Diritto del lavoro; ieri diritti acquisiti, poi diritti inquisiti, oggi diritti requisiti….
A cura di Arturo Maullu*
Se ciò che sta facendo questo presidente del consiglio lo avesse solamente ipotizzato Berlusconi, Monti, Letta o chiunque altro sarebbe stato immediatamente proclamato lo sciopero generale a oltranza, ora invece, stranamente, tutto tace. E non ci riferiamo solo al modo in cui è stata presentata la cosiddetta “riforma della pubblica amministrazione” in totale assenza di un confronto con le parti sociali adottando il metodo del prendere o lasciare. I pochi, ultimi diritti ancora rimasti in essere del tanto vituperato Statuto dei Lavoratori il signor 41% li sta demolendo senza che nessuno fiati, al massimo, come dichiara il segretario generale della CISL che minaccia una protesta "Gandhiana e senza casino" (?).
Il signor Renzi ha detto a chiare lettere che se ne frega del consenso, che lui è stato messo lì (o si è messo da solo ?) per decidere e se a qualcuno non gli sta bene può anche tornarsene a casa, alla faccia della democrazia ! Vedasi i recenti casi dei 14 PD autosospesi ed il defenestramento di Corradino Mineo.
Ci sembra oltremodo strano che a non fiatare, oltre agli altri, sia soprattutto il sindacato di riferimento del PD, la CGIL la cui segretaria generale si è limitata a definire la proposta “deludente", "senza coraggio" e che "si accanisce contro i lavoratori", in altri tempi e per molto meno portarono in piazza un milione di lavoratori facendo cadere uno dei tanti traballanti governi di centrodestra. O Renzi ha in saccoccia elementi tali da poterli zittire con il ricatto di chissà quale ritorsione, oppure chissà cosa gli avrà promesso in cambio del silenzio sul gioco al massacro che sta portando avanti, che qualcuno degli addetti ai lavori (e favori) ci illumini per favore !....
Approvate dal CdM nella riunione del 13 giugno 2014 le misure urgenti per la semplificazione e per la crescita del Paese. Tra queste quelle riguardanti la riforma della P.A.
Fonte IlSole24ore.it Arriva la riforma della Pa. Non ci saranno prepensionamenti per dipendenti in esubero e la mobilità obbligatoria sarà tra sedi fino a 50 chilometri.
Porte aperte nella pubblica amministrazione per 15mila giovani grazie alla cosiddetta "staffetta generazionale". È uno degli obiettivi principali che il governo si è posto con la riforma della Pa. E che punta a ottenere grazie all'abrogazione del trattenimento in servizio. L'abolizione dell'istituto che consente ai dipendenti pubblici di restare al lavoro anche oltre i termini della pensione scatterà per tutti al 31 ottobre 2014 (dirigenti medici inclusi). Ma non per i magistrati che strappano la proroga fino a fine 2015. Il riordino della Pa passerà anche dal ricorso alla mobilità volontaria e obbligatoria. Quest'ultima scatterà per i trasferimenti entro lo stesso comune di residenza oppure in un raggio di 50 chilometri.Incontro tra OO.SS. e Ministro Madia: le risultanze
In relazione alla proposta di riforma della PA avviata dal Governo Renzi, nel corso dell’incontro tenutosi in data odierna con il Ministro Madia, hanno trovato conferma alcune anticipazioni diffuse nei gironi scorsi. In particolare l’ipotesi di riavviare il rinnovo dei Contratti del Pubblico Impiego almeno a partire dal 2015 resta ancora estremamente vaga; sul punto abbiamo ribadito che non verrà avviato alcun negoziato limitato solo agli aspetti giuridici, essendo ormai imprescindibile che si arrivi ad un incremento degli stipendi, fermi dal 2009 e fortemente erosi dall’inflazione. Abbiamo altresì riaffermato che la misura degli “80 euro” non può in alcun modo essere considerata un “risarcimento” al mancato rinnovo, trattandosi di un provvedimento fiscale che non ha riguardato in modo specifico solo il pubblico impiego, senza considerare che, come è noto, di esso hanno beneficiato solo alcune fasce di dipendenti in base al reddito; in sostanza: il diritto al rinnovo del contratto di lavoro non può essere confuso con una misura di natura fiscale come di fatto è stata quella sugli 80 euro!
Riforma della Pubblica Amministrazione - Convocate le OO.SS.
Giovedì 12 giugno alle 10.30 la Cgu-Cisal e le altre Organizzazioni Sindacali incontreranno il ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Marianna Madia, che illustrerà gli interventi di riforma della PA.
Ufficio Studi '' Alcune considerazioni sui dati emersi da indagini ISTAT sui dottori di ricerca''
A cura della dott.ssa Elena Quadri*
L’esclusivo segmento formativo post-universitario del dottorato di ricerca, rappresenta il livello più elevato dell’istruzione universitaria e, mentre nei paesi avanzati è stato sempre contraddistinto da una forte espansione e un enorme aumento della sua domanda/offerta, nel nostro paese, storicamente, è stato caratterizzato da una grave arretratezza e un titolo valutabile solo a livello accademico. Infatti, ciò che ha contribuito maggiormente alla scarsa efficacia del dottorato, è stato l’inesistente collegamento con le altre istituzioni di ricerca, pubbliche/private, ed il mondo delle imprese; solo negli ultimi anni, si sta assistendo ad una lenta inversione di marcia, che sta portando ad una nuova considerazione e una diversa spendibilità del titolo.
Questo è stato anche frutto di rinnovamenti legislativi dell’intero sistema del dottorato in Italia, di fine anni ’90. La Legge 210/1998 sul reclutamento di ricercatori e professori universitari di ruolo, il DM 224/1999 con cui si da vita alle collaborazioni con soggetti pubblici/privati, italiani/stranieri, affinché i dottorandi possano svolgere esperienze lavorative, il DM 45/2013, con cui l’ANVUR ha fornito un “Regolamento recante modalità di accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato e criteri per l’istituzione dei corsi di dottorato da parte degli enti accreditati”, ne sono esempi.
Sentenza Corte di Cassazione - il dipendente pubblico che va su siti hot a pagamento dal PC dell'ufficio durante l'orario di lavoro commette il reato di peculato d'usoLa Cassazione, VI Sez. Penale, con sentenza nr. 23352 dello scorso 4 giugno 2014 ha stabilito che commette il reato di peculato d’uso il dipendente pubblico che, durante l’orario di lavoro, utilizzando il computer d’ufficio, si connette a siti hot a pagamento, anche se tale condotta è sporadica e occasionale e, non arreca alla Pubblica Amministrazione un danno di rilevante entità. Fonte lavoroediritti.com Sentenza Corte di Cassazione - Il lavoratore sospeso è assolto: qualunque sia la formula di proscioglimento, le retribuzioni non percepite sono dovuteCosì deciso dalla Corte di Cassazione, sezione Lavoro, con la sentenza n. 11391, pubblicata il 22 maggio 2014. In tema di sospensione cautelare dal servizio in pendenza di procedimento penale a carico del lavoratore, il principio secondo il quale quanto corrisposto a titolo d'indennità al lavoratore nel periodo della suddetta sospensione deve essere conguagliato con quanto dovuto se questi fosse restato in servizio, trova applicazione non solo nel caso di proscioglimento in sede penale con formula piena, ma anche nel caso in cui la durata della sospensione cautelare ecceda quella della sanzione della sospensione irrogata a conclusione del procedimento disciplinare riattivato a seguito della sentenza penale di proscioglimento, ma con formula diversa da quella "piena", in quanto altrimenti la perdita della retribuzione dovuta non sarebbe giustificata e finirebbe per gravare il lavoratore prosciolto di una vera e propria sanzione disciplinare aggiuntiva per fatto unilaterale del datore di lavoro. Fonte dirittoegiustizia.it Lettera aperta alle lavoratrici ed ai lavoratori delle Università ''Costituito in ambito sindacale nazionale il Settore delle Pari Opportunità, Mobbing e CUG del CSA della Cisal Università''Gent. Collega,
vogliamo informarti in premessa ed in estrema sintesi, che siamo da sempre un sindacato rappresentativo, uno dei cinque del Comparto Università e come Confederazione – di cui facciamo parte costituente la CGU-CISAL, siamo la quarta forza nel P.I. a livello nazionale. Una tematica attuale in cui ci sentiamo particolarmente coinvolti, riguarda il benessere di chi quotidianamente si impegna sul posto di lavoro, che dati alla mano, interessa in modo negativo una platea di sempre maggior numero di lavoratori. La ns Federazione, all'interno della propria struttura organizzativa ha ritenuto reagire costituendo dei settori di competenza, tra cui quello denominato: PARI OPPORTUNITA’, MOBBING E CUG del CSA - CISAL UNIVERSITA’ (visionabili sul sito nazionale) con l’impegno di mettersi a disposizione di chi lo richiede, al fine di dargli risposte compiute in un momento di forte crisi economica e contrazione occupazionale, pertanto abbiamo preso l’impegno di voler sostenere ogni singolo lavoratore con il SETTORE PARI OPPORTUNITA’, MOBBING E CUG del CSA - CISAL UNIVERSITA’. Nell’ambito di una prima indagine conoscitiva il Settore delle Pari Opportunità, Mobbing e Cug - CSA della Cisal Università si è rivolto ai vostri segretari d’ateneo, ma ora si rivolge al personale interessato potendo il Settore intervenire su formale segnalazione, in questi termini: Ufficio Studi ''Chiarimenti Bonus 80€:a chi spetta''Con le recenti misure adottate dall’attuale esecutivo e, più in particolare, con l’emanazione dell’articolo 1 del D.L. 24 aprile 2014, n. 66, è stata prevista una riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati, che è più nota agli Italiani come beneficio degli 80,00 euro. L’Agenzia delle Entrate con circolare n.8/E del 28 aprile 2014(Direzione Centrale Servizi ai Contribuenti), n. 48/E del 7 maggio 2014 (Direzione Centrale Servizi ai Contribuenti) e n.9/E del 14 maggio 2014 (Direzione Centrale Normativa-Direzione Centrale Servizi ai Contribuenti) ha emanato norme chiarificatrici circa le modalità di calcolo, di attribuzione ed eventuale futuro recupero del beneficio in questione. Sottoscritto il CCNQ per la ripartizione dei distacchi e permessi alle Organizzazioni sindacali rappresentative nelle aree della dirigenza per il triennio 2013-2015Permessi e distacchi sindacali per la Dirigenza Medica e Sanitaria: le nuove regole del CCNQ pubblicate in Gazzetta Ufficiale Passa da 37 minuti a 52 minuti il monte ore di permessi aziendali per ogni Dirigente medico a tempo indeterminato e a 60 minuti per ogni Dirigente sanitario a tempo indeterminato. Per l’anno in corso vale il pro rata, ovvero 37 minuti fino al 4 maggio e 52 minuti dal 5 maggio in poi, con una media di 47 minuti per i dirigenti medici; mentre per i dirigenti sanitari si passa dai 37 minuti fino al 4 maggio a 60 minuti dal 5 maggio con una media di 52 minuti. Dal 2015 la disponibilità di 52 minuti (per i medici) e 60 minuti (per i dirigenti sanitari) sarà piena. Sono queste alcune delle novità su permessi e distacchi sindacali per la dirigenza, previste dal nuovo Contratto nazionale quadro 2013-2015 sottoscritto all’Aran il 5 maggio scorso e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 112 del 16 maggio. |