale in un ateneo non è neppure preso in considerazione in altri creando così forti disparità di trattamento tra dipendenti dello stesso comparto, ma anche nell’ambito dei singoli atenei laddove ci sono dipendenti che grazie a queste “regole” possono ottenere la PEO ogni due anni e altri che invece stanno al palo.

Questo per noi è inaccettabile per cui chiediamo che ci siano regole omogenee tra gli atenei e all’interno degli stessi  affinchè siano realmente garantite a tutti  le pari opportunità di carriera e per raggiungere questo obiettivo, crediamo sia necessario  inserire nel prossimo CCNL un  regolamento nazionale tipo, al quale tutti gli atenei si dovrebbero attenere.

C’è poi da considerare la farraginosità dei calcoli che determinano l’entità dei fondi per il salario accessorio che  a sua volta risente delle modalità di finanziamento del FFO che fino ad oggi ha perseguito il principio di togliere ai poveri per dare ai ricchi portando al collasso finanziario molti atenei , soprattutto nel centro sud dove l’ambito socioeconomico in cui gravitano non gli consente di integrare i magri bilanci con risorse esterne vista la grave crisi industriale in atto per cui vediamo atenei del nord incamerare risorse ex art 66 della legge 382/80 per milioni di euro e le altre stare al palo e venire pure penalizzate per questo visto che tra i parametri valutati ai fini dell’attribuzione del FFO c’è anche quello che premia i finanziamenti esterni.

Per non parlare di ulteriori penalizzazioni dovute all’immediatezza o meno dell’occupazione dei neolaureati dove è evidente a chiunque che nel centrosud l’occupazione è una chimera, ma non per questo bisogna penalizzare ancor più questi atenei che al contrario andrebbero premiati per l’opera meritoria che svolgono in un contesto sociale dove i giovani non studiano e non lavorano.

Di ciò, ovviamente, ne risente anche il trattamento economico accessorio del personale contrattualizzato per cui ormai da molti anni le tanto paventate gabbie salariali sono un dato di fatto, basta che il MIUR commissioni un’indagine attraverso una verifica dei bilanci degli atenei e si potrà rendere conto di quanto siano inique le regole date per l’attribuzione del FFO e conseguente delle consistenti disparità salariali tra dipendenti dello stesso comparto che a parità di categoria hanno salari considerevolmente più bassi ed un welfare praticamene inesistente a differenza dei loro colleghi che hanno la fortuna di prestare servizio in atenei ricchi che spesso sono tali anche per effetto delle regole stabiliscono le modalità di finanziamento del FFO.

Per tale ragione sostanziale, si  chiede  l’intervento  del  Legislatore  al fine di porre rimedio ad una situazione di tale “accanimento” nei confronti del personale contrattualizzato anche della medesima Amministrazione, per il tramite dell’abrogazione delle richiamate norme che, come è dato di osservare, in combinato disposto, impongono, l’osservanza di vere e proprie regole capestro.

Un altro punto per noi molto importante è quello relativo alle  nuove figure professionali che , di fatto,  operano nelle Università,  come ad esempio i Tecnologi, Avvocati, Ingegneri, Biologi, Chimici, Fisici,  Psicologi, Manager della Didattica, Fundraiser e altre figure per le quali è prevista l’iscrizione agli Albi  Professionali e che svolgano effettive attività collegate alla loro competenza professionale, la cui iscrizione  all’Albo risulti essere pertinente e che l’attuale ordinamento non riconosce.

E’ quantomeno strano che proprio l’istituzione che attribuisce questi titoli culturali e professionali non li voglia poi riconoscere ai  propri stessi dipendenti.

In merito alla “Sanità Universitaria”, è diventato ormai inderogabile attuare un intervento normativo che le ridia dignità  tramite uno specifico inquadramento normativo, visto l’importante compito istituzionale  che è chiamata a svolgere nella formazione di tutte le figure sanitarie, ambito nel quale, negli anni successivi  alla legge 517/99 l’ingerenza della politica è stata deleteria, creando una vera e propria fuga verso altri lidi di questo personale ridotto ormai ad un ruolo ad esaurimento, vista l’esiguità degli organici e l’immane mole  del carico di lavoro.

Sempre riguardo al personale universitario che opera presso strutture assistenziali di qualsivoglia tipologia si rileva che a distanza di oltre 43 anni dall’istituzione della norma di legge, la 200 del 1974 e le sue  successive modificazioni, il problema rimane praticamente irrisolto, in quanto continuano ad esserci dei sistemi di equiparazione disomogenei tra amministrazioni, con bandi di concorso del personale del Comparto che nella stessa Regione prevedono inquadramenti contrattuali sia del SSN che dell’Università, rendendo ancora più ingarbugliata la situazione e persino tra le stesse sentenze passate in giudicato in diversi tribunali di ogni ordine e grado.

In conclusione chiediamo, e forse non siamo i soli a volerlo,  che vista la specificità delle funzioni che il personale universitario svolge si dia ad esso la giusta collocazione in uno specifico comparto o quantomeno un’autonoma sezione contrattuale con ampia autonomia cosiderata anche la diversità reale rispetto alle altre figura del più ampio comparto istruzione e ricerca.

 

30.11.2019

Il coordinatore nazionale

FGU Dipartimento Università

Arturo Maullu

 
Giovedì 28 Novembre 2019 13:04

Roma 28.11.2019 -  Con riferimento alle note prot. 0005061 del 25.07.2019 e 60092 del 06.08.2019, con cui l’Aran ha espresso la propria interpretazione relativamente alle norme che disciplinano il congedo parentale in caso di parto plurimo, la scrivente O.S ha ritenuto necessario rappresentare le proprie osservazioni, inviando una nota al Ministro della P.A. e della Funzione Pubblica e al Direttore dell'Aran.

Vai al documento: Lettera al Ministro della P. A.''Norme che disciplinano il congedo parentale in caso di parto plurimo''

 
Lunedì 25 Novembre 2019 22:13

A cura di Michele Poliseno - coordinatore nazionale FGU GILDA - Dipartimento Università - rappresentante del personale TA al CUN

Per opportuna informazione, si riporta quì di seguito un resoconto sintetico dell'ultima adunanza CUN  svoltasi a Roma nei gg.12,13 e 14 novembre 2019

ANALISI E PROPOSTE CIRCA IL “BILANCIO DI PREVISIONE 2020"
Il CUN ha approvato un testo con il quale sottopone al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca le proprie analisi e proposte in merito al DDL “Bilancio di Previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022”. Dopo aver osservato l’insufficienza del FFO per far fronte alle esigenze del comparto dell’istruzione superiore e della ricerca, il Consiglio ha formulato alcuni rilievi puntuali riguardo agli articoli del DDL di maggior interesse per il sistema universitario. Fra questi, l’articolo 28 sulla istituzione dell’Agenzia Nazionale per la Ricerca, rilevando le criticità contenute nell’attuale formulazione, e l’articolo 72 sulle misure di razionalizzazione della spesa legata all’ICT.
Il testo del parere.

AUDIZIONE CISIA AL CUN
Durante la seduta del 13 novembre sono intervenuti in aula CUN Andrea Stella e Giuseppe Forte, rispettivamente Presidente e Direttore del CISIA (Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso). Nei loro interventi hanno presentato la storia e l’attuale struttura organizzativa del Consorzio, nonché le attività svolte e le nuove iniziative sviluppate in supporto agli Atenei italiani.
Il materiale della presentazione.

PARERE SULLA DISPOSIZIONE DEI TESSUTI "POST MORTEM”
Il CUN, visto il comma 2 dell’art. 6 della PdL A.C. 1806 relativo alla “disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem ai fini di studio, di formazione e di ricerca”, ha approvato un testo nel quale auspica che nella normativa in oggetto si faccia riferimento anche alla formazione pre-laurea e che per i fini di studio e formazione, gli oneri per la custodia, il trasporto, la tumulazione del corpo, nonché le spese per l’eventuale cremazione, non gravino sulle risorse destinate ai progetti di ricerca, ma siano imputate ad appositi capitoli di spesa e a risorse aggiuntive dedicate.

RACCOMANDAZIONE SULLE TARIFFE RELATIVE ALL’USO DI ANIMALI PER SCOPI SCIENTIFICI
Il CUN ha considerato la richiesta di pagamento prevista dal DM 173 del 27 marzo 2019 recante la “determinazione delle tariffe spettanti al Ministero della Salute ai fini del rilascio delle autorizzazioni relative alla protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici”. Il Consiglio ritiene che tale richiesta costituisca un ulteriore aggravio economico ed amministrativo per lo svolgimento della ricerca, ed ha approvato un testo con il quale raccomanda che sia concessa una moratoria nell’applicazione della norma e sia istituito un tavolo di lavoro MIUR-Ministero della Salute per analizzare gli effetti del Decreto.

DESIGNAZIONE MEMBRO COMMISSIONE IDROCARBURI E RISORSE MINERARIE
A seguito della richiesta del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha comunicato le dimissioni di Luigi Zanzi da membro della commissione degli idrocarburi e le risorse minerarie (CIRM – sezione A), il CUN ha designato come sostituto Luigi Sambuelli, Professore Ordinario di Geofisica Applicata presso il Politecnico di Torino.

PROSSIMA ADUNANZA: 3, 4 e 5 dicembre 2019.

ALTRE NOTIZIE
LINEE DI INDIRIZZO DELLA PROGRAMMAZIONE DELLE UNIVERSITÀ 2019-2021
Una Nota del Capo Gabinetto del MIUR ha annunciato il ritiro dello schema di decreto recante le linee generali d’indirizzo della programmazione delle Università per il triennio 2019-2021 sul quale il CUN si era in precedenza espresso con il Parere del 31 luglio 2019. Il 20 novembre è stato pubblicato dal MIUR il nuovo decreto (Decreto Ministeriale n. 989 del 25 ottobre 2019), registrato dalla Corte dei Conti il 15 novembre.
Il testo del parere CUN del 31 luglio.
Il testo del decreto MIUR del 25 ottobre.

Un saluto
Michele Poliseno

 
Domenica 24 Novembre 2019 22:01

Di seguito si riportano i link dei decreti ministeriali  relativi ai criteri  di ripartizione del FFO delle Università Statali per l'anno 2019 e delle Linee generali di indirizzo della programmazione delle Università  2019-2021 e indicatori per la valutazione periodica dei risultati  e la tabella 1 Quadro di  Analisi  di sintesi di assegnazione iniziale FFO 2019.

a.) DM n.738 dell'8 agosto 2019 ''Criteri di ripartizione del FFO delle Università Statali  e dei consorsi interuniversitari per l'anno 2019;

b.) DM n.989 del 25/10/2019 '' Linee generali di indirizzo della programmazione delle Università  2019-2021 e indicatori per la valutazione periodica dei risultati''

c.) tabella 1 Quadro di  Analisi  di sintesi di assegnazione iniziale FFO 2019.

 
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