Permessi retribuiti per i lavoratori dipendenti: quando richiederli?
Studio, lutto, donazione sangue, permessi elettorali e non solo: in cosa consistono i permessi retribuiti per i lavoratori dipendenti e in quali casi è possibile farne richiesta. Secondo quanto previsto dal nostro ordinamento, i permessi di lavoro retribuiti rappresentano i periodi di tempo in cui il dipendente può astenersi dall’obbligo della prestazione lavorativa conservando il posto di lavoro, la normale retribuzione prevista dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) e il riconoscimento dell’anzianità di servizio. Leggi tutto su:www.pensionielavoro.it
La pensione di inabilità nel Pubblico Impiego non dipendente da causa di servizio
Le norme vigenti nel pubblico impiego prevedono diversi trattamenti di inabilità, le cui differenze sostanziali riguardano i requisiti di accesso e le modalità di calcolo. A differenza del settore privato, ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni è preclusa la possibilità di richiedere l'assegno ordinario di invalidità ; inoltre, nel caso in cui si verifica il riconoscimento dello stato di inabilità pensionabile, il dipendente pubblico iscritto all’Inps – Gestione dipendenti pubblici ( ex Inpdap ) viene dispensato dal servizio, con risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro da parte della propria amministrazione di appartenenza. Leggi tutto su: www.OggiPA.it
PREVIDENZA - La prassi adottata dall’INPS per non pagare gli arretrati
Tratto da: www.dirittoegiustizia.it - di Francesco Pizzuto - Avvocato
La notizia potrebbe suonare come un vero e proprio scoop, eppure il modus operandi scelto dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale per liquidare le somme arretrate rappresenta ormai una routine che va avanti da anni e, ancora una volta, a pagarne le conseguenze è la categoria dei pensionati. Leggi tutto l'articolo su www.dirittoegiustizia.it
PA. Contratto Statali ''Licenziamento per chi commette molestie sessuali''
Verrà licenziato dal proprio lavoro chi commette molestie sessuali, ma le novità sono parecchie.
La Pubblica Amministrazione ha dato il via al rinnovo della bozza di contratto per gli statali ora rafforzata in quanto a sanzioni, la quale prevede tra le varie novità che chi si cimenta in molestie di carattere sessuali venga licenziato. La conseguenza immediata dovuta a questi atti è la sospensione dal proprio lavoro fino ad un massimo di sei mesi e se quel comportamento dovesse essere recidivo nell’arco di due anni scatterà il licenziamento sia che la molestia sia più o meno grave. Inoltre, il licenziamento per gli statali scatterà anche con un comportamento di favoritismo là dove lo statale si adoperi accettando o chiedendo per sè o per terzi nell’ambito del proprio ufficio, ricevendo o donando per i favoritismi svolti, regali o altri utili con un valore al di sopra dei centocinquanta euro.
ARAN Circolare n. 1 del 2017 - Rinnovo delle RSU - Mappatura collegi sede di elezione della RSU
Pubblicata la Circolare n. 1 del 05.12.2017 indirizzata a tutte le amministrazioni del comparto Funzioni Centrali, alle Istituzioni ed enti di ricerca e sperimentazione ricompresi nel Comparto Istruzione e Ricerca ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed avente ad oggetto: "Rinnovo delle RSU – Mappatura collegi sede di elezione della RSU. Vai alla Circolare Aran n. 1 del 05.12.2017
ARAN: Sottoscritto definitivamente il CCNQ sulle Prerogative Sindacali - Elezioni RSU: fissati i primi adempimenti ''votazioni entro il 20 aprile 2018''
Successivamente si è tenuta la riunione relativa al calendario RSU che ha solo fissato i primi adempimenti, mentre la data esatta delle votazioni sarà definita in un successivo incontro, che in ogni caso saranno da tenersi entro il 20 aprile 2018. Statali, Al via il Piano Straordinario di assunzioni per i precari della PA
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CCNQ Prerogative sindacali e elezioni RSU: Convocate le OO.SS. rappresentative''
Nota dell'Ufficio Studi '' Circolare INPS n. 94 del 31 maggio 2017-Circolare INPS 169 del 15 novembre 2017 . Chiarimenti interpretativi"
OGGETTO: Circolare INPS n. 94 del 31 maggio 2017-Circolare INPS n.169 del 15 novembre 2017 - Chiarimenti interpretativi.
Con la circolare n. 94/2017, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale aveva rappresentato a tutte le Pubbliche Amministrazioni che, in ossequio a quanto previsto dall’art. 3, commi 9 e 10 della legge 8 agosto 1995, n.335, la prescrizione della contribuzione previdenziale ed assistenziale obbligatoria passa dai 10 ai 5 anni anche per tutti i dipendenti pubblici.
Lo stesso istituto ha precisato, con la predetta circolare, quali erano le modalità con le quali ogni dipendente pubblico poteva accertare ed eventualmente chiedere un aggiornamento della propria situazione contributiva entro il termine perentorio del 31 dicembre 2017.
La situazione è apparsa paradossale poiché sembra improbabile che al dipendente pubblico non siano stati versati i contributi da parte dello Stato ma facendo attenzione a quello che è avvenuto in passato, è facile immaginare che l’I.N.P.S., nel fare una verifica dei suoi dati, una volta incorporata l’ex I.N.P.D.A.P., si sia resa conto che all’interno del proprio sistema anagrafico, non siano stati mai aggiornati i file delle singole posizioni. Mi spiego meglio; coloro che dovevano aggiornare le variazioni personali, in presenza di svariati dati, hanno pensato bene di inserirne solo alcuni. Pensate al personale della scuola che prima di passare di ruolo ha avuto decine e decine di sedi diverse in cui ha lavorato e che queste posizioni non siano mai state aggiornate dall’ente di previdenza. Ad oggi ci si trova con centinaia di migliaia di posizioni da correggere. Cosa fare? L’I.N.P.S. ha avuto un’idea geniale e cioè di chiedere al singolo dipendente di controllare la propria posizione contributiva e di segnalare allo stesso istituto, l’eventuale anomalia riscontrata. Risultato? Meno lavoro per l’istituto che non dovrà controllare le posizioni di tutti i dipendenti statali in servizio ad oggi e la certezza di lavorare solo su quelle che l’ente di previdenza competente non ha aggiornato nel tempo.
Il Csa-Università della FGU ed altre sigle sindacali hanno protestato con veemenza contro l’Istituto il quale, dopo un incontro con le OO.SS., ha emesso la successiva circolare 169/2017 con la quale proroga i termini per il controllo dati entro il 01 gennaio 2019.
In seguito a quanto specificato si consiglia ai propri iscritti di osservare le seguenti operazioni:
PER COLORO CHE HANNO GIA’ UN PIN DISPOSITIVO INPS
1. Scaricare dal sito INPS alla voce MY INPS il proprio estratto contributivo e controllare se vi sono periodi non coincidenti con la propria carriera lavorativa. In caso si riscontrino periodi non coincidenti allora tramite il portale dell’I.N.P.S. e con le proprie credenziali, entrare nella RVPA -richiesta variazione posizione assicurativa dipendenti pubblici e chiedere la variazione del periodo;
PER COLORO CHE NON HANNO UN PIN DISPOSITIVO
2. Entrare nel sito dell’I.N.P.S. e chiedere l’attribuzione di un PIN , una volta avuto il PIN trasformarlo in PIN DISPOSITIVO (entrando sempre nello stesso sito). Una volta ottenuto il PIN DISPOSITIVO effettuare tutte le operazioni di cui al punto 1 di coloro che hanno già il PIN
PER TUTTI
3. Rivolgersi ad un patronato convenzionato per effettuare il controllo e chiedere la modifica. In questo caso è opportuno che si consegni documentazione probatoria dei periodi da ricontrollare.
Roma 17.11.2017
Dott. Damiano Curcio
Rinnovo contratto statali: Alcune novità su Ferie e Permessi![]() |