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Problematiche Rinnovo CCNL Università: Le OO.SS. del comparto richiedono un incontro urgente al Ministro Manfredi

 

Lettera aperta agli iscritti FGU GILDA Università - Auguri di Buone Festività

Care colleghe, cari colleghi,

questo lungo periodo di grande difficoltà di gestione dei rapporti sociali causa la pandemia covid 19, stà mettendo tutti a dura prova,  per molti di noi sarà impossibile poter trascorrere queste festività insieme ai propri genitori, nonni, figli e nipoti, così come la Pasqua trascorsa, ricorderemo ahinoi, in modo particolare anche questo Natale.

Nondimeno le relazioni sindacali che ancora in questi giorni prenatalizi si tengono con l’ARAN e il governo in remoto, risultano difficili e complesse a causa di una controparte poco sensibile a comprendere le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori dell’università.

Noi della FGU GILDA Università ce la stiamo mettendo tutta per non vanificare le aspettative dei ns associati, e non solo, ma vi assicuriamo che è davvero dura.

Come saprete  certamente dai comunicati che  stiamo facendo girare in questi giorni  c’è in atto un’azione unitaria che pur tra mille “diverse sensibilità”  continua a far sentire la propria voce forte e coesa in tutte le sedi anche parlamentari, denunciando lo stato di assoluta difficoltà in cui versa il Sistema Universitario Nazionale a causa dei mancati investimenti che si sommano ai tagli degli ultimi decenni.

L’Università italiana è stata privata di risorse umane ed economiche con il mancato turn over di oltre 25.000 unità di personale docente e tecnico-amministrativo. L’autonomia universitaria ha fatto il resto, le Istituzioni universitarie operanti in contesti socioeconomici favorevoli sono divenute sempre più ricche a discapito delle altre, determinando un conseguente impoverimento economico e strutturale, dove maggiormente sacrificato risulta essere il personale delle Università e dei Policlinici Universitari.

Auspichiamo che sia ancora possibile un intervento nella legge di bilancio almeno per mitigare la sperequazione retributiva del personale universitario rispetto al restante pubblico impiego superando anche gli attuali limiti ai fondi del salario accessorio che non rendono possibile il pieno utilizzo delle attuali risorse dei lavoratori, bloccando anche la contrattazione di secondo livello, leva indispensabile per ricercare soluzioni innovative per garantire maggiori servizi di qualità alla collettività e in modo particolare agli studenti.

Se così non fosse dovremo aspettarci, pur con tutti i limiti dati dalla pandemia ancora in atto, una stagione conflittuale, se il caso, anche definendo nuove forme di lotta rispetto a quelle tradizionali.

Colgo l’occasione per porgere a voi tutti ed ai vostri cari i migliori auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo, rinnovandovi  il mio personale ringraziamento, oltre a quello di tutto il Coordinamento Nazionale per la fiducia finora accordata.

21 Dicembre 2020

Il cordinatore nazionale FGU GILDA Università

Arturo Maullu

 

NOTA SINDACALE UNITARIA Agli Onorevoli Parlamentari del Senato e della Camera ''Situazione Sistema Università''

Si riporta quì di seguito il testo della nota unitaria che le OO.SS. del comparto Università hanno inviato il 19 us. agli Onorevoli Parlamentari del Senato e della Camera.

 

NOTA UNITARIA

FLC CGIL - CISL Fsur -  UIL Scuola RUA - SNALS Confsal - FGU GILDA Università

 

Prot. n. CCU/845

Roma, 19 dicembre 2020


Onorevole Senatore,

Onorevole Deputato,

le scriventi Segreterie delle Organizzazioni Sindacali di categoria del settore universitario vogliono rappresentare alla S.V. lo stato di assoluta difficoltà in cui versa il Sistema Universitario Nazionale.

In oltre 15 anni di contrazione della spesa pubblica e mancati investimenti, l’Università italiana è stata privata di gran parte delle risorse storiche di Funzionamento Ordinario e di oltre 25.000 unità di personale docente e tecnico-amministrativo in conseguenza del blocco del turn over e della riduzione degli organici, solo parzialmente contenuta con l’attivazione di nuovi rapporti flessibili che hanno reso l’Università ancora più precaria.

Nel contesto europeo l’Italia è all’ultimo posto come finanziamento statale dell’Università e al penultimo posto per numero di giovani laureati, vantando un ulteriore primato negativo: il nostro Paese ha un numero di ricercatori molto limitato, circa un terzo dei ricercatori della Germania e metà di quelli di Francia e Inghilterra.

Ma l'Italia è agli ultimi posti tra i Paesi Europei anche con riferimento al finanziamento alla ricerca scientifica e questo danneggia l'intero Paese e le sue possibilità di sviluppo economico.

A questo stato di cose si sono aggiunte ulteriori criticità determinate dall’applicazione della Legge di Riforma n. 240 del 2010, interessata nel tempo da numerose modifiche che hanno reso l’Università un esempio di eccesso di burocrazia, che hanno condotto tutto il Sistema Universitario a connotarsi per un estremo cannibalismo interno che ha ampliato il gap già esistente tra gli Atenei.

Infatti le Università, governate da logiche di potere sempre più accentrato nelle mani di pochi e da algoritmi sempre più incomprensibili ai più, sono state immesse in una logica competitiva per garantirsi l’accaparramento delle esigue risorse finanziarie e facoltà assunzionali assegnate progressivamente in modo solo formalmente premiale, utilizzando criteri che sono costantemente oggetto di grandi critiche.

Conseguentemente le Istituzioni universitarie più ricche sono divenute sempre più ricche a discapito delle altre determinando eccessivi squilibri. Da qui la richiesta di alcuni Atenei di una maggiore autonomia, figlia in una logica che trova fondamento nell’estremo egoismo mascherato da “autonomia differenziata”.

Un’autonomia riconosciuta di recente con l’ennesima modifica della Legge n.240/2010,

approvata con la conversione in legge del DL “Semplificazioni”, la cui applicazione rischia, nei prossimi tempi, di accentuare ancora di più l’enorme gap esistente tra gli Atenei, minando irrimediabilmente l’unità del Sistema Universitario Nazionale che di “sistema” ormai conserva ben poco. Una mini riforma imposta dal Governo nel silenzio distratto dell’estate e su cui nemmeno il Parlamento ha potuto dire la sua, essendo stata posta la questione di fiducia sul ddl di conversione del DL semplificazioni.

Il peso più grave generato da questo stato di cose si è abbattuto in particolare su due categorie. In primo luogo gli studenti e le loro famiglie, costretti in questi anni a pagare tasse più elevate e ad avere minori servizi, con la conseguenza che “chi se lo può permettere”, abbandona il proprio territorio favorendo Atenei lontani che possono garantire maggiori opportunità. Così si spiega l’eccessiva mobilità studentesca registrata negli ultimi anni, con il 25% degli studenti universitari delle regioni del sud che va a studiare al nord Italia, determinando effetti negativi sullo sviluppo di molte realtà universitarie oltre che sullo sviluppo economico e sociale dei territori così fortemente interessati dalla migrazione studentesca.

Gli interventi oggi previsti sulle tasse universitarie e sul diritto allo studio, seppur invertono la tendenza rispetto ai tagli dell’ultimo decennio, non determinano quella svolta necessaria per provare a recuperare l’enorme divario esistente rispetto al contesto internazionale in termini di numero di giovani che intraprendono gli studi universitari e che conseguono la laurea.

La seconda categoria sacrificata è quella del personale delle Università e dei Policlinici Universitari: professori e ricercatori, ma in particolare il personale tecnico, scientificotecnologico, socio-sanitario, amministrativo, bibliotecario, ausiliario, lettori e collaboratori linguistici.

Questo personale risulta essere allo stato quello con le retribuzioni più basse di tutto il pubblico impiego e ciò malgrado l’elevata professionalità e la qualità delle prestazioni rese che sono state apprezzate da tutto il Paese quando in meno di 15 giorni è stata garantita la continuità dell’azione degli Atenei e il 100% dei servizi agli studenti con modalità a distanza già durante la prima ondata pandemica COVID 19. Anche loro facevano parte degli eroi, specie quelli operanti nei Policlinici Universitari, oggi ancora dimenticati da tutti.

Soprattutto dal Governo che, malgrado gli impegni assunti dal Presidente del Consiglio con l’accordo del 24 aprile 2019, non ha mostrato sensibilità rispetto al personale delle Università, inserendo nella bozza di Legge di Bilancio 2021 le disposizioni che i lavoratori attendono da molti anni, a partire da quelle volte ad affrontare il problema della sperequazione retributiva per superare la quale occorre uno specifico investimento finanziario, unitamente ad un semplice intervento legislativo finalizzato al superamento degli attuali limiti che impongono la riduzione dei fondi del salario accessorio. Provvedimenti adottati per molte altre categorie.

Tutto ciò, insieme all’assenza di investimenti significativi sul Fondo di Finanziamento Ordinario dell’Università, ci ha spinto a proclamare prima lo stato di agitazione del personale lo scorso 10 novembre per giungere il 10 dicembre alla prima assemblea nazionale unitaria del personale universitario in streaming che ha visto la partecipazione di tantissimi lavoratori ed esponenti del Parlamento che, peraltro, hanno condiviso le nostre preoccupazioni.

Si confidava, infatti, che l’istituzione del Ministero dell’Università e della Ricerca nel febbraio scorso, avesse potuto favorire lo sviluppo di concrete politiche per il settore universitario ormai divenute non più rinviabili. Ma nessuna delle tematiche affrontate nei tavoli politici e tecnici ministeriali ha trovato soluzione nell’approvanda Legge di Bilancio 2021 e in particolare:

1) un incremento congruo del FFO con la revisione delle regole di distribuzione delle risorse tra i vari Atenei in un’ottica perequativa;

2) la valorizzazione del personale attraverso lo stanziamento di apposite risorse per la revisione dell’ordinamento professionale e la progressione economica;

3) l’eliminazione del limite al salario accessorio, come da impegno del Presidente del Consiglio nell’accordo del 24 aprile 2019;

4) un intervento normativo che riaffermi la peculiarità della Sanità Universitaria ed il ruolo fondamentale delle Aziende Ospedaliere-Universitarie e del personale ivi operante nell’ambito della formazione sanitaria delle Università, dando anche corso agli impegni assunti dai Ministri dell’Università e della Ricerca e della Sanità nell’ambito del protocollo sottoscritto lo scorso 23 aprile 2020;

5) la stabilizzazione dei lavoratori precari;

6) un incremento significativo dei fondi per il diritto allo studio.

Le lavoratrici e i lavoratori attendevano risposte che tuttavia non sono giunte nemmeno nell’incontro politico tenuto lo scorso 9 dicembre. Le loro attese sono state tradite ancora una volta perchè, ci é stato riferito, che la politica aveva inteso allocare le risorse assegnate al settore Universitario in legge di Bilancio su altri investimenti.

Questa situazione impone alle scriventi OO.SS. di richiamare l’attenzione dei rappresentanti politici in Parlamento, chiedendo loro una prova di concreta attenzione per l’Università e per il suo personale, inserendo nel testo della legge di bilancio 2021 almeno due interventi normativi per la valorizzazione del personale, perché tutte le cose sono fatte dall’uomo e chi lavora ha diritto a percepire una equa retribuzione rispetto al lavoro svolto, in ragione dei principi costituzionali che devono sempre orientare l’azione politica.

A parere delle scriventi Segreterie Nazionali appare incomprensibile la scelta di non affrontare il problema della valorizzazione dei lavoratori di un settore che dovrebbe essere il traino dello sviluppo del Paese e ritrovare nel testo della bozza di legge di bilancio le seguenti misure:

- 30 milioni per università non statali al fine di contrastare la crisi economica derivante dalla situazione emergenziale in atto seppur le stesse Università hanno già usufruito di interventi in precedenti provvedimenti legislativi per milioni di euro.

- 4 milioni di incremento delle risorse ai collegi universitari per la ridotta residenzialità determinata dall’emergenza Covid.

- 25 milioni a Roma “Tor Vergata” per la definizione dei contenziosi in essere con affidatari dei lavori e progettisti per la Città dello Sport (infrastruttura incompiuta) e ulteriori 3 milioni annui per i lavori di manutenzione e messa in sicurezza.

- 54 milioni per equiparare l’aliquota contributiva di finanziamento del trattamento di quiescenza per i professori e ricercatori delle Università non statali a quelle del personale statale peraltro con decorrenza retroattiva dal 2016.

- 5 milioni per l’istituzione della Fondazione futuro delle città.

- 6,5 milioni per il completamento del progetto Mantova HUB

- 7% delle ingenti risorse destinate ai progetti di ricerca per assumere esperti e consulenti tecnico-scientifici e professionali.

Se è possibile finanziare queste misure, a nostro avviso, deve essere possibile trovare anche una soluzione per chi quotidianamente consente alle università di funzionare e di fornire tutti i servizi, agli studenti per chi collabora alle attività di didattica e di ricerca e per il personale della sanità universitaria.

Ci rivolgiamo, quindi, a tutte le forze politiche che siedono in Parlamento nel momento in cui ci si accinge ad approvare la legge di bilancio 2021, perché pur consci delle difficoltà che si stanno affrontando, siamo convinti della assoluta necessità di dover dare concretezza ai più volte ripetuti auspici di molti e, in particolare, anche del Presidente Mattarella, sull’importanza di investire nell’alta formazione e nella ricerca scientifica e ciò, certamente, non può prescindere dal riconoscimento e dalla valorizzazione di tutte le professionalità impegnate in questi settori.

Riteniamo, a tal fine, che vi sia ancora lo spazio per un intervento in legge di bilancio almeno per mitigare la sperequazione retributiva del personale universitario rispetto al restante pubblico impiego superando anche gli attuali limiti ai fondi del salario accessorio che non rendono possibile il pieno utilizzo delle attuali risorse dei lavoratori, bloccando anche la contrattazione di secondo livello, leva indispensabile per ricercare soluzioni innovative per garantire maggiori servizi di qualità alla collettività e in modo particolare agli studenti.

Investire sulla conoscenza significa investire prima di tutto sulle persone, sulla cultura, sui percorsi formativi, sulla ricerca, perché il capitale umano è elemento fondamentale per produrre benessere collettivo e sviluppo sociale ed economico.

Auspicando un Suo autorevole intervento a sostegno del settore universitario nella Sua qualità di rappresentante del popolo italiano in Parlamento, Le auguriamo un proficuo lavoro.

Cordialmente.

LE SEGRETERIE NAZIONALI

FLC CGIL F.to) Pino di Lullo

FSUR-CISL Università F.to) Francesco De Simone Sorrentino

UIL SCUOLA RUA F.to) Attilio Bombardieri

SNALS F.to) Teresa Angiuli

FGU-GILDA Dipartimento Università F.to) Arturo Maullu

 

Messaggio INPS - Congedo COVID-19 per sospensione dell’attività didattica in presenza del figlio convivente minore di anni 14, in favore dei lavoratori dipendenti.Al via le domande

Rilascio della procedura per la presentazione delle domande.

Si legge nel messaggio:

Facendo seguito alla circolare n. 132/2020, l’INPS con il messaggio n. 4718 del 15 dicembre 2020, comunica il rilascio della procedura per la compilazione e l’invio on line delle domande relative al congedo COVID-19, di cui all’articolo 21-bis del decreto–legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, come modificato dall’articolo 22 del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, per sospensione dell’attività didattica in presenza del figlio convivente minore di anni 14, in favore dei lavoratori dipendenti.

La domanda deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica attraverso uno dei seguenti canali:

- tramite il portale web dell’Istituto, se si è in possesso del codice PIN rilasciato dall’Istituto (oppure di SPID, CIE, CNS), utilizzando gli appositi servizi raggiungibili direttamente dalla home page del sito www.inps.it. Si ricorda, che a decorrere dal 1° ottobre 2020 l’Istituto non rilascia più nuovi PIN;

- tramite il Contact center integrato, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);

- tramite i Patronati, utilizzando i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

La domanda potrà riguardare anche periodi di astensione antecedenti alla data di presentazione della stessa, ma comunque decorrenti dal 29 ottobre 2020.

Con successivo messaggio saranno fornite indicazioni per la presentazione della domanda di congedo straordinario, di cui all’articolo 13 del decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149, per i genitori lavoratori dipendenti in caso di sospensione della didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado.

Fonte INPS.it

 

Locandina Unitaria: Indetta L'Assemblea Nazionale del personale delle Università, AOUP e Politecnici giovedi 10.12. 2020 in streaming

LEGGI il Comunicato Sindacale Unitario - Assemblea nazionale unitaria del personale delle Università, AOUP e Politecnici del 10 dic 2020

 

Funzione Pubblica: i numeri del monitoraggio sullo smart working nelle Pubbliche Amministrazioni

I dati elaborati da FormezPA per conto della Funzione pubblica.

L’indagine riguarda le amministrazioni, di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165/2001.Nel corso del 2020 sono state effettuate due rilevazioni. La prima è stata avviata il 25 maggio e si è conclusa il 14 luglio. Il periodo osservato è compreso tra il 1°gennaio e il 30 aprile 2020. La seconda è stata avviata il 1°ottobre e si è conclusa il 7 novembre. Il periodo osservato è compreso tra il 1°maggio e il 15 settembre 2020. Leggi tutto su:/www.funzionepubblica.gov.it/

 

Convocate dal Ministro del MUR le OO.SS. per le tematiche dei settori Università e Ricerca

Si informa che in seguito alle richieste di incontro, di cui ultimo sollecito del 28 us, inviate unitariamente  dalle OO.SS. Flc Cgil, Cisl Fsur, Uil Rua, Snals e FGU Università, per le tematiche riguardanti i settori dell'Università e della Ricerca, è stato fissato per il giorno 9 Dicembre alle ore 18.00 l’incontro in modalità a distanza con il Ministro dell’Università e della Ricerca prof. Manfredi.

Il Coordinamento Nazionale

 

NOTA UNITARIA Al MINISTRO del MUR ''SOLLECITO RICHIESTA INCONTRO POLITICO''

 

COMUNICATO SINDACALE - Resoconto riunione telematica del 25.11. 2020 tra il MUR e le OO.SS. firmatarie del CCNL “salario accessorio e valorizzazione del personale (PEO, PEV, ordinamento professionale)”

COMUNICATO SINDACALE

Resoconto riunione telematica del 25.11. 2020 tra il MUR e le OO.SS. firmatarie del CCNL

salario accessorio e valorizzazione del personale (PEO, PEV, ordinamento professionale)”

Venerdì 25 novembre us, si è tenuto l’incontro, in via telematica, con la dott.ssa Marcella Gargano, Direttore Generale del Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) e il suo staff.

Per la delegazione FGU Università erano presenti il “Vice Coordinatore Generale Vicario Antonio Sorio”, “Coordinatore Generale Aggiunto Michele Poliseno” e la componente del “Coordinamento Nazionale Rosa Anna Caputo”.

Come FGU Università abbiamo chiesto con forza, l’intervento del ministero, al fine di valutare con attenzione la possibilità di escludere le Università dalle norme che determinano il salario accessorio del personale Tecnico/Amministrativo, Bibliotecario e CEL in particolare:

La legge n. 147/2013 (Legge di stabilità 2014), art. 1, comma 456. La suddetta norma ha prorogato sino al 31/12/2014 (quindi di un ulteriore anno) la misura di contenimento dettata dal D. L. n.  78/2010, convertito in L. n. 122/2010, art. 9, comma 2 – bis., inoltre  a decorrere dall’anno 2015, ha previsto che “…le risorse destinate annualmente al trattamento accessorio sono decurtate di un importo pari alle riduzioni operate per effetto del precedente periodo”. In questo modo sono stati resi permanenti, a decorrere dall’anno 2015, i risparmi di spesa connessi all’applicazione del medesimo art. 9, comma 2 – bis.

Il Decreto Legislativo n. 75/2017 (entrata in vigore: 31.5.2017), art. 23 comma 2. ha stabilito che, a decorrere, dall’1/1/2017, l’ammontare dei fondi di cui trattasi non debba superare il corrispondente importo dell’anno 2016.

Possibili interventi normativi possono risolvere l’annosa problematica collegata alla costituzione e all’utilizzo dei fondi del salario accessorio. Sulla costituzione del fondo, abbiamo ribadito più volte che, le somme rivenienti dai cessati e che servono per le future progressioni orizzontali (PEO), sono ormai in esaurimento nei vari Atenei.

Abbiamo ricordato che queste normative hanno prodotto solo risparmi agli Atenei per circa 50 milioni di euro, tutti derivanti dalla RIA e dai cessati, mentre sono stati una perdita “secca” per i lavoratori, pertanto, riteniamo che è profondamente iniquo che il personale del settore Università, inserito in un Comparto dove il 95% del personale usufruisce degli scatti stipendiali (vedi scuola, ricerca e docenti universitari), continui a essere soggetto ad una norma cosi vessatoria, restrittiva e penalizzante. Ecco perché la nostra richiesta è stata quella di scorporare tutte le somme che derivano dai cessati e la RIA con la possibilità di inserirle nel FFO e utilizzarli per le progressioni orizzontali.

Tenuto conto di quanto riportato anche nella nuova legge finanziaria all’art. 89, che stabilisce un aumento del FFO per il 2021 per sodisfare l’adeguamento al nuovo regime “degli scatti” per il personale docente di 120 milioni di euro, abbiamo ribadito la necessità di riconoscere anche per il personale Tecnico/Amministrativo, Bibliotecario e CEL la possibilità di avere uno scatto ogni 4 anni. Tale proposta scaturisce dal voler evitare la possibilità di creare Università di serie B e Università di serie A; Università che avranno fondi per le PEO e potranno valorizzare professionalmente i propri dipendenti.

Nel prossimo incontro, stabilito per il 27 novembre pv, saranno affrontate le problematiche relative ai Policlinici.

Sarà nostra cura informarvi sugli sviluppi successivi delle materie rappresentate.

Roma 25.11.2020

Il Coordinamento Nazionale FGU Dipartimento Università

 

Resoconto riunione telematica del 20.11. 2020 tra il MUR e le OO.SS. firmatarie del CCNL - Approfondimento temi di maggiore rilevanza e attualità per il comparto “Università e Ricerca”

COMUNICATO SINDACALE

Resoconto riunione telematica del 20.11. 2020 tra il MUR e le OO.SS. firmatarie del CCNL - Approfondimento temi di maggiore rilevanza  e attualità per il comparto “Università e Ricerca”

Venerdì 20 novembre us. si è tenuto l’incontro, in via telematica, con la dott.ssa Marcella Gargano Direttore Generale del Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) e il suo staff.

Per la delegazione FGU assente il Coordinatore Generale (problemi familiari), erano presenti il “Vice Coordinatore Generale Vicario Antonio Sorio” e il “Coordinatore Generale Aggiunto Michele Poliseno”.

Prima di iniziare la discussione sulle tematiche dell’Università, come delegazione FGU Università abbiamo espresso alla Dott.ssa Marcella Gargano il nostro disappunto, così come già evidenziato anche nel comunicato unitario di tutte le sigle firmatarie del CCNL, per non essere stati convocati dal Ministro su una tematica, al nostro avviso, molto importante che è quella della legge Finanziaria, già approvata dal Consiglio dei Ministri ed all’attenzione del Parlamento.

Ancora una volta, costatiamo da parte del Ministro una scarsa sensibilità quando tratta argomenti e temi del personale Tecnico/Amministrativo, Bibliotecario e CEL, la cosa non ci stupisce perché i comportamenti erano più o meno gli stessi anche quando ricopriva altri ruoli sia in Ateneo che nella CRUI.

Al tavolo odierno abbiamo chiesto con forza di procedere alla programmazione di incontri monotematici sugli argomenti sotto riportati:

Individuare interventi normativi atti a risolvere l’annosa problematica riguardante la costituzione e l’utilizzo dei fondi del salario accessorio. Sulla costituzione del fondo, abbiamo ribadito che le somme rivenienti dai cessati e che servono per le future progressioni orizzontali (PEO), sono ormai in esaurimento nei vari Atenei e tutto ciò a causa delle limitazioni e tagli derivanti da norme emanate negli ultimi 10 anni. Abbiamo ricordato che queste normative hanno riportato solo risparmi agli Atenei per circa 50 milioni di euro, tutti derivanti dalla RIA e dai cessati, mentre sono stati una perdita “secca” per i lavoratori. E’ profondamente iniquo che il personale del settore Università, inserito in un Comparto dove il 95% del personale non è contrattualizzato e usufruisce degli scatti stipendiali (vedi scuola, ricerca e docenti universitari), continui a essere l’unico soggetto ad una norma cosi vessatoria, restrittiva e penalizzante;

Reperire risorse extra contratto da destinare alla valorizzazione del personale della sezione Università operante negli Atenei e Aziende Ospedaliero Universitarie, per adeguare l’ordinamento professionale tenendo conto delle mutate esigenze emerse nella P.A. negli ultimi 20 anni e, per noi, come più volte ribadito, già inadeguato all’epoca della sua emanazione con il CCNL 1998/2001;

Rivisitazione della L.240/2010 che con l’autonomia attribuita e male interpretata da molti atenei ha creato una sorta di anarchia con forti differenziazioni, soprattutto nelle modalità di scelta degli Organi di Governo, a tutti i livelli;

Proporre soluzione “all’annosa  problematica del precariato”  all’interno delle Università, questione più volte affrontata e mai risolta. La FGU ritiene necessaria un’assegnazione aggiuntiva di Punti Organico destinati esclusivamente all’assunzione di personale TA, così come è fatto in questi anni per i ricercatori di tipo B;

Rivedere il metodo di attribuzione dei punti organico che penalizza fortemente il personale T.A. per il turnover;

Ridefinire un nuovo schema di convenzione (art. 6 comma 13 L.240/2010) al fine di rendere omogenei sul territorio nazionale i protocolli d’intesa Regioni-Università̀ e che ribadisca la specificità della Sanità Universitaria e l’imprescindibile ruolo del personale universitario.

La dott.ssa Marcella Gargano, dopo ampio dibattito ha accolto la proposta di programmare incontri mono tematici.

I primi due incontri si terranno la settimana prossima con le seguenti tematiche:

  • 25 novembre; salario accessorio e valorizzazione del personale (PEO, PEV, ordinamento professionale e altro);

  • 27 novembre; si tratteranno le problematiche collegate al Policlinico.

Sarà nostra cura informarvi sugli sviluppi successivi delle materie rappresentate.

Roma 20.11.2020

Il Coordinamento nazionale

 

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